sviluppo delle ritmiche cubane

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shaddy
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Messaggioda shaddy » mar mar 04, 2008 4:06 pm

frankyone ha scritto:.....ma sono state create nuove rumbe o modi di suonare come il tumbao?

Vecchio mio, il Tumbao è un ritmo "magico", o meglio, più che un ritmo è un Patterm o una successione di colpi "magici", che difficilmente potrebbe essere sostituito, semplicemente perchè difficilmente si può trovare un'altro Ritmo capace di adattarsi a così tante situazioni Musicali e che ti permette un così alto numero di varianti (solo nel mio metodo ce ne sono più di 120).
Vedi, il fatto è che il Tumbao è un ritmo semplice, e se vogliamo ce ne sono molti altri molto più belli, affascinanti, piacevoli da suonare e con molto più tiro, ma nessuno di questi possiede le caratteristiche di adattabilità ed utilizzo del Tumbao.
Ecco perchè difficilmente si potrà pensare o sperare in un "sostituto" o comunque in qualcosa che vada oltre. Ed ecco perchè è il ritmo più utilizzato ed insegnato da sempre.

Sha' :;):
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chiribombo
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Messaggioda chiribombo » mar mar 04, 2008 5:17 pm

secondo me per ascoltare qualcosa di completamente avulso dalla clave o dal tumbao ad esempio, si dovrebbero riprodurre le condizioni storiche che hanno permesso la formazione del patrimonio culturale afrocubano. al massimo si può evolvere ma i riferimenti saranno sempre quelli

shaddy
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Messaggioda shaddy » mer mar 05, 2008 9:43 am

Carissimo Frankyone, l'altro giorno mi è capitato in mano un Volantino pubblicitario con il programma (che comprende una ventina dI serate) di uno dei più prestigiosi locali Musicali della mia zona e mi è venuto in mente che forse potrebbe esserci anche un'altra chiave di lettura e neanche tanto "off topic".
Leggendo il programma in questione ho dato un'occhiata alle formazioni (tutte famose) e agli Strumenti che componevano tali formazioni:
Batteria, Piano, Contrabbasso, Sax oppure Piano, Sax, Batteria, Contrabbasso, o ancora Contrabbasso, Batteria, Piano e Sax... e così via.
Le uniche varianti erano rappresentata da qualche quintetto che oltre agli Strumenti sopra descritti aveva anche una Chitarra, o una Tromba, oppure da un duo Fisarmonica e Sax...
Di Percussioni... nemmeno l'ombra.
Credo che questo la dica lunghissima sul livello culturale delle proposte, e sull'appiattimento generale di ciò che ci propinano, che alla fine è sempre la solita minestra riscaldata (anche troppe volte) alla quale nessuno (o meglio quasi nessuno) si azzarda ad aggiungere un pochettino di sale, pepe ed altre spezie, in questo caso ovviamente rappresentate dalle Percussioni.
In Italia i Musicisti in grado di capire, apprezzare, ed interagire con le Percussioni sono veramente pochi, pochi rispetto alla quantità di proposte intendiamoci. E quasi sempre quando si trovano Leader che inseriscono le Percussioni in un contesto sono Generi o situazioni "di nicchia", tipo ad esempio Fossati, solo per fare un nome.
Il resto è piattume assoluto.
Sì perchè diciamocelo francamente, se prendiamo ad esempio il Jazz, spesso i concerti Jazz sono pallosi, piacciono soprattutto ai Musicisti che ci suonano (e che godono a far vedere quanto son bravi a far le "scale") e al massimo al 5 - 10% del Pubblico (il restante 90% li va avedere per dire "ieri sono stato a vedere un concerto Jazz" oppure perchè è "trandy", ecc).
Perchè dunque non provare ad inserire un po' più spesso le Percussioni? Non solo in contesti Jazz, ovviamente, ma anche in altri contesti.
Tra l'altro, a voler essere altrettanto sinceri, (nelle formazioni nelle quali sono presenti) le Percussioni spesso sono lo Strumento che maggiormente attira l'attenzione, che affascina di più e che riscuote maggiori consensi ed entusiasmo dopo assoli ecc. (e questo talvolta non fa piacere a chi suona Strumenti più "nobili" come Piano, Sax, Chitarra ecc.).
E dire che ci sarebbero ottimi e valenti Percussionisti in grado non solo di inserirsi alla grande in detterminati contesti, ma anche di rendere questi contesti meno pallosi e più colorati, briosi e divertenti. Ma per comprendere ciò ci vorrebbero più Musicisti sensibili, intelligenti e in grado di andare oltre il loro Strumento o il loro contesto Musicale.
Naturalmente questa riflessione/sfogo, è scaturita dalla lettura di un volantino sul quale erano presenti almeno 20 gruppi senza che apparisse in nessun caso l'ombra della parola "Percussioni", ma credo che al di la' di quel volantino, analizzando non solo contesti di Musicisti famosi, ma anche realtà locali meno note, la solfa non cambia.
Ecco perchè secondo me il problema non risiede nella mancata evoluzione delle Congas o delle Percussioni in generale, ma della mancata evoluzione delle Percussioni nella mente dei Musicisti che dovrebbero imparare a sfruttarle meglio e di più.


