Ciao ragassi, giusto per fare due chiacchiere. Domenica sera, all'interno della manifestazione "Euro Bass Day" che si svolge ogni anno qui a Verona ho visto il gruppo di Scott Kensey (tastiere), con Matthew Garrison (basso), Karim Ziad (batteria) e appunto Arto Tuncboyacyian alle percussioni. Premetto che il genere che fanno, fusion spinta quasi sperimentale non mi entusiasma, ma comunque...
Inutile dire che è un grande... rilassato ma preciso, bei suoni distinti e precisi anche se a vederlo sembra che abbia un'impostazione delle mani molto "selvaggia" e decisamente poco cubana. Ma volevo parlare di alcuni dettagli. Set, da sx a dx: tumba, conga, rullante, tom a terra da 14". Più in alto, 2 jamblock, 2 campane, splash, icebell, bongò.
Perplessità: il tom alla sua destra non l'ha mai usato, così come non ha mai usato piatto e icebell. Perchè li ha montati allora? Direte voi, che probabilmente quello è il suo set abituale ed essendo una formazione fusion aperta all'improvvisazione ha suonato quello che gli è parso adatto al momento.
Altra particolarità, che però mi lascia anche perplesso: ha usato molto il rullante, suonato però senza cordiera e con le mani, con tecnica quasi da djembe, o piuttosto da timbal brasiliano, con le mani molto dentro. Gli slap erano micidiali, mi ha dato l'impressione che la pelle fosse molto tesa e spessa, anche se sicuramente sintetica. Il risultato sonoro insomma era quello di un timbal brasiliano molto asciutto e senza bassi. E mi chiedo: perchè proprio un rullante?
Tralaltro so che la sua particolarità almeno negli anni passati era l'utilizzo di tre tamburi particolari, al posto delle congas, molto simili agli ashiko e, credo, in metallo (a vederli sembrano in ottone martellato)... se non sbaglio sono fatti fare appositamente, o quantomeno un adattamento fatto apposta per lui. Ora non li usa più?
Questo però è facilmente comprensibile, probabilmente il set di questa serata era tutto a noleggio, e ha dovuto accontentarsi delle congas (che infatti erano delle LP galaxy nuove di zecca con ancora l'etichetta gialla sopra). Ma allora, perchè un rullante e non un quinto, visto che alla fine il suono e l'utilizzo sono stati esattamente quelli?
Nota negativa, batterista bravissimo-issimo ma spesso troppo invadente (colpa forse anche dell'amplificazione)
Voi che ne dite, ne sapete di più su Arto?
Arto Tuncboyacyian dal vivo...
Arto Tuncboyacyian dal vivo...
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
-
- Messaggi: 1137
- Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
- Località: Sassari
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
ciao Yalla
Ho sentito Arto qua a Sassari con la sua Armenian Navy Band alcuni anni fa: in effetti utilizzava prevalentemente un set di tamburi molto simili alle congas, ma di metallo, che credo siano autocostruiti.
Diciamo che è uno che ha sempre tenuto a distinguersi per una certa originalità sia della musica (un mix di folklore armeno-turco con jazz e pop) che degli strumenti, spesso pezzi unici realizzati in proprio. Non si discute la grande perizia percussiva, ma non è il mio genere.
D'altra parte io credo che per proporre qualcosa di originale non sia indispensabile usare strumenti che non esistevano o utilizzare in maniera atipica strumenti già noti.
Alle volte si può cadere nella trappola per cui per sentirsi unici (lui ci tiene molto, anche nelle interviste, alla sua "unicità") basta usare degli strumenti e dei suoni strambi, e il gioco è fatto...
Ho sentito Arto qua a Sassari con la sua Armenian Navy Band alcuni anni fa: in effetti utilizzava prevalentemente un set di tamburi molto simili alle congas, ma di metallo, che credo siano autocostruiti.
Diciamo che è uno che ha sempre tenuto a distinguersi per una certa originalità sia della musica (un mix di folklore armeno-turco con jazz e pop) che degli strumenti, spesso pezzi unici realizzati in proprio. Non si discute la grande perizia percussiva, ma non è il mio genere.
D'altra parte io credo che per proporre qualcosa di originale non sia indispensabile usare strumenti che non esistevano o utilizzare in maniera atipica strumenti già noti.
Alle volte si può cadere nella trappola per cui per sentirsi unici (lui ci tiene molto, anche nelle interviste, alla sua "unicità") basta usare degli strumenti e dei suoni strambi, e il gioco è fatto...
