Inviato: mar gen 11, 2005 8:56 am
Innanzitutto benritrovati a Tutti. manco da più di una settimana da questo Forum, e devo dire che mi siete mancati davvero.
Allora vi propongo uno spunto, che altro non è che una vicenda che mi è capitata ormai vari anni orsono...
Note nel Buio.
Se si nasce con il senso del ritmo dentro, c'è poco da fare. io credevo di avere questa fortuna, questo dono e ne andavo fiero: iniziavo a studiare contrabbasso, poi percussioni e sviluppavo una sorta di opposizione nei confronti di chi aveva difficoltà magari a capire una sincope, o una terzina...pensavo insomma che la musica non facesse per loro. assieme ai miei amici/compagni/simili ridevo e scherzavo prendendoli in giro, dicendo che non sapevano imparare nè tantomeno parlare quel linguaggio, dunque la musica non gli apparteneva.
facevano meglio a smettere.
Accadde che una sera con la città deserta come spesso lo è nella mia zona alle 20:30, me ne tornavo a piedi da casa di mia nonna verso la mia. lungo la strada c'è un enorme edificio di inizio secolo scorso, che è sede del quartiere ma che fu edificato per ospitare l'istituto nazionale dei ciechi. oggi la burocrazia l'ha occupato quasi tutto, ma una sua ala ospita ancora l'istituto.
Passavo dunque davanti a questo immenso edificio e non volava una mosca.
all'improvviso escono dal portone una decina di ragazzi col bastone bianco, tutti per la mano, quasi correndo e si riversano in mezzo di strada. Tutti con le facce sognanti e vuote delle persone non vedenti, iniziano a cantare il ritornello de "la donna cannone", tutti in coro, nel modo più stonato che io avessi mai sentito, con i volti più felici che io abbia mai visto.
mi sono passati a pochi metri, io ero a bocca aperta. non si sono accorti della mia presenza, e hanno continuato a cantare e a correre, lasciandomi lì come un fesso.
Avevo sempre sbagliato: La Musica è di tutti, anche se non sai il suo linguaggio, o fai fatica ad impararlo, o magari non riuscirai mai ad essere intonato... è intimamante Tua finchè riesce a farti sorridere e a dimenticare anche solo per un attimo le parti più ruvide di questa vita.
L.
Allora vi propongo uno spunto, che altro non è che una vicenda che mi è capitata ormai vari anni orsono...
Note nel Buio.
Se si nasce con il senso del ritmo dentro, c'è poco da fare. io credevo di avere questa fortuna, questo dono e ne andavo fiero: iniziavo a studiare contrabbasso, poi percussioni e sviluppavo una sorta di opposizione nei confronti di chi aveva difficoltà magari a capire una sincope, o una terzina...pensavo insomma che la musica non facesse per loro. assieme ai miei amici/compagni/simili ridevo e scherzavo prendendoli in giro, dicendo che non sapevano imparare nè tantomeno parlare quel linguaggio, dunque la musica non gli apparteneva.
facevano meglio a smettere.
Accadde che una sera con la città deserta come spesso lo è nella mia zona alle 20:30, me ne tornavo a piedi da casa di mia nonna verso la mia. lungo la strada c'è un enorme edificio di inizio secolo scorso, che è sede del quartiere ma che fu edificato per ospitare l'istituto nazionale dei ciechi. oggi la burocrazia l'ha occupato quasi tutto, ma una sua ala ospita ancora l'istituto.
Passavo dunque davanti a questo immenso edificio e non volava una mosca.
all'improvviso escono dal portone una decina di ragazzi col bastone bianco, tutti per la mano, quasi correndo e si riversano in mezzo di strada. Tutti con le facce sognanti e vuote delle persone non vedenti, iniziano a cantare il ritornello de "la donna cannone", tutti in coro, nel modo più stonato che io avessi mai sentito, con i volti più felici che io abbia mai visto.
mi sono passati a pochi metri, io ero a bocca aperta. non si sono accorti della mia presenza, e hanno continuato a cantare e a correre, lasciandomi lì come un fesso.
Avevo sempre sbagliato: La Musica è di tutti, anche se non sai il suo linguaggio, o fai fatica ad impararlo, o magari non riuscirai mai ad essere intonato... è intimamante Tua finchè riesce a farti sorridere e a dimenticare anche solo per un attimo le parti più ruvide di questa vita.
L.