Sha' :;):




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Shaddy

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mario(ex tecnica)
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Messaggioda mario(ex tecnica) » mer mar 05, 2008 11:02 am

hai sicuramente ragione (anche se la percussione in genere, pian piano , è sempre più presente in svariate formazioni e contesti ) ; non credo che questo problema sia però legato alla questione sollevata da franky ; poichè con tutto il rispetto che posso avere per tutti i percussionisti italiani , per problemi di vario genere non credo proprio si possano avere da loro(noi ) le invenzioni o le evoluzioni agognate da franky ( problemi non necessariamente legati alla capacità ;es. : invento io un fraseggio nuovo non mi caga nessuno , lo fa changuito , lo stesso fraseggio , diventa la bibbia, come credo sia anche giusto )
ciao
mario

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Messaggioda zumbi » mer mar 05, 2008 11:12 am

caro shaddy sono cosi' daccordo con il tuo ultimo post che quasi mi preoccupo... :D
scherzi a parte, condivido pienamente la tua analisi della miserabile situazione della musica jazz che e' ormai solo un occasione di sfoggio tecnico autoreferenziale o di occasione per serate trendy.
credo che anche rimanendo nel classico quartetto che hai citato si potrebbero fare cose nuove ed interessanti ad averne il coraggio, ma sono senz'altro d'accordo che la presenza di un percussionista darebbe alla ricetta molto piu' gusto o sabor (per mantenere la tua metafora culinaria).
come si e' detto altre volte le percussioni non fanno parte del tessuto culturale italiano, non sono prese seriamente neanche dai musicisti (come e' il caso spesso citato di batteristi che si improvvisano "maestri" di percussioni senza conoscerne neanch l'A B C) e quando vengono inserite e', spesso, solo per dare "colore" visivo perche' tanto non si sentono...
pace e ritmo!

chiribombo
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Messaggioda chiribombo » mer mar 05, 2008 11:49 am

ricordiamo che angà, giovanni hidalgo, patato valdes, changuito e mi fermo qui, sono anche jazzisti, senza considerare che anche la rumba, quanto ad improvvisazione, potrebbe rientrare nella categoria "jazz".
probabilmente molti spettatori di oggi non apprezzano sinceramente questa musica, ma comunque qualcosa gli arriva e almeno non stanno a casa a rincoglionirsi davanti alla tv

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Messaggioda chiribombo » mer mar 05, 2008 11:50 am

scusate per il rincoglionirsi.. ops l'ho ridetto

mario(ex tecnica)
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Messaggioda mario(ex tecnica) » mer mar 05, 2008 12:55 pm

è vero anche questo, ma suonano un genere di jazz latino quasi inesistente qui in italia molto moderno ed in continua evoluzione anche di sonorità ; forse è la proposta molto classica ( troppo per i miei gusti ) senza troppa novità che può annoiare ; sul jazzismo della rumba mi trovi anche d'accordo ; addiritura però nelle rumbe moderne ci sono momenti di incastro ritmico dove improvvisa il salidor , gli risponde il segundo ( tres dos ) ed in mezzo si infila il quinto ; cosa che fatta rispettando i vari spazi di ognuno (ed è quello che si sente nei dischi ) e meravigliosa !!!!!
cià
mario