Sebastiano
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
Caro Sebastiano, sono d'accordo con te. Non conosco abbastanza Arto da poter approfondire il giudizio, mi limito a quello che ho visto e sentito domenica scorsa...
Mi verrebbe da allargare il discorso a questo genere, questa fusion spinta che molto spesso è musica per soli musicisti, che spesso non dà emozioni ma solo elucubrazioni cerebrali. Troppe volte non si capisce dove finisce la spinta emotiva del musicista (o compositore) e dove comincia la masturbazione mentale... sbaglio?
Questa sensazione me la dà ad esempio, nel nostro genere, il Patato di "Unico e diferente" (che ci vuoi fare, non riesco ad ascoltarlo tutto quel disco), oppure nella fusion più classica i dischi solisti di Dave Weckl, oppure cambiando ancora genere me la danno i Dream Theater (questione personale, trovo Portnoy sommamente antipatico)... mi attirerò le ire di molti dicendo queste cose.
E invece, chissà perchè, il buon Giovannino questa idea non me la dà mai...
Mi verrebbe da allargare il discorso a questo genere, questa fusion spinta che molto spesso è musica per soli musicisti, che spesso non dà emozioni ma solo elucubrazioni cerebrali. Troppe volte non si capisce dove finisce la spinta emotiva del musicista (o compositore) e dove comincia la masturbazione mentale... sbaglio?
Questa sensazione me la dà ad esempio, nel nostro genere, il Patato di "Unico e diferente" (che ci vuoi fare, non riesco ad ascoltarlo tutto quel disco), oppure nella fusion più classica i dischi solisti di Dave Weckl, oppure cambiando ancora genere me la danno i Dream Theater (questione personale, trovo Portnoy sommamente antipatico)... mi attirerò le ire di molti dicendo queste cose.
E invece, chissà perchè, il buon Giovannino questa idea non me la dà mai...
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
-
- Messaggi: 284
- Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
- Località: genova
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
ciao ragazzi , andrò un pò oltre la discussione iniziale , prendendo come spunto le vostre ultime riflessioni...
la musica esprime noi stessi , la nostra personalità , il nostro gusto ed i nostri gusti , il nostro stato emotivo nelle varie fasi della vita e , nel caso non si fosse musici , riflette tutte queste caratteristiche , così da creare il nostro desiderio di ascoltare questo o quel genere , formando i nostri gusti e le nostre preferenze ; quindi ,credo , a tanti può andare a genio la fusione arrovellante che molti artisti praticano , perchè magari in quel momento della loro vita sono in una fase particolare che stimola il loro cervello all' ascolto di situazioni musicali "complicate" .....il buon arto , che non ho mai sentito , probbabilmente esprime un suo forte bisogno ( per esempio di sentirsi al centro dell'attenzione ) esprimendo un'unicità introvabile per il genere di strumenti che suona e per come li suona , così come richie flores vuole dimostrare al mondo che fino ad ora piero angela si è sbagliato di grosso , e che è lui il mammifero più veloce della terra ( vedi 1 min 40 sec o al 4 min e 50 sec questo video http://www.youtube.com/watch?v=2zl2qTLBuGo ) non il ghepardo ( pensate se il buon richie corresse sulle braccia )....così come giovanni hidalgo esprime al massimo tutta la sua ricercata raffinatezza e tutta la sua gigante musicalità nei suoi ormai sempre più bei assoli , anch'essi frutto di qualche mania o bisogno o passione o comunque di un sentimento molto forte ( non ci si rinchiude 12 ore in una sala senza forti motivazioni....cosa che fanno in tanti per altro )
che ne dite ?
condivido pienamente i gusti di yalla e l'analisi sull'originalità di seba....
a prestissimo
ciao
la musica esprime noi stessi , la nostra personalità , il nostro gusto ed i nostri gusti , il nostro stato emotivo nelle varie fasi della vita e , nel caso non si fosse musici , riflette tutte queste caratteristiche , così da creare il nostro desiderio di ascoltare questo o quel genere , formando i nostri gusti e le nostre preferenze ; quindi ,credo , a tanti può andare a genio la fusione arrovellante che molti artisti praticano , perchè magari in quel momento della loro vita sono in una fase particolare che stimola il loro cervello all' ascolto di situazioni musicali "complicate" .....il buon arto , che non ho mai sentito , probbabilmente esprime un suo forte bisogno ( per esempio di sentirsi al centro dell'attenzione ) esprimendo un'unicità introvabile per il genere di strumenti che suona e per come li suona , così come richie flores vuole dimostrare al mondo che fino ad ora piero angela si è sbagliato di grosso , e che è lui il mammifero più veloce della terra ( vedi 1 min 40 sec o al 4 min e 50 sec questo video http://www.youtube.com/watch?v=2zl2qTLBuGo ) non il ghepardo ( pensate se il buon richie corresse sulle braccia )....così come giovanni hidalgo esprime al massimo tutta la sua ricercata raffinatezza e tutta la sua gigante musicalità nei suoi ormai sempre più bei assoli , anch'essi frutto di qualche mania o bisogno o passione o comunque di un sentimento molto forte ( non ci si rinchiude 12 ore in una sala senza forti motivazioni....cosa che fanno in tanti per altro )
che ne dite ?
