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Inviato: lun apr 24, 2006 12:11 pm
da Piadina
Ciao Shaddy sono nuovo del forum,inanzitutto volevo farti i complimenti per la tua tecnica che ho potuto ammirare in fiera.
Io ho iniziato studiando congas come autodidatta poi ho deciso otto anni fa di iscrivermi al Timba di Roma, scuola che ho frequentato per sei anni sotto la guida dei maestri Roberto Evangelisti, Walter Paiola e Paulo La Rosa, con loro ho havuto modo di approfondire tutti e tre gli strumenti nei vari contesti stilistici, ho anche fatto alcuni stage Cuba studiando co il grande Tata, Rolando Rodriguez Oliva e con Ariel membro del gruppo Clave y Guaguancò.
Attualmente sto lavorando a vari progetti latin jazz ma sopratutto suono Timbàl e congas in vari gruppi salsa.
Scusa la lunga presentazione, la mia domanda era, leggendo la tua intervista su Percussioni: Tu dici che è sbagliato comprare quinto conga e tumbadora e su questo sarei daccordo perchè, avendo le mani grandi mi rimane piccolo,ma invece non sarebbe meglio comprare due congas ed una tumba invece di due tumbadoras e una conga di modo che,accordando una conga molto alta si potrebbe eventualmente arrivare alla sonorità del quinto?
Perchè effettivamente se tiriamo molto una tumba non arriveremo mai ad una sonorità da quinto.
Ti scrivo questo perchè se un ragazzo decide di comprare il set è meglio che questo sia il piu' versatile possibile, ad esempio se vogliamo suonare una rumba con due congas e una tumba lo possiamo fare mentre con due tumbe ed una conga avremo la mancanza del quinto ammenochè non tiriamo la tumba in modo che sembri una conga(ma perchè?).
L'altra cosa che volevo chiederti è che tu affermi che bisogna da subito studiare con tre, ma a me hanno sempre insegnato che prima si aquisisce tecnica e padronanza del tempo con una per poi successivamente passare a due, poi a tre anche perchè penso che i rudimenti si studiano su una congas come succede poi sulla batteria, prima si studia il tamburo poi si passa al set completo.
Ringrazio chi ha crato questo sito è bellissimo poter esporre le propie idee a dei colleghi, ciao a tutti e buon studio!!!






:) :) :)

Inviato: lun apr 24, 2006 1:53 pm
da nikmanomorta
Ciao,mi chiamo Nicola.
Ti rispondera' certo Emanuele,ma vorrei comunque dire che le due affermazioni non sono in contrasto tra loro.
Ovverosia : certamente i rudimenti si studiano su una conga ( ma sentite Hidalgo che tapao tira fuori da una tumba !!! ) ,ma per quanto riguarda lo studio dei ritmi posso confermare che si dovrebbe allenare da subito la sinistra allo spostamento dal tamburo principale.
Io ho sempre utilizzato due tamburi , raramente tre , e quando accade utilizzo la disposizione alla Poncho ( ad es. se suono un guaguanco' le note principali le suono sulle due tumbe e le variazioni con la sin sulla conga ) e in effetti nei ritmi che richiedono lo spostamento su una eventuale tumba di sinistra mi mettono un po' in difficolta', soprattutto per quanto riguarda la velocita'.
NB: ti sei scelto alcuni insegnanti " al top della gamma " !!!!

Inviato: mer apr 26, 2006 9:45 am
da shaddy
Carissimo Piadina, innanzi tutto ti ringrazio per l'apprezzamento.
Per quanto riguarda le tue considerazioni diciamo che probabilmente traspare in modo abbastanza chiaro la tua "Formazione Timba/Evangelisti".

Analizzando un attimo i vari punti che hai toccato, in effetti, al "motivo per cui andrebbero acquistati da subito 3 Tamburi" ti ha già risposto Nicola, e credo che la motivazione sia talmente semplice, logica e lampante, da non avere bisogno di ulteriori spiegazioni. Al punto che personalmente ritengo semplicemente "ridicolo" nel 2006 pensare ancora alle Congas con soli 2 Tamburi figuriamoci con 1!
Inoltre tieni presente che tenere troppo gli allievi sui rudimenti (sul Rullante o sulla Conga) spesso serve più alle tasche dei Maestri che all'effettiva crescita tecnica dell'allievo stesso.
Con questo non voglio dire he non siano importanti, ma solo che spesso ci si sofferma un po'troppo su, da un lato perdendo di vista altri aspetti altrettanto importanti, (accompagnamento, groove, spostamento pulizia, velocità e potenza delle braccia ecc.) Naturalmente lungi da me il pensiero di voler anche solo lontanamente accostare il discorso al Timba. Parlo semplicemente per esperienza personale sulla base di tutti gli allievi che mi arrivano disperati dopo essere rimasti mesi sui "rudimenti" col risultato che, nella maggiorparte dei casi, alla fine hanno speso soldi, un suono pessimo (sia su 1 che su 2 Tamburi, figuriamoci su 3) non stanno a tempo, non conoscono ritmi ed accompagnamenti ecc...!

Per quanto riguarda il set ti dirò che innanzi tutto non è sbagliato comprare il Quinto, se si sa di doverlo utilizzare da Quinto, è sbagliato utilizzarlo come Strumento principale negli accompagnamenti generici.
Inoltre ciò che dico sempre è che secondo me (ma non solo secondo me) è sbagliato compare QUINTO E CONGA (che è l'errore più comune che commette chi acquista un paio di Congas) al posto di CONGA e TUMBADORA.
Inoltre l'utilizzo del Quinto non è sbagliato solo per un problema di impostazione delle mani, ma anche di sonorità del Tamburo, che se tirato da Conga, non sfrutta la profondità e i Bassi del fusto e del diametro della Conga.
Allo stesso modo una Conga non potrà mai arrivare ad una intonazione da Quinto FA, SOL acuto e oltre, a meno di avere una pelle talmente sottile, da risultare penalizzante per il suono da Conga intonata nel modo corretto DO/RE.

Passando al set da 3 Tamburi, Francamente non ho ben capito il concetto:

"...non sarebbe meglio comprare due congas ed una tumba invece di due tumbadoras e una conga di modo che,accordando una conga molto alta si potrebbe eventualmente arrivare alla sonorità del quinto?
Perchè effettivamente se tiriamo molto una tumba non arriveremo mai ad una sonorità da quinto..."

Scusa ma che bisogno c'è di tirare una Tumbadora come un Quinto (a parte che se non ci può arrivare una Conga figuriamoci una Tumbadora)?
Sarebbe più semplice tirare la Tumba di sinistra da Conga (do/re) col risultato di un Tamburo dal suono straordinariamente efficace dal punto di vista del volume e dei bassi, e la Conga il più possibile acuta!

In ogni caso credo che la vera versatilità consista nell'imparare (cosa che è ben specificata nell'intervista) a suonare lo Strumento a 360° senza fossilizzarsi sulla Musica Afrocubana, mentre la tua soluzione, evidentemente sarebbe utile, forse, per "tirare un po' di Rumba", ma precluderebbe in un certo senso tutti gli altri generi Musicali, per i quali la profondità del suono delle Tumbadora è senz'altro utile ed efficace.
Inoltre, come ho sempre sostenuto, con una Conga in RE e dei buoni Slap (aperti e chiusi) puoi fare esattamente tutto quello che fai col Quinto, magari non raggiungendo un'intonazione acuta, ma sfruttando meglio le potenzialità del Tamburo.

In genere i miei consigli cercano sempre di tener conto della massima versatilità possibile in tutti gli ambiti Musicali, Latin, Jazz, Rock, Funky, Fusion ecc.

Naturalmente il discorso potrebbe essere affrontato anche dal punto di vista dell'intonazione dei Tamburi: se optiamo per un set con il quale suonare Musica a 360° potremo attestarci su un'untonazione "di mezzo" come quella che consiglio sempre: RE per la Conga centrale, Si per la Tumba di sinistra, e SOL per quella di destra, in questo modo potremo accompagnare la stragrande maggioranza dei generi, sfruttando bassi profondi per gli accompagnamenti con le Tumbadora e toni medi e acuti (con gli Aperto e gli Slap) sulla Conga.
Mentre con la Conga a sinistra al posto della Tumba, non potremmo avere la stessa profondità e gli stessi bassi della Tumba, per gli accompagnamenti generici, come non potremmo sfruttare la Conga col suono di un vero e proprio Quinto nella Rumba.

Detto questo, è chiaro che naturalmente, ognuno è libero di fare le scelte che ritiene non solo più opportune, ma che meglio si concigliano con la Musica che suona e i gruppi che accompagna. Certo è che grazie ai grandi Maestri e ai "Pionieri" dello Strumento, alcune regole di base si sono consolidate mentre altre, nel tempo, hanno subito qualche modifica anche sulla base delle esperienze dei Percussionisti che hanno saputo modernizzarsi e stare al passo con i tempi.

Sha' :;):


P.S:
comunque se vai alla sezione "Recensioni" sul mio sito a leggerti il Testo Integrale dell'Intervista (in parte è stata tagliata su Percussioni per motivi di spazio) noterai che ad una domanda specifica su scuole ecc, l'unico istituto che avevo nominato era appunto il "Timba" di Roma.
Mi spiace che non abbiano pubblicato quella parte.

Inviato: mer apr 26, 2006 12:20 pm
da Piadina
Ciao Shaddy leggendo la tua risposta effettivamente devo dire che sono daccordo con te sul fatto che ci sono purtroppo tanti impostori che rovinano e derubano gli allievi i quali inconsapevolmente si mettono nelle loro mani.
Per quanto riguarda il discorso dei rudimenti rimango dell'idea che vanno studiati molto per fissare fin da subito i suoni che sono fondamentali per il futuro professionale, ma è cosa certa che lo studio di essi va sicuramente abbinato allo studio dei ritmi, del groove, dell'indipendenza e dell'ascolto clinico dei vari generi musicali partendo ovviamente dai generi per cui lo strumento è stato reso famoso(rumba,mambo,salsa,son chachacha,timba ecc.) perchè secondo me solo conoscendo a fondo questi generi e suonandoli con il giusto concetto si potranno poi affrontare gli altri generi musicali(funky ,rock, jazz ecc).
Per quanto riguarda il set effettivamente ognuno crea il suo,per esempio il tuo set è molto versatile e mi piace anche a livello di accordatura, io parlavo solo perchè mi sembrava piu' versatile il set con due congas e una tumba dal momento che ,usandolo da diversi anni , mi è risultato molto comodo e versatile.
Io per esempio suono con la conga centrale in accordatura media tumba a dx in accordatura grave e l'altra conga a sx con l'accordatura che sta nel mezzo tra le due, questo set lo uso sopratutto per il latin jazz ed il funky mentre per la salsa uso due congas.
Tu prima dicevi che nel 2006 ti sembra ridicolo pensare le congas come due tamburi, ok sono daccordo se devo suonare fusion funky, ma nella salsa cubana o portoricana che sia si suona tuttora con due congas,(vedi mega concerto di Mark Antony al Madiso Square Garden con una band di 14 elementi ed il conguero Eric Velez suona con conga e tumba), dipende sempre dal contesto in cui ci si trova.
Comunque secondo me la cosa piu' importante è lo studio disciplinato e giornaliero abbinato alla ricerca del gusto musicale che portano in alto il livello.
Giovanni Hidalgo ha dichiarato che il suo livello è aumentato grazie all'incontro con Changuito il quale gli ha fatto cono scere il mondo della rumba, santeria e tutti gli aspetti folkloristici di Cuba e lui da grande che è li ha interiorizzati e portati sulle congas e tuttora qualsiasi genere suoni lo suona con questo concetto a prescindere da quante congas usa.
Le Congas sono uno strumento estremamente versatile e possono essere suonate in tutti i generi però questo si può fare in maniera corretta se prima si è studiata a fondo la radice dello strumento.
Ciao a tutti!!!

:) :)

Inviato: mer apr 26, 2006 5:35 pm
da shaddy
Piadina ha scritto:secondo me solo conoscendo a fondo questi generi e suonandoli con il giusto concetto si potranno poi affrontare gli altri generi musicali(funky ,rock, jazz ecc).
Per quanto riguarda il set effettivamente ognuno crea il suo,per esempio il tuo set è molto versatile e mi piace anche a livello di accordatura, io parlavo solo perchè mi sembrava piu' versatile il set con due congas e una tumba dal momento che ,usandolo da diversi anni , mi è risultato molto comodo e versatile.
Io per esempio suono con la conga centrale in accordatura media tumba a dx in accordatura grave e l'altra conga a sx con l'accordatura che sta nel mezzo tra le due, questo set lo uso sopratutto per il latin jazz ed il funky mentre per la salsa uso due congas.
Tu prima dicevi che nel 2006 ti sembra ridicolo pensare le congas come due tamburi, ok sono daccordo se devo suonare fusion funky, ma nella salsa cubana o portoricana che sia si suona tuttora con due congas,(vedi mega concerto di Mark Antony al Madiso Square Garden con una band di 14 elementi ed il conguero Eric Velez suona con conga e tumba), dipende sempre dal contesto in cui ci si trova.
Comunque secondo me la cosa piu' importante è lo studio disciplinato e giornaliero abbinato alla ricerca del gusto musicale che portano in alto il livello.
Giovanni Hidalgo ha dichiarato che il suo livello è aumentato grazie all'incontro con Changuito il quale gli ha fatto cono scere il mondo della rumba, santeria e tutti gli aspetti folkloristici di Cuba e lui da grande che è li ha interiorizzati e portati sulle congas e tuttora qualsiasi genere suoni lo suona con questo concetto a prescindere da quante congas usa.
Le Congas sono uno strumento estremamente versatile e possono essere suonate in tutti i generi però questo si può fare in maniera corretta se prima si è studiata a fondo la radice dello strumento.
Ciao a tutti!!!

:) :)

"...secondo me solo conoscendo a fondo questi generi rumba,mambo,salsa,son chachacha,timba ecc.) e suonandoli con il giusto concetto si potranno poi affrontare gli altri generi musicali (funky ,rock, jazz ecc)..."

Carissimo Piadina, questa tua affermazione non mi trova completamente d'accordo dal momento che è senz'altro importante conoscere quei generi (che stanno senz'altro alla base dell'approccio allo Strumento) ma non è necessario approfondirli nel modo a volte fin troppo maniacale di certe scuole, per poter arrivare ad accompagnare tranquillamente altri generi Musicali.


"...Io per esempio suono con la conga centrale in accordatura media tumba a dx in accordatura grave e l'altra conga a sx con l'accordatura che sta nel mezzo tra le due, questo set lo uso sopratutto per il latin jazz ed il funky mentre per la salsa uso due congas..."

Resto del parere che in questo caso, se tu utilizzassi una Tumbadora al posto della Conga di sinistra ne trarresti un gran beneficio dal punto di vista del timbro, del volume e della profondità.


"...Tu prima dicevi che nel 2006 ti sembra ridicolo pensare le congas come due tamburi, ok sono daccordo se devo suonare fusion funky, ma nella salsa cubana o portoricana che sia si suona tuttora con due congas,(vedi mega concerto di Mark Antony al Madiso Square Garden con una band di 14 elementi ed il conguero Eric Velez suona con conga e tumba), dipende sempre dal contesto in cui ci si trova..."

Personalmente lo trovo ridicolo Nel Funky, Nella Fusion, come nel Jazz, nel latin Jazz, nella Timba ecc.
Solo perchè la tradizione si ostina a portare avanti un concetto obsoleto non significa che prima o poi non si possa cominciare ad allargare un po' gli orizzonti.
Inoltre ho visto più di un concerto di Salsa tradizionale con il Conguero che suonava anche 3, 4 o 5 Congas.

Per quanto mi riguarda io insegno a suonare in Italia a ragazzi Italiani che il più delle volte suonano tutt'altro che non sia Latino, dunque ritengo giusto che possano avere un'infarinatura a 360° in modo da poter affrontare qualunque genere Musicale dal punto di vista della tecnica come della Strumentazione.
Se si tratta di suonare un Guaguanco' suonano un Guaguanco', se devono suonare un Funky suonano un Funky.
Minimo con 3 Congas.

Comunque se proprio vogliamo prendere ad esempio i gruppi tradizionali famosi, allora ti rimando al Topic su "Los Van Van" di qualche mese fa, nel quale ho descritto la tristezza del loro (per altro bravissimo e disponibilissimo) Conguero, con 2 Congas INUDIBILI e, ancora peggio, surclassate da un Saxofonista che suonava le Congas sintetiche su un Pad Roland!

"...Giovanni Hidalgo ha dichiarato che il suo livello è aumentato grazie all'incontro con Changuito il quale gli ha fatto cono scere il mondo della rumba, santeria e tutti gli aspetti folkloristici di Cuba e lui da grande che è li ha interiorizzati e portati sulle congas e tuttora qualsiasi genere suoni lo suona con questo concetto a prescindere da quante congas usa..."

Probabilmente gli è servito, ma ritengo che Hidalgo sia un grandissimo perchè ha avuto la fortuna di nascere con una marcia in più rispetto agli altri, una Musicalità spaventosa ed ha avuto un grande intuito ed una grande lungimiranza comprendendo prima degli altri le potenzialità dello Strumento, portandolo a livelli inimmaginabili anche attraverso l'applicazione di tecniche e rudimenti Batteristici. Cosa che prima di lui non aveva fatto nessun'altro.

"...Le Congas sono uno strumento estremamente versatile e possono essere suonate in tutti i generi..."

Perfettamente d'accordo!

Comunque credo che quando si parla di Congas e Set, sarebbe ora di prendere ad esempio (anche da parte delle scuole) qualche situazione diversa che non sia sempre la solita "Salsa/Rumba Band". Tanto più che da Patato in poi non mancano certo gli esempi di Congueri che utilizzano più di 2 Tamburi (quasi tutti).

Sha' :;):

P.S: vecchio mio, toglimi una curiosità: cosa ti impedisce di utilizzare 3 tamburi anche nella Salsa oltre che per il Funky o altri generi?

Inviato: gio apr 27, 2006 7:36 am
da PapaKila
3…4…5…congas!
Bisogna distinguere…

Il ruolo della tumbadora ha avuto un’evoluzione che va conosciuta, a mio avviso…

Quando la tumbadora entrò nel conjunto (una sola conga…) fu una piccola rivoluzione, per motivi musicali ma ancor di più razziali in quanto strumento legato fortemente all’afrocubano…
All’inizio era solo per accompagnamento…il conguero teneva essenzialmente il tempo…
Poi arrivò Candido con 2 congas…e il resto è storia…

Secondo me l’approccio ad uno strumento estraneo alla propria tradizione musicale deve avvenire per gradi…
Forse sarò eccessivamente interessato agli aspetti culturali…ma è la conoscenza di questa evoluzione che da musicalità…

Suonare 4-5-6 congas rispetto a 1-2 permette un approccio più melodico nel suonare le congas…ma se non si conosce il vecchio difficilmente si avrà tanto da dire…o si diranno le cose giuste…
…è come imparare a parlare da bambini: ci vuole tempo (e ascolto!) per dire le cose giuste…
Conoscere il linguaggio dello strumento ed lo sviluppo del linguaggio dello strumento da musicalità ed autenticità…

Riguardo al povero conguero dei Los Van Van ribadisco quanto espresso in passato…faceva quello che doveva fare…suonava la sua parte…
In un orchestra non servono stelle…ognuno ha il suo ruolo, non può (non deve!) fare il fenomeno se non è richiesto (dal direttore, dall’arrangiatore,…)

Anche zio Giovannino in certe situazioni (l’ho visto così con zio Tito ad esempio) sta al suo posto e fa la sua marcetta…se è quello che gli viene richiesto…no?

…e, sempre parlando di zio Giovannino, l’incredibile musicalità che lo contraddistingue nasce anche e soprattutto dalla profonda conoscenza non solo degli stili musicali ma anche degli stili personali dei musicisti (di Tata, di Willie Bobo, di Candido,…)
Penso sia importante…

Inviato: gio apr 27, 2006 9:58 am
da Sebastiano
Mi permetto di inserirmi nella discussione anche se non mi conoscete:
questo mi pare un classico esempio di un confronto in cui ognuno rimarrà fermo sulla sua posizione, peraltro legittima in quanto motivata dai gusti e dall'esperienza personale; io personalmente sono maggiormente orientato verso le posizioni di Papakila ( complimenti per il nickname!) e di Piadina, perchè non amo particolarmente nella ritmica portata dalle congas una eccessiva ridondanza melodica degli open tones e cerco di concentrarmi di più sul drive, la spinta ritmica, senza troppe concessioni allo spettacolo; credo che sia molto importante comunque non perdere mai di vista che quando si suona in un gruppo il primo obiettivo da perseguire è quello di aggiungere qualcosa all'esecuzione e di valorizzarla, chiedendosi sempre se un suono in più migliori l'effetto musicale complessivo o... serva solo a dimostrare che si è bravi.
Quindi il discorso sul numero di tamburi del proprio set è soggettivo e legato al tipo di musica che si suona, ne più ne meno che nel caso della batteria: esistono batteristi preparatissimi ( ricordo una fantastica esibizione di Steve Gadd) che suonano con set ridotti tirando fuori una pulizia, una spinta, una musicalità straordinarie; altri, ugualmente bravissimi, che per esprimersi hanno bisogno di set ampi ( più spesso nel rock, dove, a volte, le esigenze spettacolari superano quelle musicali...).
Ritornando al nostro strumento, è chiaro che un multipercussionista che suona funky, rock o fusion ha esigenze molto diverse da chi suona un repertorio afrocubano, ma questa è una scelta che non ha niente a che vedere con la preparazione del musicista.
Per finire questa mia fin troppo lunga puntualizzazione, due parole sulla didattica: il fatto di invitare uno studente che ha il suo primo approccio alle congas a concentrarsi su un solo tamburo, oltre alle ragioni "storiche", ha una motivazione tecnica: sappiamo benissimi quanto sia ostico ottenere dei buoni suoni ( abbiamo tutti dato sangue, sudore e lacrime...) per cui mi pare ovvio utilizzare tutto il tempo iniziale di studio per raggiungere questo obiettivo, sotto lo stretto controllo di un insegnante qualificato; secondo me soltanto dopo sarà il caso di dedicarsi allo sviluppo di combinazioni melodiche di toni aperti ed ai ritmi più complessi, cosa che spesso richiede, più che un buon maestro, molta musicalità e grande umiltà nell'ascoltare gli altri, "rubando" a destra e a sinistra...

Scusate la prolissità
ciao
Sebastiano

Inviato: gio apr 27, 2006 10:27 am
da shaddy
Sono belle queste discussioni perchè spesso nascono sempre spunti interessanti di approfondimento. Tra l'altro possono anche essere utili perchè alla fine ognuno può trarre le proprie conclusioni e farsi un'idea di come procedere e che direzione prendere pescando qua e là tra le tante cosa che si dicono.
Credo che sia importante, quando qualcuno esprime un parere o asserisce un concetto, tener conto del “da che cosa” scaturiscono quel parere o quell'affermazione, da quali conoscenze, percorsi formativi, esperienze ecc. Questo semplicemente per meglio comprendere i motivi per cui a volte certi pareri o convincimenti possono essere diversi o, talvolta contrastanti.
Ognuno di noi, infatti, ha un proprio bagaglio di conoscenza ed esperienza che lo ha portato, col tempo, ad avere determinati convincimenti, a volte magari in contrasto con i convincimenti altrui, il che non significa che la ragione stia dall'una o dall'altra parte, ma semplicemente che le esperienze e le vicissitudini sia didattiche che Musicali, magari hanno portato Tizio a scegliere in una direzione piuttosto che in un altra, o Caio ad agire in un modo piuttosto che in un altro. L'importante, alla fine, credo sia sempre cercare di trasmettere un messaggio utile e positivo a chi legge per cercare di capire o di imparare qualcosa di nuovo.

Tornando a Bomba,
x Papakila:
tutte le volte che si è parlato delle Congas in merito al Set, al Ruolo ecc... ho sempre premesso che nutro profondo rispetto non solo per lo Strumento, ma anche per la Tradizione, per Paesi dai quali proviene ecc.
E sono il primo ad essere convinto che nessuno si possa permettere di prescindere da questi fattori, dal momento che sono quelli che hanno permesso la crescita, lo sviluppo e la divulgazione dello Strumento stesso.
Alcune mie affermazioni però sono dettate dal fatto che, col passare degli anni, mi sono reso conto che, alcuni pregiudizi e le stesse Tradizioni alle quali lo Strumento è legato a doppio filo, rischiavano (e rischiano tutt'oggi) di tenere allo stesso tempo lo Strumento legato ad un palo, frenandone la crescita, lo sviluppo e la maturazione.
Tutto questo, purtroppo, a causa dei troppi preconcetti Social-religioso-culturali che si tirano fuori quando si parla di Congas, magari utili per chi vuole operare in situazioni tradizionali, ma a mio avviso non sempre indispensabili per chi vuole approcciarsi allo Strumento in modo moderno a 360°.
Naturalmente sottolineo il fatto che rispetto senz'altro chi si approccia alle Congas legando a sua volta a doppio filo il proprio percorso didattico con la tradizione e tutti gli annessi e connessi. Come nutro il massimo rispetto e la massima ammirazione per chi approfondisce anche gli aspetti Culturali legati alle origini delle Congas, ma sono convinto che ai fini della tecnica e dell'imparare a suonare lo Strumento oggi come oggi abbia una rilevanza relativa sapere che:
"...quando la tumbadora entrò nel conjunto (una sola conga…) fu una piccola rivoluzione, per motivi musicali ma ancor di più razziali in quanto strumento legato fortemente all’afrocubano…
All’inizio era solo per accompagnamento…il conguero teneva essenzialmente il tempo…" ecc. ecc.
Tutte nozioni che possono far parte di un "bagaglio di cultura generale", ma la cui utilità è, a mio avviso, assolutamente relativa.

In effetti quando penso allo Strumento Congas, lo faccio considerandolo esattamente allo stesso livello della Chitarra, del Basso, della Batteria, del Pianoforte ecc.
E questo lo faccio anche quando penso allo Strumento dal punto di vista didattico.
Intendo dire che quando si va a scuola di Chitarra, Batteria, Basso ecc., nessuno comincia a parlarti del Liuto, della Lira, o di come erano composti i set a New Orleans città dalla quale la batteria trae origine!
Poi è vero che il discorso legato alle Origini per le Congas è più importante e meno prescindibile, ma è anche vero che è relativamente importante per imparare a suonarle se non appunto quando si vuole approfondire in modo quasi maniacale il lato "Tradizionale".
In poche parole resto del parere che si possa imparare a suonare le Congas come si deve, divertendosi, facendo Musica, acquisendo una buona tecnica ecc. anche senza approfondire all’esasperazione il lato Tradizionale.

“…Secondo me l’approccio ad uno strumento estraneo alla propria tradizione musicale deve avvenire per gradi….”

In parte è senz’altro vero, ma questo non deve avvenire in tempi biblici, e soprattutto precludere la possibilità di suonare e divertirsi in altri ambiti solo in nome del “rispetto della tradizione”!


”…Forse sarò eccessivamente interessato agli aspetti culturali…ma è la conoscenza di questa evoluzione che da musicalità…”

Ripeto che è sicuramente giustissimo, per chi lo vuole fare, approfondire gli aspetti culturali, ma a mio modestissimo avviso la Musicalità la danno 3 cose: la fortuna di essere nati con un buon orecchio e un buon istinto musicale, la capacità del Musicista di approcciarsi alla Musica e ad una Strumento nel modo corretto, e l’esperienza che ti fai man mano che procedi nel cammino Didattico/Musicale. E ne aggiungerei una quarta: la fortuna di avere delle buone basi date da qualcuno che pensa anche ad insegnarti a suonare oltre che a tenerti agganciato alle lezioni rallentando il percorso didattico con troppe nozioni teorico/culturali e poche pratiche.


“…Suonare 4-5-6 congas rispetto a 1-2 permette un approccio più melodico nel suonare le congas…ma se non si conosce il vecchio difficilmente si avrà tanto da dire…o si diranno le cose giuste…”

Per suonare con 4-5-6 Congas intanto bisogna essere capaci, e se non hai una buona base tecnica, o fino a quando si continua a predicare l’ utilizzo di soli 2 Tamburi, difficilmente puoi farlo con criterio, precisione e pulizia. Inoltre suonare 4-5-6 congas rispetto a 1-2 permette un approccio più completo anche dal punto di vista Ritmico, dei Pattern, dell’Esecuzione, dei Fraseggi, degli Assolie, ecc. e non solo più melodico.


”…Riguardo al povero conguero dei Los Van Van ribadisco quanto espresso in passato…faceva quello che doveva fare…suonava la sua parte.
In un orchestra non servono stelle…ognuno ha il suo ruolo, non può (non deve!) fare il fenomeno se non è richiesto (dal direttore, dall’arrangiatore,…)
Anche zio Giovannino in certe situazioni (l’ho visto così con zio Tito ad esempio) sta al suo posto e fa la sua marcetta…se è quello che gli viene richiesto…no?...”

Sul ruolo del Conguero del “Los Van Van”, ripeto, niente da dire, da bravo Conguero e da bravo Professionista ha fatto il suo come è giusto che sia, e questo l’ho sempre sostenuto.
Quello che ho trovato Triste come ho già detto, è il fatto che non si sentisse minimamente, e che addirittura le uniche Congas che si sentivano fossero quelle del Saxofonista che suonava, ripeto un Pad Roland.



X Sebastiano:


“…non amo particolarmente nella ritmica portata dalle congas una eccessiva ridondanza melodica degli open tones e cerco di concentrarmi di più sul drive, la spinta ritmica, senza troppe concessioni allo spettacolo…”

In effetti questa in genere è la posizione di chi vuole semplicemente suonare come è giusto che sia, “al servizio della Musica”, ma anche di chi non concede troppo allo spettacolo semplicemente perché non è in grado di farlo.
Inoltre ti garantisco che al pubblico piace proprio tanto quando il Percussionista è in grado di suonare in modo spettacolare, peccato solo che per colpa dei convincimenti e dei pregiudizi di cui sopra in giro non ci siano molti in grado di suonare in modo spettacolare.


“…credo che sia molto importante comunque non perdere mai di vista che quando si suona in un gruppo il primo obiettivo da perseguire è quello di aggiungere qualcosa all'esecuzione e di valorizzarla, chiedendosi sempre se un suono in più migliori l'effetto musicale complessivo o... serva solo a dimostrare che si è bravi.
Quindi il discorso sul numero di tamburi del proprio set è soggettivo e legato al tipo di musica che si suona, ne più ne meno che nel caso della batteria: esistono batteristi preparatissimi ( ricordo una fantastica esibizione di Steve Gadd) che suonano con set ridotti tirando fuori una pulizia, una spinta, una musicalità straordinarie; altri, ugualmente bravissimi, che per esprimersi hanno bisogno di set ampi ( più spesso nel rock, dove, a volte, le esigenze spettacolari superano quelle musicali...)…”

Ricordo che il discorso è nato semplicemente da una mia affermazione nella quale asserisco che è meglio iniziare da subito suonare con almeno 3 Tamburi, e questo semplicemente perché in questo modo si prende subito confidenza con il Tamburo di sinistra e si evita di dover ricominciare da capo trovandosi in difficoltà quando lo si dovesse inserire nel set.
Il fatto che gadd, come tutti gli altri grandi Batteristi, sia in grado di sostenere un gran Groove anche con un set ridotto, non significa che non sappia dominare un set più completo e complesso.
Non capisco perchè lo stesso discorso non possa valere per le Congas? Se un benedetto ragazzo non comincia ad utilizzare più di 2 tamburi e a mettere in pratica Pattern su più Tamburi, mi spiegate come farà quando si troverà nell'esigenza di doverlo fare?


”…Ritornando al nostro strumento, è chiaro che un multipercussionista che suona funky, rock o fusion ha esigenze molto diverse da chi suona un repertorio afrocubano, ma questa è una scelta che non ha niente a che vedere con la preparazione del musicista…”

? ???


“…il fatto di invitare uno studente che ha il suo primo approccio alle congas a concentrarsi su un solo tamburo, oltre alle ragioni "storiche", ha una motivazione tecnica: sappiamo benissimi quanto sia ostico ottenere dei buoni suoni ( abbiamo tutti dato sangue, sudore e lacrime...) per cui mi pare ovvio utilizzare tutto il tempo iniziale di studio per raggiungere questo obiettivo, sotto lo stretto controllo di un insegnante qualificato…”

Si…, ma… quanto tempo?



"...secondo me soltanto dopo sarà il caso di dedicarsi allo sviluppo di combinazioni melodiche di toni aperti ed ai ritmi più complessi, cosa che spesso richiede, più che un buon maestro, molta musicalità e grande umiltà nell'ascoltare gli altri, "rubando" a destra e a sinistra..."


? ???

Sha' :;):

P.S: fino a qualche anno fa anche i Bassisti erano convinti che il loro ruolo fosse quello del "gregario" che doveva fare il suo compitino li fermo da bravino, buono buono, poi, per fortuna è arrivato Pastorius e... qualcuno si è svegliato...

Inviato: gio apr 27, 2006 11:32 am
da Sebastiano
Alcune puntualizzazioni per Shaddy:
chiarisco meglio alcuni punti di ciò che ho detto, per evitare fraintendimenti:
Il fatto di suonare con buon gusto e senza ansie di protagonismo quando l'esuberanza o la spettacolarità non sono richieste dalla situazione musicale non sempre dipende dalla incapacità tecnica, alle volte è una scelta "culturale" che è in relazione con il proprio carattere, i gusti musicali e i percorsi formativi individuali; mi pare limitativo pensare che se un musicista non mostra sempre tutto quello che sa fare ciò sia per forza legato ai suoi limiti tecnici: lo stesso Giovanni Hidalgo, pur essendo ulteriormente progredito nel corso degli anni, suona adesso in maniera più matura, più attenta al contesto e, secondo me, molto più interessante;
Per ciò che riguarda il tempo dopo il quale sia il caso di abbandonare lo studio dei suoni per passare alle strutture è ovvio che con esista alcun termine predefinito; lo stabilisce il maestro a seconda della risposta dell'allievo e varia da caso a caso.
Comunque hai ragione, il discorso è andato un pò fuori dal seminato.
Per ciò che riguarda le perplessità sul discorso
del " rubacchiare qua e là" mi riferivo al fatto innegabile che, una volta conseguita una buona tecnica di base che richiede la presenza di un ottimo insegnante, certe strutture ritmiche, soli e fills possono essere appresi anche da soli, purchè si sappia vedere ed ascoltare ( questo certo non sminuisce l'importanza dell'insegnante durante tutto il percorso formativo, ci mancherebbe!).
Per finire, mi pare di aver avvertito una lieve insofferenza nei confronti del mio intervento: non volevo essere nè polemico nè inopportuno, tra l'altro a leggere tra le righe non stiamo affatto dicendo cose molto diverse; capisco la perplessità ( qualcuno starà dicendo: ma questo chi è e da dove spunta...)
Comunque una sana e robusta discussione ha sempre avvicinato le persone che hanno una passione in comune
( che nel mio caso dura da circa trent'anni).
Ciao
Sebastiano

Inviato: gio apr 27, 2006 1:28 pm
da PapaKila
... ho sempre premesso che nutro profondo rispetto non solo per lo Strumento, ma anche per la Tradizione, per Paesi dai quali proviene ecc.


Non mettevo in discussione questo…

Alcune mie affermazioni però sono dettate dal fatto che, col passare degli anni, mi sono reso conto che, alcuni pregiudizi e le stesse Tradizioni alle quali lo Strumento è legato a doppio filo, rischiavano (e rischiano tutt'oggi) di tenere allo stesso tempo lo Strumento legato ad un palo, frenandone la crescita, lo sviluppo e la maturazione.


Penso anche io che non si deve fermare lo sviluppo dello strumento…

Naturalmente sottolineo il fatto che rispetto senz'altro chi si approccia alle Congas legando a sua volta a doppio filo il proprio percorso didattico con la tradizione e tutti gli annessi e connessi. Come nutro il massimo rispetto e la massima ammirazione per chi approfondisce anche gli aspetti Culturali legati alle origini delle Congas, ma sono convinto che ai fini della tecnica e dell'imparare a suonare lo Strumento oggi come oggi abbia una rilevanza relativa sapere che:
"...quando la tumbadora entrò nel conjunto ecc. ecc.
Tutte nozioni che possono far parte di un "bagaglio di cultura generale", ma la cui utilità è, a mio avviso, assolutamente relativa. .


E qui ti volevo… :)
L’importanza non è affatto relativa…certe frasi certi modi di colloquiare tra gli strumenti sono e restano degli standard…
So che 6 1 fan di Tata Guines…
Alcune sue frasi sono una colonna nel linguaggio dei + grandi congueri (Hidalgo compreso)…
Quando dico che è importante conoscere le origini non intendo dire che per suonare le congas sia necessario leggere trattati sulla diaspora africana…

Dico piuttosto che è importante anche impegnare del tempo ad ascoltare/capire/studiare (e se uno è fortunato farseli spiegare da un insegnante esperto) dei classici …
Dico che è importante mettere nel lettore CD Descarga Cubana, ascoltare la linea di basso di Cacao (tu to tu to….tuu… ) e la risposta di Tata Guines (cumbrì cumbrì…pra-pra-pra…)
Per importanza della tradizione intendo lo studio del fraseggio classico…
Hidalgo parte da questo…
Changuito parte da questo… (quanto folklore afrocubano c’è nei suoi soli di timbales…)

Personalmente sono stato folgorato dalle percussioni afrocubane per la bellezza del linguaggio che esprimono…
Se uno si approccia a suonare …diciamo jazz…con uno strumento estraneo al jazz stesso…ad esempio le congas porta sicuramente un suono diverso dal punto di vista timbrico rispetto al jazz tradizionale….ma il discorso si fa interessante se porta anche il linguaggio ed il fraseggio che hanno caratterizzato le congas…


o di come erano composti i set a New Orleans città dalla quale la batteria trae origine! .


Come sopra…
A mio avviso chi vuole suonare jazz con la batteria deve! sapere l’evoluzione del linguaggio batteristico nel jazz…

E ne aggiungerei una quarta: la fortuna di avere delle buone basi date da qualcuno che pensa anche ad insegnarti a suonare oltre che a tenerti agganciato alle lezioni rallentando il percorso didattico con troppe nozioni teorico/culturali e poche pratiche.


Condivido…

Inviato: gio apr 27, 2006 3:07 pm
da shaddy
Carissimo Sebastiano, non pensare nemmeno lontanamente che il tuo intervento abbia creato in alcun modo "insofferenza", e se la tua sensazione è scaturita dalle mie risposte, mi spiace molto, comunque sappi che non era mia nel modo più assoluto mia intenzione.

La mia perplessità in merito alla frase che conteneva il termine "Rubacchiare" non era riferita a quella pratica, (dal momento che la consiglio senz'altro a tutti i miei allievi quando dico loro che il mio compito consiste anche nel fornire le conoscenze e gli Strumenti giusti per poter un giorno arrivare a "far da se" appunto "rubacchiando" e cogliendo spunti dai grandi Congueri, dalle registrazioni ecc.) ma più al fatto che secondo me serve un buon Maestro anche dopo i rudimenti, quando cioè si tratta di cominciare a fare Musica e ad educare la Musicalità, a cercare di capire che Pattern inserire, dove, con quale eventuale variazione, ecc.

La domanda "...per quanto tempo..." era evidentemente provocatoria, dal momento che purtroppo capita spesso che i Maestri tengano gli allievi troppo tempo sui rudimenti senza capire che i suoni si affinano anche suonando e con la pratica. O meglio, lo capiscono e lo sanno benissimo, ma è sempre il solito discorso: Quanto fa comodo che un allievo rimanga 10 lezioni sui rudimenti piuttosto che 5? ???



Carissimo Papakila, in effetti alcune delle considerazioni fatte per quanto mi riguarda erano abbastanza superflue semplicemente perchè le ho sempre date per scontate:

"...certe frasi certi modi di colloquiare tra gli strumenti sono e restano degli standard..."

"...è importante anche impegnare del tempo ad ascoltare/capire/studiare (e se uno è fortunato farseli spiegare da un insegnante esperto) dei classici …"

e questo lo sanno tutti i miei allievi, ai quali dico sempre che l'unico modo per comprendere il linguaggio delle Congas è ascoltarlo attraverso le incisioni ed i fraseggi dei grandi cercando di assimilare frasi e linguaggio per poi cercare di metterlo in pratica.
Quando mi riferisco ad un eccesso di Tradizione, intendo che un conto è ascoltare Patato, Tata, Mongo, Ray o Giovanni e cercare di capire cosa dicono attraverso il loro Strumento (e questo per me è fondamentale) ed un altro è partire dalla Storia del Tamburo fin dall'importazione dall'Africa come fanno certi Maestri (e questo secondo me è meno importante ai fini della tecnica anche se evidentemente lo è più, ripeto, ai fini del portafoglio).

Comunque è evidente che, come dice Seba, ci possono essere alcuni punti sui quali ci si può trovare su piani differenti, e altri sui quali ci troviamo senz'altro daccordo.

Detto ciò non vi nascondo che, a questo punto, sarrei curioso di conoscere meglio voi, le vostre rispettive esperienze e, perchè no? i vostri percorsi didattici, dal momento che mi sembrate entrambi abbastanza "scafati" e da quel che ho capito avete un tot. di esperienza (Sebastiano addirittura trentennale...)
Vedete, in effetti quando mi immergo in queste discussioni, con qualcuno, in un certo senso, credo che per chi sta dall'altra parte sia un vantaggio perchè spesso sa chi sono e "da che pulpito viene la predica" mentre io non so mai "chi c'è di là" e a volte mi farebbe piacere.

Sha' :;):

Inviato: gio apr 27, 2006 3:29 pm
da BICIO
Benvenuto Sebastiano, Bellissima questa discussione!
Ci tengo a precisare che per me la tradizione intesa come tecnica e' importante.lo e' molto meno quando viene intesa in senso teorico/culturale e qui sono daccordo con Shaddy.
Le chiacchiere sul contesto generale(filosofico-sociale , folklorico) dello strumento sono interessanti , ma fanno perdere solo del tempo a chi lo vuole imparare bene un suo strumento.
ogni strumento ha un suo linguaggio per cui come nella vita ci puo' essere una persona che si esprime grammaticamente bene ,e c'e' quello che sa parlare molto bene e direttamente alle persone anche senza avere un gran vocabolario.
questi sono degli opposti chiaramente, ma penso veramente che valga la stessa cosa su uno strumento.
Ci sono bravissimi percussionisti che hanno imparato viaggiando per diverso tempo e altri che si sono dedicati alla tecnica per anni e anni, altri ancora che evolvono il proprio strumento per poter abbracciare piu' situazioni musicali.
personalmente sono un fissato della tecnica e non penso che se un musicista sia molto tecnico debba per forza avere lacune a discapito di una esecuzione rilassata ed espressiva, dedicata all'accompagnamento.
d'altro canto i percussionisti che mi piace ascoltare sono tutti musicisti che suonano tante cose, ma nessuno di loro e' legato con le catene ad uno strumento.vedi Airto Tumbocyan,Trilok gurtu, Nana' Vasconcelos, Collin Walcot, Pierre Fiavre, ecc

devo pero' anche dire che se non si ha un buon insegnante , un buon percorso, costruito lavorando assiduamnete sulla tecnica, diventa difficile.
personalmente ho fatto i miei primi sei anni sul mio strumento praticando tecniche che non riuscivo ne' a capire come le dovevo collegare ne' a capire come utilizzarle in maniera musicale , poi ad un certo punto hanno cominciato ad aprirsi le porte e le finestre :D e finalmente suonare e' diventato piu' facile e praticare le tecniche e' diventato piu' divertente :D
(ma rimane ancora faticoso a volte)

:laugh:

Inviato: gio apr 27, 2006 4:31 pm
da PapaKila
in effetti alcune delle considerazioni fatte per quanto mi riguarda erano abbastanza superflue semplicemente perchè le ho sempre date per scontate


Allora ok…mi è tutto più chiaro…

Ho sottolineato quegli aspetti, per quanto banali e scontati, perché parlando con maestri (o presunti tali in passato) mi è capitato di riscontrare che poi così scontati non erano…

Ai miei inizi tra l’altro anche io prima di inquadrare meglio la situazione sono stato fregato da uno dei tanti maestrucoli improvvisati…che mi ha proposto il suo approccio personale…e sbagliato!


Detto ciò non vi nascondo che, a questo punto, sarrei curioso di conoscere meglio voi, le vostre rispettive esperienze e, perchè no? i vostri percorsi didattici…
… spesso sa chi sono e "da che pulpito viene la predica" mentre io non so mai "chi c'è di là" e a volte mi farebbe piacere.


Non ti conoscevo prima di iniziare a scrivere su questo sito e non ti ho mai avuto il piacere di sentirti suonare…
Ma da quanto ho potuto capire la tua esperienza è decennale!
La mia è decisamente molto più limitata anche se la voglia di fare bene c’è…ed è tanta!
Ho iniziato con le percussioni africane con Bruno Genero…
Ma ora il mio interesse principale sono bongo e timbal…
Il mio insegnante si chiama Calixto Oviedo Mulens…è anche lui endorsers Meinl, lo conosci? Negli anni ’90 suonava con Ng La Banda (ma ha suonato anche con Irakere, Pachito Alonso, Adalberto Alvarez, Arturo Sandoval,…)
Per questioni “tecniche” e completezza studio anche batteria con un batterista jazz…

Non intendevo dire cose scontate…né infastidire nessuno…o mettere in dubbio…

Per me è stato un interessante scambio di vedute…

Il rimarcare l’importanza delle tradizioni nasce anche da questa esperienza con Calixto che sebbene sia uno dei creatori della nueva onda cubana…della timba…e sebbene (come molti cubani) sia un innovatore e uno sperimentatore…ti avvicina al timbal ripercorrendo lo sviluppo di questo strumento attraverso danzon, cha cha cha, mambo, son montuno, pilon,…
A me questo approccio ha dato e sta dando molto…

…era questo che volevo comunicare…

Ciao ciao, Mauri.

Inviato: ven apr 28, 2006 8:15 am
da shaddy
Oviedo lo conosco di nome tra gli Endorsers Meinl, anche se non ho mai avuto il piacere di sentirlo suonare. Comunque le collaborazioni fanno paura! Credo sia un grande privilegio poter apprendere da un personaggio cosi.

Naturalmente quando ho parlato di concetti scontati, non intendevo che tu avessi espresso concetti scontati, ma semplicemente che, dal momento che al contrario non solo non sono scontati, ma sono basilari, per quanto mi riguarda non erano nemmeno in discussione.

Sha' :;):

Inviato: ven apr 28, 2006 9:06 am
da PapaKila
Se ti interessa dai uno sguardo al link sotto:

http://www.timba.com/artists/michelle/?page=video.htm

Ci sono dei video di Calixto con il suo gruppo:

Calixto Oviedo y su Latin Train
Fasching Stockholm, Sweden September 2005

e dei video con Pachito Alonso e Tata Guines:

Pachito Alonso y sus kini kini con invitados
Stockholm May 28, 2004

C'è anche tanto altro materiale interessante...

Ciao