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Messaggioda zumbi » mer mar 05, 2008 2:12 pm

carissimo chiribombo, non vorrei che tu avessi avuto l'impressione che io non ami il jazz (non posso rispondere per shaddy).
io sono un batterista che ha cominciato a suonare la batteria piu' di 20 anni fa ispirato da elvin jones e dalla musica di john coltrane.
sono nato e cresciuto con il jazz e lo adoro.
ed e' proprio per questo grandissimo amore che trovo la scena contemporanea (italiana ma non solo) piuttosto deprimente.
grandissima tecnica si, ma poco coraggio nel prendere rischi (il rischio e' la caratteristica principale del jazz a mio avviso), molti patterns, molte routines.
ed e' per questo che ha perso il suo vero fascino.
anche negli stati uniti, patria di questo linguaggio musicale, se non fosse per i giapponesi, gli storici locali avrebbero chiuso da tempo.
alla morte di charlie parker sui muri di harlem si leggeva "bird lives": nei ghetti in rivolta degli anno '60 tutti conoscevano ed amavano coltrane, miles, mingus...
oggi in quegli stessi quartieri afro-americani e' 50 cents che fa da padrone...
con poche eccezzioni il jazz e' morto ed il grande max roach all'inizio degli anni '90 disse "l'hip-hop e' ora quello che il be-bop e' stato per noi negli anni '40-'50".

zumbi
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Messaggioda zumbi » mer mar 05, 2008 2:19 pm

e per ricollegarci al topic in questione...
credo che la chiave per la rigenerazione di molti stili che sembrano essere un po' arrivati alla frutta sia nella fusione di diversi linguaggi quando questa fusione e' il frutto di un'autentica visione artistica e non di calcoli commerciali.
quindi vedi steve coleman, per esempio, che incorpora sonorita' e musicisti africani, cubani, brasiliani, indiani, cinesi nei suoi progetti. vedi il citatissimo e compianto anga' ed altri coraggiosi esempi.
se devo pagare per andare in un locale ad ascoltare be-bop nel 2008, preferisco stare a casa e mettere su un disco di parker, monk o gillespie: lo hanno fatto molto prima e lo hanno fatto molto meglio. era autentico. era la loro voce.

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Messaggioda frankyone » mer mar 05, 2008 5:04 pm

.....comunque mi fa piacere che un po abbiate colto il senso di quello che affermavo..forse un po alla maniera 'mia' confusa di spiegarmi...ho potuto constatare la mia ignoranza su molte evoluzioni attuali della musica cubana...ma rimango dell'idea che molti percussionisti soprattutto occidentali rimangano un polegati alla tadizione sensa molti sviluppi...una musica che non molto ci appartiene è ancora piu' difficile da maneggiare
Riguardo le percussioni io suono attualmente in una band che fà stonertribalpsicatelico...almeno questa è l'etichetta che ci hanno affibiato...e nonostante sia un genere di nicchia...le percussioni tirano abbastnza....sono cosi' importanti a volte da crearci dei rif di proposito...credetemi suonare il cubano su ritmiche ,spesso serrate o su temi che lontanamente si accostano è una bella sfida per me...personalmente studio ancora tutt'oggi il cubano come l'africano...anche se alla fine le figurazioni sono tutte mie assomigliano un po al tumbao alla rumba o al mrengue...ma spesso è mia costruzione non posso essere tanto legato...devo scomporre tutto...questo mi fa un po allontanare dal pensare troppo cubano....ho amici che si avvicinano alla santeria o ad altro....io non ci riesco per cultura......suono da occidentale e basta a presto franky

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Messaggioda chiribombo » mer mar 05, 2008 6:30 pm

Come ho già detto, quando studiamo e suoniamo afrocubano sconfiniamo nel jazz inteso, in maniera molto generale, come improvvisazione. La critica ai jazzisti che girano nei locali è un boomerang, sia quando si dice che questi suonano per far vedere quanto sono bravi, sia quando si dice che non c’è innovazione. Io personalmente non aspiro nemmeno a diventare un innovatore perché per me già è tanto se riesco a fare mia un po’ di tradizione e a riproporla con personalità; nonostante questo non voglio passare tutta la vita nella mia stanza o in una sala prove, perchè sono convinto di poter comunque dare qualche buona vibrazione a chi mi ascolta.
Che i percussionisti in Italia sono ancora abbastanza isolati, è una triste realtà, determinata, a mio avviso, sia da fattori geografici, che da dinamiche relative al capitalismo. E’ chiaro che chi sta in strada da qualche anno più di me e per di più fa il musicista di professione, vive questa situazione in maniera più drammatica, però secondo me è sbagliato prendersela con i chi ha una passione, credo quasi sempre sincera, per la musica: siamo tutti sulla stessa barca. Più che altro dovremmo prendercela con qualche casa discografica un po troppo "invadente".

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Messaggioda zumbi » gio mar 06, 2008 2:48 pm

caro chiribombo, nessuno se la prende con nessuno.
ma credo sia lecito esprimere le proprie opinioni soprattutto quando sono suffragate da dati oggettivi:
il jazz oggi non interessa piu' quasi nessuno se non altri musicisti e pubblico "trendy".
e questo e' dovuto secondo me, lo ripeto, al fatto che ha perso la sua spinta innovativa ed e' diventato essenzialmente autoreferenziale.
la natura del jazz e' raccogliere e rielaborare elementi esterni: le classiche canzoni di broadway che diventano standards, le ritmiche afro-cubane che dizzy gillespie ed altri incorporano, le influenze spagnole di miles, quelle indiane od africane di coltrane etc.
se ti devo dire vedo pochi artisti a livello mondiale ancora animati da questo spirito di esplorazione, herbie hancoks su tutti direi, il citato steve coleman e pochi altri.
quanto alla passione non ci metterei la mano sul fuoco: per molti affermati jazzisti in italia, la musica e' semplicemente una professione comoda e ben remunerata, con i loro agganci politici tengono in ostaggio la scena impedendo a nuovi talenti di trovare uno spazio (perlomeno questo e' il caso della scena romana con i suoi "baroni").
pace e ritmo!

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Messaggioda yalla! » gio mar 06, 2008 4:14 pm

Sono parecchio d'accordo con Zumbi, il jazz è per definizione impossibile da definire. E' innovazione, rischio, contaminazione, a volte esagerazione (vedi certi personaggi e che fine hanno fatto... ). Quello che il grande pubblico e purtroppo molti musicisti intendono per jazz è la riproposizione di canoni già sentiti, con la sola variazione del virtuosismo, a volte godibile, a volte insopportabile. A questo proposito ricordo un concerto terribile qualche anno qui a Verona di John Zorn, Bill Laswell e un batterista che non ricordo: rumore (mi verrebbe da dire sberleffi o pernacchie) dall'inizio alla fine, senza capo nè coda, neanche una parvenza minima di godibilità armonica, melodica, ritmica. Inascoltabile.
Alla fine io e i miei amici (musicisti veri, molto più di me) ci siamo guardati e abbiamo detto tutti la stessa cosa: "Ma ci prendono per il culo?"
Invece sentivo intorno a noi dei commenti ammirati.... bah.
--
Tornando in topic, secondo me c'è da dire che in quanto percussionisti siamo essenzialmente accompagnatori, e l'innovazione non viene perchè si vuole innovare per forza, ma per necessità, per adattarsi a nuove situazioni. E parlando dell'insegnamento, è più che ovvio che vengano insegnate delle cose standard: si insegna ad accompagnare quello che già esiste, non quello che deve ancora venire. Si insegna, se si vuole fare una buona cosa, all'allievo ad avere gli strumenti per accompagnare qualsiasi cosa.
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"

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Messaggioda chiribombo » ven mar 07, 2008 3:00 am

Ciao Zumbi,
che il jazz sia in fase di stallo, è sicuro: Angà è morto, Jaco pastorius è morto ed anch’io non mi sento molto bene..a parte gli scherzi le mie giovani orecchie (ho 30 anni ma le uso da poco) hanno questa sensazione, anche se non ne sono proprio sicure proprio perché sono troppo giovani.
Comunque sia, ho risposto ad una critica fatta ad una categoria di musicisti,quelli che si incontrano nei locali o nelle rassegne varie, che probabilmente non riuscirà mai a creare innovazione o perchè non ne ha gli strumenti, o perchè gli va bene così, ma che comunque ha un certo rispetto per la musica, la usa per esprimersi, per stare bene, per comunicare con l’universo e, fatte le dovute eccezioni, non la sfrutta solo per fare soldi; questo già mi sembra tanto visti i tempi.
Il problema fondamentale è che tu hai detto una cosa e io ti ho risposto con un’altra.
Pace e ritmo anche a te

Per Yalla: io credo che i tamburi, in occidente, servono soprattutto ad accompagnare; però nella loro terra di origine ed in rari contesti nostrani, non è così, anzi hanno proprio una bella personalità

Ritornando al topic: MA PER INNOVAZIONE QUINDI INTENDIAMO CONTAMINAZIONE, FUSIONE OPPURE INVENZIONI RITMICHE O ARMONICHE?

P.S. Approposito di contaminazioni, c’è Giovanni Imparato che sta portando avanti un progetto che si chiama Tammumba, dove unisce il folklore della Campania con quello di Cuba: se so qualcosa di + vi dico.


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