condivido pienamente i gusti di yalla e l'analisi sull'originalità di seba....
a prestissimo
ciao
mario
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
Mario concordo anche con la tua riflessione, solo che continuo a pensare che il confine tra "voglio esprimere quello che sento" e "adesso ti faccio sentire quanto sono bravo" è sempre molto labile, e spesso certi musicisti lo valicano di proposito.
Insomma, come detto ormai mille volte, la tecnica dovrebbe essere al servizio dell'espressione e non fine a se stessa. Parlo comunque di sensazioni soggettive, assolutamente personali. Grazie a Dio, la musica è ancora questione di emozioni personali, sentimenti intimi, e grazie a Dio ognuno ha i suoi, personalissimi e unici. Laddove questa sensazione diventasse condivisa da molte persone, allora possiamo cominciare a parlare di un senso più logico, e poter fare delle critiche.
Insomma, come detto ormai mille volte, la tecnica dovrebbe essere al servizio dell'espressione e non fine a se stessa. Parlo comunque di sensazioni soggettive, assolutamente personali. Grazie a Dio, la musica è ancora questione di emozioni personali, sentimenti intimi, e grazie a Dio ognuno ha i suoi, personalissimi e unici. Laddove questa sensazione diventasse condivisa da molte persone, allora possiamo cominciare a parlare di un senso più logico, e poter fare delle critiche.
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
-
- Messaggi: 284
- Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
- Località: genova
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
hai ragionissima , e ci mancherebbe che la musica non sia questione di emozioni personali ;
e sia chiaro che io non alludevo in nessun modo ad un difetto nel tuo ragionamento ; anzi confrontandomi con voi cerco di capire meglio questo modo di interpretare la musica , che è veramente fine a se stessa e che , conseguentemente , snatura quello che per me è il concetto di musica.......
ho la forte convinzione che il dover dimostrare "quanto sono più bravo" abbia anch'essa radici emotive ed emozionali veramente forti e che confermi la mia tesi che tutta la musica è sentimento......però valicato il confine di cui parlavi te cosa resta ? qualcosa di assolutamente insipido ecc ecc....
che dici ?
(per me abbiamo un modo di tirare la stessa conclusione attraverso percorsi differenti , infatti tutto quello che stò dicendo nasce da stimoli positivi portati dalla discussione , e non da un voler annulare una tua idea o dal voler affermare il contrario ; per quanto mi riguarda questo discorso mi picerebbe farlo assieme dal vivo davanti ad un bel bicchiere di vino )
e sia chiaro che io non alludevo in nessun modo ad un difetto nel tuo ragionamento ; anzi confrontandomi con voi cerco di capire meglio questo modo di interpretare la musica , che è veramente fine a se stessa e che , conseguentemente , snatura quello che per me è il concetto di musica.......
ho la forte convinzione che il dover dimostrare "quanto sono più bravo" abbia anch'essa radici emotive ed emozionali veramente forti e che confermi la mia tesi che tutta la musica è sentimento......però valicato il confine di cui parlavi te cosa resta ? qualcosa di assolutamente insipido ecc ecc....
che dici ?
(per me abbiamo un modo di tirare la stessa conclusione attraverso percorsi differenti , infatti tutto quello che stò dicendo nasce da stimoli positivi portati dalla discussione , e non da un voler annulare una tua idea o dal voler affermare il contrario ; per quanto mi riguarda questo discorso mi picerebbe farlo assieme dal vivo davanti ad un bel bicchiere di vino )
mario
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
Ma Mario, sono d'accordissimo con te!!!
Direi proprio di sì, che arriviamo alla stessa conclusione da percorsi differenti.
Dunque, valicato il "confine"... resta.... proprio qualcosa di insipido. Si dice, "sì OK sei bravissimo, e allora?"
Volendo mettersi dalla "loro" parte (cosa che cerco sempre di fare quando analizzo o discuto qualcosa) si può pensare che questi musicisti, avendo suonato il suonabile ed esplorato tutte le possibilità della musica, non trovino più soddisfazione nelle cose normali, e cerchino nelle cose sempre più difficili quello che gli manca.
Va bene, ma se la musica non arriva a chi ti ascolta, puoi anche fare a meno di suonare secondo me.
E poi c'è da dire che tanti spettatori (sia musicisti che semplici fruitori) si esaltano di fronte a questi tecnicismi e virtuosisimi, e quindi giustamente l'esecutore si compiace...
Ehm... a quando il bel bicchiere di vino?
(prima o poi devo venire a Genova, continuo a rimandare... devo portare i bambini all'acquario e alla città dei bambini, e soprattutto venire a salutare te e il mitico fabrizio...)
Direi proprio di sì, che arriviamo alla stessa conclusione da percorsi differenti.
Dunque, valicato il "confine"... resta.... proprio qualcosa di insipido. Si dice, "sì OK sei bravissimo, e allora?"
Volendo mettersi dalla "loro" parte (cosa che cerco sempre di fare quando analizzo o discuto qualcosa) si può pensare che questi musicisti, avendo suonato il suonabile ed esplorato tutte le possibilità della musica, non trovino più soddisfazione nelle cose normali, e cerchino nelle cose sempre più difficili quello che gli manca.
Va bene, ma se la musica non arriva a chi ti ascolta, puoi anche fare a meno di suonare secondo me.
E poi c'è da dire che tanti spettatori (sia musicisti che semplici fruitori) si esaltano di fronte a questi tecnicismi e virtuosisimi, e quindi giustamente l'esecutore si compiace...
Ehm... a quando il bel bicchiere di vino?
(prima o poi devo venire a Genova, continuo a rimandare... devo portare i bambini all'acquario e alla città dei bambini, e soprattutto venire a salutare te e il mitico fabrizio...)

"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
-
- Messaggi: 284
- Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
- Località: genova
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
un grave problema è proprio l'esaltazione pubblica per esecuzioni di virtuosismi talvolta anche imprecise e completamente fuori stile....
per quanto riguarda il bicchiere di vino , non ricordo se ne avevo parlato pubblicamente qua sul forum , ma io e la mia compagna stiamo avviando una situazione agricola con riavvio di una vigna in disuso da qualche anno e impianto di alberi da frutta ( peschi per ora)....questo per dire che abbiamo vendemmiato , pigiato , messo in botte , travasato dopo la fermentazione , ed ora stà venendo un vino che se mantiene le promesse , c'è da leccarsi i baffi e tornare a casa a piedi....quindi spero che potremo berne presto un bicchiere assieme ( come anche già avevo detto a seba ....anzi , seba , non dimenticartelo , se maometto non va alla montagna......)
se vieni a genova incontriamoci , anche se io , seguendo questo progetto tra pochi mesi mi trasferirò in oltrepò pavese
per quanto riguarda il bicchiere di vino , non ricordo se ne avevo parlato pubblicamente qua sul forum , ma io e la mia compagna stiamo avviando una situazione agricola con riavvio di una vigna in disuso da qualche anno e impianto di alberi da frutta ( peschi per ora)....questo per dire che abbiamo vendemmiato , pigiato , messo in botte , travasato dopo la fermentazione , ed ora stà venendo un vino che se mantiene le promesse , c'è da leccarsi i baffi e tornare a casa a piedi....quindi spero che potremo berne presto un bicchiere assieme ( come anche già avevo detto a seba ....anzi , seba , non dimenticartelo , se maometto non va alla montagna......)
se vieni a genova incontriamoci , anche se io , seguendo questo progetto tra pochi mesi mi trasferirò in oltrepò pavese
mario
-
- Messaggi: 1137
- Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
- Località: Sassari
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
Ma perchè non venite in Sardegna, che ne parliamo con calma davanti a un bicchiere di Cannonau...
Sebastiano
-
- Messaggi: 284
- Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
- Località: genova
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
io ci stò !!!!
prima o poi spunterò , e si andrà per il bicchiere di vino ( e magari una bella suonata )
prima o poi spunterò , e si andrà per il bicchiere di vino ( e magari una bella suonata )
mario
Re: Arto Tuncboyacyian dal vivo...
Ci sto anch'io! Chissà.... magari un giorno o l'altro ci riusciremo davvero, a ritrovarci nella "nostra" Isla Grande...




"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti