ALLENAMENTO QUOTIDIANO - Come Quanto e su cosa allenarsi

Un forum per discutere sui segreti, i ritmi e gli esercizi per migliorare la tecnica e la conoscenza dello strumento
shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » gio gen 11, 2007 4:46 pm

Ciao Raga, dal momento che in questi giorni ho ricevuto alcune Mail in merito all’argomento ho pensato che poteva essere interessante affrontare un tema che sta senz’altro a cuore a molti, soprattutto a chi è all’inizio, ma non solo: L’allenamento.
Credo in particolare che potrebbe essere utile scambiarci un po’ di info su come ognuno di noi affronta quella che è senz’altro la parte fondamentale del percorso tecnico/didattico.
Le domande che più spesso sorgono in merito all’argomento sono:
“Come” e “Quanto” allenarsi? E a queste si affiancano spesso altri 2 quesiti: “Cosa” allenare e “Su cosa” allenarsi?
In effetti l’impostazione delle sessioni di allenamento, che possono essere quotidiane (per i più assidui, fortunati, o volenterosi) o più o meno sporadiche (per chi ha poco o meno tempo o magari un po’ meno voglia di mettersi sotto a lavorare) è molto importante, così come è importante tenere conto di un fattore che risulta fondamentale al fine di ottenere dei risultati: la disciplina.
Una cosa che dico spesso ai miei allievi (un po’ scherzando, ma non del tutto) è: “Se non ti rompi le palle non stai studiando nel modo giusto!” Con questo intendo semplicemente che purtroppo, spesso, la noia di certi esercizi e la voglia di passare subito (troppo in fretta) ad altro è nemica di un buon allenamento. Col risultato che ci si ritrova a non saltarci fuori su certi colpi o certe tecniche, ecc. e magari si da’ la colpa all’estrema difficoltà di quell' esercizio o di quella tecnica, anziché al solo ed unico vero colpevole: noi stessi. Gli esercizi infatti vanno eseguiti per molto, molto tempo, se necessario per ore, fino a quando non si sono assimilati suoni, tecniche pattern ecc. Se prendiamo ad esempio una delle tecniche più difficoltose da mettere in pratica, i cosiddetti “Doppi Colpi”, ci rendiamo di aver di fronte una tecnica alla quale bisogna dedicare ore, giorni e mesi interi, per poter arrivare a dominarla e a metterla in pratica. Ho preso ad esempio i Doppi colpi perché spesso proprio su questi mi rendo conto che i ragazzi hanno maggiori difficoltà e faticano a saltarci fuori semplicemente per la mancanza di costanza e di impegno assiduo.
Ma questo è solo un piccolo esempio della mole di ritmi, tecniche, colpi e fattori accessori che bisogna allenare per poter arrivare a suonare come si deve e a dominare lo Strumento.
Basterebbe stilare una lista di cose sulle quali ci si dovrebbe allenare per rendersi conto che potrebbe non bastare una vita per affrontarle tutte come si deve:
Impostazione, Scioltezza, Velocità, Potenza, Pulizia, Tocco, Dinamica, Precisione, Precisione nell’accompagnamento, Indipendenza, Ritmi, Stacchi, Assoli, Fill, Spostamento delle Braccia sui Tamburi, Groove, Timing, Interpretazione, Creatività, Fantasia, Linguaggio, Suono, Divisione mentale, Tenuta fisica, Trilli, Frizzi Lazzi … ecc.
Alla luce di questo credo che la domanda più logica sia: “Come suddividere tutte queste cose nel Poco/Molto tempo che si ha a disposizione?
Credo che per tentare di dare una specie di risposta si potrebbe partire dalla fine, e cioè domandandosi: dove vogliamo arrivare? Qual è il nostro scopo? Cosa vogliamo ottenere da noi stessi e dal nostro splendido, meraviglioso, amatissimo, ma anche complicato e difficile Strumento?
Ecco, partendo da questo si potrebbe iniziare a “scremare” un po’, cercando di capire quale potrebbe essere la strada da seguire per arrivare ad ottenere il risultato che ci siamo prefissati.
Per cominciare bisogna Partire dal presupposto che la tecnica di base è fondamentale a prescindere da qualunque sia l’obbiettivo finale.
I suoni delle Congas sono esattamente come le Note di un Pianoforte, di un Sax o di una Chitarra, devono essere ben nette e distinguibili. Se un Pianista deve suonare una frase che contiene una successione Re, Fa, Sib, Do, Mi, La, colpirà i tasti giusti per far sentire bene questa successione di note, così come se dovesse eseguire un accordo di Do7, suonerebbe contemporaneamente DO-MI-SOL-SIb. Se si sbagliasse e inserisse un Si naturale salterebbe fuori un DO7+, e nel caso stesse suonando un Blusone “strappamutande” l’accordo potrebbe stridere un pochettino. Ho fatto questa premessa semplicemente per dire che l’Aperto, lo Slap Chiuso, lo Slap Aperto, il Basso, il Palmo, le Dita, il Pressato ecc, sono note, esattamente come Do, Re, Mi, Fa, ecc. E sono note che devono essere eseguite in modo pulito e preciso, per aiutarvi a rendere ben comprensibili i Ritmi e le Frasi che state eseguendo. Se il suono non è buono la gente non comprende cosa state facendo e quello che volete dire.
Dunque prima di tutto bisogna allenare, per ore, giorni e mesi, il Suono, I Colpi, il Tocco e la Pulizia. Naturalmente però non si può stare ore giorni e mesi ad allenare i suoni… e basta, perché altrimenti non solo vi rompereste le palle, ma avremmo anche una brusca impannata nella statistica dei suicidi…! Ecco che allora possiamo cominciare a dividere i compiti e le priorità, decidendo quanto tempo dedicare ai Colpi singoli fine a se stessi, e quanto a mettere in pratica quegli stessi colpi eseguendo dei Pattern o delle Figurazioni.
Una volta acquisita una buona padronanza e pulizia dei colpi si passa o agli step successivi, cercando di capire cosa si vuole arrivare a fare: limitarsi ad apprendere quel tanto che basta per divertirsi con gli amici intorno al fuoco o per fare qualche seratina, senza troppe pretese, nella piazzetta del paese (allora basta 1 quarto d’ora di allenamento la settimana) oppure iniziare ad approfondire lo studio della tecnica in modo più o meno mirato a quelli che potrebbero essere obbiettivi finali più o meno importanti o professionali, come ad esempio imparare a suonare ad un certo livello potendo affrontare a 360° un po’ tutte le situazioni Musicali e professionali, o anche solo limitarsi ad una buona conoscenza di base, per mettere in pratica correttamente la tecnica inserendo lo Strumento in un set multipercussionistico. A prescindere da quello che sia lo scopo è comunque importante metterlo a fuoco per poter pianificare correttamente le sessioni di allenamento.
Tornando alle domande iniziali Cosa? Come? ccc. a questo punto possiamo dividere il tutto in altri 2 tronconi:
1 l’allenamento di qualcosa che ci serve in quel momento specifico (ritmi, pattern, tecniche)
2 l’allenamento di qualche colpo o tecnica che ci creano maggiori difficoltà o che proprio non vogliono riuscire (vedi ad esempio Slap o Doppi Colpi).
Nel primo caso può capitare che al Percussionista venga chiesto di andare a suonare con un certo gruppo, che fa un certo genere, e dunque durante le sessioni di allenamento si può dedicare più tempo in quella specifica direzione.
Nel secondo caso, per semplificare, ho fatto l’esempio di Slap o Doppi Colpi, ma possono essere tantissime le situazioni (anche a seconda del livello di ognuno) che possono richiedere un allenamento più assiduo in una certa direzione. In pratica, può succedere che suonando, o vedendo o ascoltando qualcun altro suonare, ci si renda conto di avere una carenza o una lacuna o di non essere in grado di mettere in pratica una certa tecnica, un ritmo, un fill, un passaggio, un fraseggio ecc. Ecco allora che bisogna mettersi di buzzo buono e cominciare a studiare quella tecnica, quel ritmo, quel fill, quel passaggio, quel fraseggio fino a quando non si arriva a dominarlo e a “farlo proprio”. Per farlo ci possono volere pochi minuti, come molte ore o (perché no?) persino giorni, ma solo una volta ottenuto lo scopo potremo dire di aver fatto un buon lavoro e di aver messo a frutto come si deve la sessione di allenamento. E a quel punto la soddisfazione sarà veramente grandissima.
In effetti uno dei nemici più grandi dell’allenamento (dopo i vicini di casa e gli spazi angusti) è senz’altro la mancanza di Tempo, non inteso come Tempo Musicale, ma Tempo in termini di ore da poter dedicare alla pratica. Ecco che allora è importante sapersi organizzare suddividendo in modo corretto e coscienzioso il poco tempo a disposizione. Se si hanno 3 ore al giorno si possono suddividere senza problemi, ma se si ha una sola ora allora ecco che può essere un problema, dunque si possono dividere i giorni, assegnando ad ogni giorno lo studio di qualcosa di diverso, in modo da portare avanti tutto con ordine, disciplina e un minimo di logica ad esempio dedicando un giorno ai ritmi, un altro alla tecnica, un altro all’accompagnamento, un altro all’indipendenza ecc. Tenendo presente che i Percussionisti hanno un vantaggio rispetto ad altri Musicisti, e cioè possono continuare ad allenarsi anche senza Strumenti, bastano le Mani e una superficie, che possono essere un tavolino, come le gambe, come il cruscotto della macchina, o il bancone di un Bar. Magari potremo fare anche solo dei gran "Manoteo", ma l’importante è non smettere mai di muoverle e fare esercizio, soprattutto per sviluppare la scioltezza.
Un altro punto importante è senz’altro “Su Cosa Allenarsi”?
Sì, perché è importante allenare la tecnica, ma è altrettanto importante allenare la precisione, il timing ecc. sulla pratica e mettendo in pratica le cose tecniche che si imparano man mano.
Dunque le cose “su cui e con cui allenarsi” possono essere sostanzialmente 3: Il metronomo, Le Clave, e la Musica reale.
Il Metronomo è un ottimo mezzo per allenare la precisione e consiglio di abituarsi ad utilizzarlo sia a Tempo, che in Controtempo, accompagnando e seguendo i Clik in Battere, ma anche in levare, pratica utilissima. Apro una parentesi per sottolineare che è molto importante tener conto, sia col metronomo che con la Clave, che lavorare a velocità molto basse aiuta maggiormente ad educare la precisione e il Groove.
Le Clave (tutte le Clave 3/2, Rumba e 6/8) sono un altro mezzo da utilizzare per allenarsi, non solo perché sono la base e il denominatore comune della Musica Afrocubana, ma perché possono essere considerate un “metronomo complicato”. Un conto infatti è seguire un Clik che presenta una successione regolare di colpi, un altro è allenarsi ad individuare il “Tempo” in una successione di colpi non regolari, complicata e, per taluni, soprattutto per i neofiti, talvolta “fuorviante”.
Ho sottolineato “tutte le Clave” perché spesso si tende ad utilizzare solo la 3/2, mentre è importantissimo lavorare anche sulla Clave di Rumba, che ha un movimento sincopato, e sulla Clave di 6/8, non di semplice intuizione (questo ovviamente dopo aver imparato e lavorato sui 6/8).
Prima di passare alla Musica reale, vorrei consigliarvi di provare ad utilizzare come “metronomo” solo il Tumbao della Cassa o del Basso, movimenti tipici della Salsa. Riuscire ad acquisire un buon Timing accompagnando i movimenti di Cassa o Basso infatti è senz’altro un’operazione non semplice, ma che vi permette di rafforzare l’istinto e le basi nell’accompagnamento.
Naturalmente per tutto questo sarebbe utile munirsi di una Batteria elettronica, sulla quale potrete programmare Metronomo, Clave, Tumbao, Ritmi, Pattern ecc. Modificando in base alle esigenze del momento la velocità di esecuzione.
Passando in fine alla “Musica reale” credo che sia senz’altro una pratica fondamentale, perché è quella che dovrete, prima o poi, arrivare ad accompagnare, ma soprattutto imparare ad accompagnare, dunque è importantissimo dedicare una bella fetta di tempo anche all’accompagnamento di brani che possono essere Latini, come Jazz, Rock, Funky, Fusion ecc. Tra l’altro, per certi versi, può rivelarsi senz’altro la parte più divertente dell’operazione.
Un’altra cosa basilare per ottimizzare le sessioni di allenamento consiste nel Registrarsi e Riascoltarsi. Attraverso questo processo, potete avere un mare di informazioni in merito a voi stessi, se siete precisi, se il tocco è buono, se il suono è pulito, se avete un buon groove, senza contare le informazioni sull’intonazione e il suono dei vostri Tamburi ecc.
E’ importante cominciare presto ad allenarsi mettendo in pratica le stesse cose sia a Destra che a Sinistra, motivo per cui è bene prendere in considerazione al più presto un set con 3 Tamburi, in modo da non lasciare indietro una parte fondamentale di voi stessi. A quel punto, una volta che si cominciano ad affrontare ritmi e tecniche che prevedono lo spostamento sui Tamburi, si potrà lavorare mettendo in pratica Pattern, Groove o Fraseggi sia verso destra che verso sinistra. Scegliendo, al contrario, di lavorare solo su 2 Tamburi, si rischierà di trovarsi in seria difficoltà, quando prima o poi si deciderà di inserire il 3° Tamburo nel set, dovendo ricominciare tutto da capo.
Una volta arrivati ad un certo livello, si potrà parlare di “allenamento avanzato”, cioè di un allenamento non più rivolto solo all’apprendimento della tecnica o dei suoni, ma alla ricerca di un proprio stile e di un proprio linguaggio, pratica strettamente legata ai Fraseggi, ma soprattutto agli Assoli, che sono la “bestia nera” di molti ragazzi e di molti Percussionisti. Tra l’altro è proprio affondando gli assoli, e dunque le cose virtuose e complicate, che ci si rende conto veramente dei propri limiti e delle lacune soprattutto tecniche.
Per concludere dirò che, per quanto mi riguarda, in passato, sono arrivato a dedicare anche 5, 6, 7 ore all’allenamento quotidiano, mentre adesso sono ridotte a 2 o 3 (quando va bene).
2 o 3 ore che cerco comunque di dedicare possibilmente a qualcosa di specifico.
Nonostante già così abbia avuto immense soddisfazioni dallo Strumento, se tornassi indietro penso che dedicherei senz’altro un po’ più di tempo allo studio dell’indipendenza, che considero un fattore molto importante per potersi definire un Percussionista completo e che rappresenta senz’altro la lacuna maggiore nel mio bagaglio tecnico al punto che spesso dico di me stesso che ho “L’indipendenza di un Rimorchio attaccato ad un Tir” :D Magari non è proprio cosi, ma certo un po’ più di allenamento in quella direzione non guasterebbe…! L’unico problema è che… non ne ho voglia! :p :D

A voi la palla raga.

Sha’ :;):




Edited By shaddy on 1168535279
Shaddy

Ag vol dal capes...

bigbamboo
Messaggi: 89
Iscritto il: mer mag 24, 2006 7:15 am

Messaggioda bigbamboo » gio gen 11, 2007 7:25 pm

ciao Sha! molto bello risentirti!!! questo post mi ha molto rimotivato dopo la fiacca delle festività natalzie! adesso vado giù di bella e ricomincio a studiare!!!
la prima cosa che studio sono i "blues strappamutande"!!!!
ciao grande!!!

CHICANO
Messaggi: 29
Iscritto il: lun dic 05, 2005 11:17 pm

Messaggioda CHICANO » gio gen 11, 2007 10:26 pm

MI attaccherò alla parete del mio studio un foglio con i compiti settimanali.
GRANDE Lele! Grande motivatore!!
Dopo l'ultima lezione stavo cadendo in depressione.:;):

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » ven gen 12, 2007 9:16 am

Carissimo Big, in effetti le "motivazioni" fanno senz'altro parte degli "annessi e connessi" all'allenamento e allo studio.
Quando non le hai dovrebbero derivare dal desiderio di raggiungere uno scopo, un obbiettivo, ma spesso vengono proprio attraverso le soddisfazioni che si provano raggiungendo tanti piccoli scopi ed obiettivi, appunto, quotidianamente. Quando ti rendi conto alla fine di un'estenuante sessione di allenamento che quello che prima non ti veniva o non sapevi fare dopo ti viene o lo sai fare.

Vecchio Chicano, mai cadere in depressione solo perchè durante una lezione si comprende che c'è ancora un po' da lavorare, sarebbe come se io cadessi in depressione ogni volta che mi guardo la panza allo specchio...! (be un po' succede... ma poco :D :p )
Scherzi a parte, quello che hai detto è una buona idea, attaccarsi alla parete fogli con il programma settimanale, un po' come fanno i Body Builders o gli Atleti in palestra.
Ecco, prendiamo ad esempio chi va in palestra, se ci pensiamo un'attimo ci rendiamo conto che stare ore ed ore a fare sempre i soliti esercizi (e faticando senz'altro di più) è sicuramente più rompente e frustrante che non esercitarsi sulle Congas, ma se uno è motivato, seriamente motivato, si mette li e lo fa! E giorno per giorno, settimana per settimana vede modificarsi di un po' il proprio corpo, cala l'Adipe, si formano i muscoletti (le signorine in giro lo guardano con più interesse, che non guasta) e piano piano le soddisfazioni arrivano. Sulle Congas (come su qualunque altro Strumento) è la stessa cosa, (signorine a parte naturalmente :D :p )

Sha' :;):
Shaddy

Ag vol dal capes...

BICIO
Messaggi: 722
Iscritto il: gio apr 08, 2004 10:02 am
Località: Forli'
Contatta:

Messaggioda BICIO » ven gen 12, 2007 10:57 am

shaddy ha scritto:Ciao Raga, dal momento che in questi giorni ho ricevuto alcune Mail in merito all’argomento ho pensato che poteva essere interessante affrontare un tema che sta senz’altro a cuore a molti, soprattutto a chi è all’inizio, ma non solo: L’allenamento.
Credo in particolare che potrebbe essere utile scambiarci un po’ di info su come ognuno di noi affronta quella che è senz’altro la parte fondamentale del percorso tecnico/didattico.
Le domande che più spesso sorgono in merito all’argomento sono:
“Come” e “Quanto” allenarsi? E a queste si affiancano spesso altri 2 quesiti: “Cosa” allenare e “Su cosa” allenarsi?
In effetti l’impostazione delle sessioni di allenamento, che possono essere quotidiane (per i più assidui, fortunati, o volenterosi) o più o meno sporadiche (per chi ha poco o meno tempo o magari un po’ meno voglia di mettersi sotto a lavorare) è molto importante, così come è importante tenere conto di un fattore che risulta fondamentale al fine di ottenere dei risultati: la disciplina.
Una cosa che dico spesso ai miei allievi (un po’ scherzando, ma non del tutto) è: “Se non ti rompi le palle non stai studiando nel modo giusto!” Con questo intendo semplicemente che purtroppo, spesso, la noia di certi esercizi e la voglia di passare subito (troppo in fretta) ad altro è nemica di un buon allenamento. Col risultato che ci si ritrova a non saltarci fuori su certi colpi o certe tecniche, ecc. e magari si da’ la colpa all’estrema difficoltà di quell' esercizio o di quella tecnica, anziché al solo ed unico vero colpevole: noi stessi. Gli esercizi infatti vanno eseguiti per molto, molto tempo, se necessario per ore, fino a quando non si sono assimilati suoni, tecniche pattern ecc. Se prendiamo ad esempio una delle tecniche più difficoltose da mettere in pratica, i cosiddetti “Doppi Colpi”, ci rendiamo di aver di fronte una tecnica alla quale bisogna dedicare ore, giorni e mesi interi, per poter arrivare a dominarla e a metterla in pratica. Ho preso ad esempio i Doppi colpi perché spesso proprio su questi mi rendo conto che i ragazzi hanno maggiori difficoltà e faticano a saltarci fuori semplicemente per la mancanza di costanza e di impegno assiduo.
Ma questo è solo un piccolo esempio della mole di ritmi, tecniche, colpi e fattori accessori che bisogna allenare per poter arrivare a suonare come si deve e a dominare lo Strumento.
Basterebbe stilare una lista di cose sulle quali ci si dovrebbe allenare per rendersi conto che potrebbe non bastare una vita per affrontarle tutte come si deve:
Impostazione, Scioltezza, Velocità, Potenza, Pulizia, Tocco, Dinamica, Precisione, Precisione nell’accompagnamento, Indipendenza, Ritmi, Stacchi, Assoli, Fill, Spostamento delle Braccia sui Tamburi, Groove, Timing, Interpretazione, Creatività, Fantasia, Linguaggio, Suono, Divisione mentale, Tenuta fisica, Trilli, Frizzi Lazzi … ecc.
Alla luce di questo credo che la domanda più logica sia: “Come suddividere tutte queste cose nel Poco/Molto tempo che si ha a disposizione?
Credo che per tentare di dare una specie di risposta si potrebbe partire dalla fine, e cioè domandandosi: dove vogliamo arrivare? Qual è il nostro scopo? Cosa vogliamo ottenere da noi stessi e dal nostro splendido, meraviglioso, amatissimo, ma anche complicato e difficile Strumento?
Ecco, partendo da questo si potrebbe iniziare a “scremare” un po’, cercando di capire quale potrebbe essere la strada da seguire per arrivare ad ottenere il risultato che ci siamo prefissati.
Per cominciare bisogna Partire dal presupposto che la tecnica di base è fondamentale a prescindere da qualunque sia l’obbiettivo finale.
I suoni delle Congas sono esattamente come le Note di un Pianoforte, di un Sax o di una Chitarra, devono essere ben nette e distinguibili. Se un Pianista deve suonare una frase che contiene una successione Re, Fa, Sib, Do, Mi, La, colpirà i tasti giusti per far sentire bene questa successione di note, così come se dovesse eseguire un accordo di Do7, suonerebbe contemporaneamente DO-MI-SOL-SIb. Se si sbagliasse e inserisse un Si naturale salterebbe fuori un DO7+, e nel caso stesse suonando un Blusone “strappamutande” l’accordo potrebbe stridere un pochettino. Ho fatto questa premessa semplicemente per dire che l’Aperto, lo Slap Chiuso, lo Slap Aperto, il Basso, il Palmo, le Dita, il Pressato ecc, sono note, esattamente come Do, Re, Mi, Fa, ecc. E sono note che devono essere eseguite in modo pulito e preciso, per aiutarvi a rendere ben comprensibili i Ritmi e le Frasi che state eseguendo. Se il suono non è buono la gente non comprende cosa state facendo e quello che volete dire.
Dunque prima di tutto bisogna allenare, per ore, giorni e mesi, il Suono, I Colpi, il Tocco e la Pulizia. Naturalmente però non si può stare ore giorni e mesi ad allenare i suoni… e basta, perché altrimenti non solo vi rompereste le palle, ma avremmo anche una brusca impannata nella statistica dei suicidi…! Ecco che allora possiamo cominciare a dividere i compiti e le priorità, decidendo quanto tempo dedicare ai Colpi singoli fine a se stessi, e quanto a mettere in pratica quegli stessi colpi eseguendo dei Pattern o delle Figurazioni.
Una volta acquisita una buona padronanza e pulizia dei colpi si passa o agli step successivi, cercando di capire cosa si vuole arrivare a fare: limitarsi ad apprendere quel tanto che basta per divertirsi con gli amici intorno al fuoco o per fare qualche seratina, senza troppe pretese, nella piazzetta del paese (allora basta 1 quarto d’ora di allenamento la settimana) oppure iniziare ad approfondire lo studio della tecnica in modo più o meno mirato a quelli che potrebbero essere obbiettivi finali più o meno importanti o professionali, come ad esempio imparare a suonare ad un certo livello potendo affrontare a 360° un po’ tutte le situazioni Musicali e professionali, o anche solo limitarsi ad una buona conoscenza di base, per mettere in pratica correttamente la tecnica inserendo lo Strumento in un set multipercussionistico. A prescindere da quello che sia lo scopo è comunque importante metterlo a fuoco per poter pianificare correttamente le sessioni di allenamento.
Tornando alle domande iniziali Cosa? Come? ccc. a questo punto possiamo dividere il tutto in altri 2 tronconi:
1 l’allenamento di qualcosa che ci serve in quel momento specifico (ritmi, pattern, tecniche)
2 l’allenamento di qualche colpo o tecnica che ci creano maggiori difficoltà o che proprio non vogliono riuscire (vedi ad esempio Slap o Doppi Colpi).
Nel primo caso può capitare che al Percussionista venga chiesto di andare a suonare con un certo gruppo, che fa un certo genere, e dunque durante le sessioni di allenamento si può dedicare più tempo in quella specifica direzione.
Nel secondo caso, per semplificare, ho fatto l’esempio di Slap o Doppi Colpi, ma possono essere tantissime le situazioni (anche a seconda del livello di ognuno) che possono richiedere un allenamento più assiduo in una certa direzione. In pratica, può succedere che suonando, o vedendo o ascoltando qualcun altro suonare, ci si renda conto di avere una carenza o una lacuna o di non essere in grado di mettere in pratica una certa tecnica, un ritmo, un fill, un passaggio, un fraseggio ecc. Ecco allora che bisogna mettersi di buzzo buono e cominciare a studiare quella tecnica, quel ritmo, quel fill, quel passaggio, quel fraseggio fino a quando non si arriva a dominarlo e a “farlo proprio”. Per farlo ci possono volere pochi minuti, come molte ore o (perché no?) persino giorni, ma solo una volta ottenuto lo scopo potremo dire di aver fatto un buon lavoro e di aver messo a frutto come si deve la sessione di allenamento. E a quel punto la soddisfazione sarà veramente grandissima.
In effetti uno dei nemici più grandi dell’allenamento (dopo i vicini di casa e gli spazi angusti) è senz’altro la mancanza di Tempo, non inteso come Tempo Musicale, ma Tempo in termini di ore da poter dedicare alla pratica. Ecco che allora è importante sapersi organizzare suddividendo in modo corretto e coscienzioso il poco tempo a disposizione. Se si hanno 3 ore al giorno si possono suddividere senza problemi, ma se si ha una sola ora allora ecco che può essere un problema, dunque si possono dividere i giorni, assegnando ad ogni giorno lo studio di qualcosa di diverso, in modo da portare avanti tutto con ordine, disciplina e un minimo di logica ad esempio dedicando un giorno ai ritmi, un altro alla tecnica, un altro all’accompagnamento, un altro all’indipendenza ecc. Tenendo presente che i Percussionisti hanno un vantaggio rispetto ad altri Musicisti, e cioè possono continuare ad allenarsi anche senza Strumenti, bastano le Mani e una superficie, che possono essere un tavolino, come le gambe, come il cruscotto della macchina, o il bancone di un Bar. Magari potremo fare anche solo dei gran "Manoteo", ma l’importante è non smettere mai di muoverle e fare esercizio, soprattutto per sviluppare la scioltezza.
Un altro punto importante è senz’altro “Su Cosa Allenarsi”?
Sì, perché è importante allenare la tecnica, ma è altrettanto importante allenare la precisione, il timing ecc. sulla pratica e mettendo in pratica le cose tecniche che si imparano man mano.
Dunque le cose “su cui e con cui allenarsi” possono essere sostanzialmente 3: Il metronomo, Le Clave, e la Musica reale.
Il Metronomo è un ottimo mezzo per allenare la precisione e consiglio di abituarsi ad utilizzarlo sia a Tempo, che in Controtempo, accompagnando e seguendo i Clik in Battere, ma anche in levare, pratica utilissima. Apro una parentesi per sottolineare che è molto importante tener conto, sia col metronomo che con la Clave, che lavorare a velocità molto basse aiuta maggiormente ad educare la precisione e il Groove.
Le Clave (tutte le Clave 3/2, Rumba e 6/8) sono un altro mezzo da utilizzare per allenarsi, non solo perché sono la base e il denominatore comune della Musica Afrocubana, ma perché possono essere considerate un “metronomo complicato”. Un conto infatti è seguire un Clik che presenta una successione regolare di colpi, un altro è allenarsi ad individuare il “Tempo” in una successione di colpi non regolari, complicata e, per taluni, soprattutto per i neofiti, talvolta “fuorviante”.
Ho sottolineato “tutte le Clave” perché spesso si tende ad utilizzare solo la 3/2, mentre è importantissimo lavorare anche sulla Clave di Rumba, che ha un movimento sincopato, e sulla Clave di 6/8, non di semplice intuizione (questo ovviamente dopo aver imparato e lavorato sui 6/8).
Prima di passare alla Musica reale, vorrei consigliarvi di provare ad utilizzare come “metronomo” solo il Tumbao della Cassa o del Basso, movimenti tipici della Salsa. Riuscire ad acquisire un buon Timing accompagnando i movimenti di Cassa o Basso infatti è senz’altro un’operazione non semplice, ma che vi permette di rafforzare l’istinto e le basi nell’accompagnamento.
Naturalmente per tutto questo sarebbe utile munirsi di una Batteria elettronica, sulla quale potrete programmare Metronomo, Clave, Tumbao, Ritmi, Pattern ecc. Modificando in base alle esigenze del momento la velocità di esecuzione.
Passando in fine alla “Musica reale” credo che sia senz’altro una pratica fondamentale, perché è quella che dovrete, prima o poi, arrivare ad accompagnare, ma soprattutto imparare ad accompagnare, dunque è importantissimo dedicare una bella fetta di tempo anche all’accompagnamento di brani che possono essere Latini, come Jazz, Rock, Funky, Fusion ecc. Tra l’altro, per certi versi, può rivelarsi senz’altro la parte più divertente dell’operazione.
Un’altra cosa basilare per ottimizzare le sessioni di allenamento consiste nel Registrarsi e Riascoltarsi. Attraverso questo processo, potete avere un mare di informazioni in merito a voi stessi, se siete precisi, se il tocco è buono, se il suono è pulito, se avete un buon groove, senza contare le informazioni sull’intonazione e il suono dei vostri Tamburi ecc.
E’ importante cominciare presto ad allenarsi mettendo in pratica le stesse cose sia a Destra che a Sinistra, motivo per cui è bene prendere in considerazione al più presto un set con 3 Tamburi, in modo da non lasciare indietro una parte fondamentale di voi stessi. A quel punto, una volta che si cominciano ad affrontare ritmi e tecniche che prevedono lo spostamento sui Tamburi, si potrà lavorare mettendo in pratica Pattern, Groove o Fraseggi sia verso destra che verso sinistra. Scegliendo, al contrario, di lavorare solo su 2 Tamburi, si rischierà di trovarsi in seria difficoltà, quando prima o poi si deciderà di inserire il 3° Tamburo nel set, dovendo ricominciare tutto da capo.
Una volta arrivati ad un certo livello, si potrà parlare di “allenamento avanzato”, cioè di un allenamento non più rivolto solo all’apprendimento della tecnica o dei suoni, ma alla ricerca di un proprio stile e di un proprio linguaggio, pratica strettamente legata ai Fraseggi, ma soprattutto agli Assoli, che sono la “bestia nera” di molti ragazzi e di molti Percussionisti. Tra l’altro è proprio affondando gli assoli, e dunque le cose virtuose e complicate, che ci si rende conto veramente dei propri limiti e delle lacune soprattutto tecniche.
Per concludere dirò che, per quanto mi riguarda, in passato, sono arrivato a dedicare anche 5, 6, 7 ore all’allenamento quotidiano, mentre adesso sono ridotte a 2 o 3 (quando va bene).
2 o 3 ore che cerco comunque di dedicare possibilmente a qualcosa di specifico.
Nonostante già così abbia avuto immense soddisfazioni dallo Strumento, se tornassi indietro penso che dedicherei senz’altro un po’ più di tempo allo studio dell’indipendenza, che considero un fattore molto importante per potersi definire un Percussionista completo e che rappresenta senz’altro la lacuna maggiore nel mio bagaglio tecnico al punto che spesso dico di me stesso che ho “L’indipendenza di un Rimorchio attaccato ad un Tir” :D Magari non è proprio cosi, ma certo un po’ più di allenamento in quella direzione non guasterebbe…! L’unico problema è che… non ne ho voglia! :p :D

A voi la palla raga.

Sha’ :;):

sottoscrivo, ragazzi stampatevi quello che ha scritto Sha' e appendetevelo nel posto dove studiate ...quanto detto e' la lezione o le lezioni piu importanti e che spesso ci se ne dimentica o non gli si da importanza.
...infatti chi non si rompe le palle ..
:D vero , vero il peggio e' la prima ora :D
fabrizio

ababu
Messaggi: 77
Iscritto il: lun set 25, 2006 4:07 pm
Località: Vallecamonica

Messaggioda ababu » ven gen 12, 2007 3:01 pm

"Se non ti rompi le palle non stai studiando nel modo giusto!"
Parole sagge Shà, anche perchè se non ci si rompesse le palle sarebbe minore la soddisfazione una volta raggiunto lo scopo!
Io solitamente per alleviare un po' il rompimento di palle nel ripetere la stessa cosa per tanto tempo (per esempio colpi doppi) metto della musica di sottofondo utilizzandola al posto del "click".
Secondo me attutisce la pressione psicologica e l'ansia di volere imparare velocemente la figurazione!

Ciao Raga! buon allenamento a tutti!

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » ven gen 12, 2007 4:16 pm

Bravo, ottimo ed utilissimo suggerimento, sia quello di utilizzare la Musica al posto del Clik, che lavorarci sopra per alleviare la noia. In effetti lo faccio spesso. Anche se alcune cose è giusto provarle solo con i Tamburi per sentire fino in fondo il risultato, si possono benissimo utilizzare brani, ad una velocità appropriata, per... passarsi un po' il tempo mentre si fatica.

Sha' :;):




Edited By shaddy on 1168618859
Shaddy

Ag vol dal capes...

ababu
Messaggi: 77
Iscritto il: lun set 25, 2006 4:07 pm
Località: Vallecamonica

Messaggioda ababu » ven gen 12, 2007 5:51 pm

Esatto Sha' l'unica pecca è proprio questa! Ti può "coprire" un po' i suoni e quindi in certe figurazioni , soprattutto in quelle in cui il valore aggiunto è proprio l'intensità e la qualità del suono, non riesci ad "ascoltarti" bene.
Dimmi se sbaglio, io per diminuire ai minimi termini questo problema tengo il volume della musica molto basso e soprattutto non la ascolto MAI in cuffia! In questo modo l'intensità principale del suono che mi arriva all'orecchio è proprio quella dei tamburi che ho di fronte e non quella della musica di sottofondo.
Ovviamente il discorso cambia nel caso si avesse la possibilità di mettere in cuffia pure i tamburi.. Ma su questo aspetto sono totalmente inesperto in quanto sto ancora mettendo via i soldi per comprarmi i microfoni..

:D :D :;):

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » sab gen 13, 2007 9:42 am

In effetti mi fa piacere perchè hai toccato un'ulteriore aspetto molto importante e cioè: Come ascoltare quello su cui stai suonando, che stai accompagnando o su cui ti stai allenando, e dunque l'importanza degli "ascolti", dei monitor e delle cuffie (e anche dei "Tappi per le orecchie” come vedremo).
Premesso che ovviamente dipende esclusivamente dalle esigenze, dalle preferenze, dal confort di ognuno e dalle circostanza nelle quali ci si trova ad operare, credo che potrebbero essere interessanti alcune considerazioni.
Per quanto mi riguarda, ovviamente, ti posso portare ad esempio il mio personalissimo modo di operare, che è differente a seconda che stia studiando tecniche, suoni, brani o modalità di accompagnamento.
Se, come mi è capitato lo scorso anno, voglio sistemare un colpo del quale non sono soddisfatto (in questo caso lo "Slap della sinistra" per eseguire il quale a mio avviso modificavo troppo l'impostazione della mano) allora, mi metto lì e studio senza Musica, senza nulla, solo ed esclusivamente il colpo fine a se stesso. Cosi come se devo provare un Ritmo, un Fill o una Figurazione. Al contrario, quando devo accompagnare un brano, per allenarmi, per registrare ecc. in genere tengo gli ascolti piuttosto alti e spesso utilizzo le Cuffie. Questo semplicemente perchè in quel momento l'unica necessità che ho è quella di sentire bene la base, e non ho bisogno di ascoltare lo Strumento, al punto che spesso il rapporto è 30% Strumento, 70% Base. Questo naturalmente lo faccio quasi sempre, anche durante i Clinic o le Esibizioni, o in Concerto, dove chiedo al Fonico di mettermi in Spia tutti... tranne me!
Questo semplicemente perchè non voglio e non ho bisogno di sentirmi eccessivamente in spia, ma soprattutto perchè anche in quel caso l' esigenza prioritaria è di avere nei Monitor gli altri Musicisti.
Naturalmente non tutti allo stesso livello, ma in particolare chiedo di tenere alti Batteria, Basso e un po' di Tastiere e Chitarra se suono con una formazione standard, oppure Basso (o Contrabbasso) Timbales e Bongos se suono con una formazione Latina.
Tornando al lavoro in studio, mi sono accorto spesso che molti ragazzi, durante le lezioni, faticavano a stare a tempo semplicemente perchè non si sentivano abbastanza. Ecco perchè mi preoccupo sempre di chiedere se l'ascolto è abbastanza alto ed ecco perché ho dotato la stanza delle lezioni di Monitor e Cuffie dedicate solo agli allievi. La qualità ed il volume degli ascolti spesso possono rivelarsi importantissimi, soprattutto se stai suonando uno Strumento da accompagnamento.
Prima ho accennato ai “Tappi per le Orecchie” perché sopperiscono ad un aspetto che non molti (per la verità pochissimi) tengono in considerazione, ma che si rivela fondamentale: il disturbo arrecato a noi stessi (oltre che ai vicini haimè, ma questo è un altro discorso)
Quando si suonano Strumenti a Percussione come possono essere Batteria, Congas, Timbales ecc. si ha a che fare con Timbri e Volumi veramente potenti e penetranti, al punto che possono arrivare ad indurci a trattenerci o a frenare l’istinto. Molto spesso questo è un fattore che si manifesta quasi inconsciamente e prescindendo dalla volontà del Percussionista. Ecco perché molti Percussionisti (soprattutto Batteristi e Timbaleri) quando studiano si mettono i Tappi nelle orecchie. Questo a maggior ragione se si deve lavorare per lungo tempo, nel qual caso subentra anche il rischio di problemi all’udito. Ovviamente se stiamo suonando con altri non possiamo “tapparci le orecchie” perché l’esigenza è quella di ascoltare chi dobbiamo accompagnare, ma quando ci si allena e si studia soli soletti, è una pratica che consiglio senz’altro.
Naturalmente lo stesso discorso vale anche se ci si mette a lavorare sulle Congas volendo godere appieno dei Suoni, del Timbro ecc. nel qual caso ovviamente dobbiamo poter sentire ogni più piccola sfumatura derivata dallo Strumento.
Comunque ti consiglio di fare una prova, registrandoti suonando, magari un assolino, con l’ascolto attutito, poi libero, ti rendi conto che c’è una certa differenza nella resa finale.
Questo naturalmente soprattutto se sei in un ambiente chiuso e rimbombante, perché all’aperto la cosa è senz’altro differente. Pensa che ultimamente anziché i Tappi classici utilizzo un oggetto abbastanza singolare: i Gommini neri paragraffi dei Bongos. Si adattano alle cavità auricolari, e non attutiscono troppo, lasciando passare le frequenze che servono.
In ogni caso, come ho detto all’inizio, il modo di ascoltare se stessi e la Musica è solo ed esclusivamente una questione personale che dipende dalle esigenze e dalle necessità del Percussionista e della situazione del momento.

Sha’ :;):




Edited By shaddy on 1168683517
Shaddy

Ag vol dal capes...

Nikmanomorta.

Messaggioda Nikmanomorta. » sab gen 13, 2007 3:53 pm

Interessante il tuo post di 8.548 pagine.L'ho stampato,lo leggero' con calma quando saro' in pensione ( ho gia' messo da parte Guerra e pace,la Bibbia e tutti i numeri di Tex Willer ).
Vorrei aggiungere la mia esperienza di dilettante : io ho scelto,data la cronica mancanza di tempo da dedicare allo studio,di approfondire solo quelle cose che mi permettono di accompagnare un gruppo.
Infatti ,ad esempio,non ho mai approfondito i ritmi con piu' di 2 congas,non ho mai avuto un djembe,un cajon ecc...mentre mi sono da subito appassionato all'indipendenza.
E' stata una precisa presa di direzione,dovuta a causa di forza maggiore.
Il risultato e' che,ad esempio,non sono in grado di eseguire un solo di congas,e sono forse l'unico a non avere mai nemmeno toccato un djembe.

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » sab gen 13, 2007 5:02 pm

Guest ha scritto:...mentre mi sono da subito appassionato all'indipendenza...

Come t'invidio vecchio... spero un giorno di trovare il tempo, la voglia e la costanza di mettermi li e lavorarci un po' su.

Sha' :;):
Shaddy

Ag vol dal capes...

ababu
Messaggi: 77
Iscritto il: lun set 25, 2006 4:07 pm
Località: Vallecamonica

Messaggioda ababu » lun gen 15, 2007 8:37 am

Non sei l'unico NIK!!
Pure io non ha mai toccato uno djembe e se mi toccasse fare un'assolo di congas sarei decisamente in fastidio!!
Shà grazie mille per i suggerimenti, cercherò di farne ottimo uso!!
Anzi, vado subito a a provare la registrazione con i tappi auricolari e poi senza!!!
CHE FIGATA AMARE QUESTO STRUMENTO!!

Buona giornata a tutti!
Ciao Raga! :;):

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » lun gen 15, 2007 10:11 am

Ciao Raga, è vero che all'inizio ho scritto un mare di cose, ma queste naturalmente non volevano esaurire il discorso.
Qualcuno mi ha scritto privatamente chiedendomi alcune cose e dicendo che gli sembrava inutile intervenire magari perchè non aveva un sistema o un metodo particolare di allenarsi.
Ricordiamoci che lo spirito del Topic sarebbe quello di inserire, e condividere, ESPERIENZE, CONSIGLI, SUGGERIMENTI, TRUCCHETTI e altre cosette, sulla base di quello che è l'approccio di ogni Forumino all'Allenamento.
Tra l'altro credo che la condivisione di eventuali difficoltà riscontrate quotidianamente da ognuno, così come la ricerca della soluzione, potrebbero essere più utile di tanti consigli pratici.

In ogni caso, in attesa dell' intervento dei più "timidi" :D
vorrei suggerire una pratica utile per allenare la precisione, soprattutto negli stacchi.
Questa consiste nel programmare una batteria elettronica in modo che esegua, ad esempio, 3 battute di ritmo o base da accompagnare ed una di silenzio, durante la quale eseguire il Fill. Naturalmente si possono ripartire le parti anche in modo differente, programmando tipo 2 di Pattern e 2 di silenzio, nel qual caso, rientrare precisi diventa ancora più difficile.

Sha' :;):




Edited By shaddy on 1168855954
Shaddy

Ag vol dal capes...

ababu
Messaggi: 77
Iscritto il: lun set 25, 2006 4:07 pm
Località: Vallecamonica

Messaggioda ababu » lun gen 15, 2007 5:07 pm

Mi permetto di suggerire anche io un esercizio che personalmente mi è servito tantissimo.
Mettere il Click sui quarti partendo molto lenti e aumentandolo gradualmente man mano si prende confidenza con l'esercizio.
prendere n figurazioni diverse in serie (esempio guaguanco/bossa/marcha).
eseguire 4 battute per ogni figurazione senza fermarsi e senza fare pause tra una figurazione e l'altra ciclicamente.
Oltre che a memorizzare i vari ritmi aiuta anche ad abituarsi a cambiare pattern in maniera molto spontanea restando a tempo.

Spero possa essere utile a qualcuno!

Buona serata a tutti! :)

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » mar gen 16, 2007 9:23 am

Bela vecchio, era proprio quello che intendevo: suggerimenti!
Dunque suggerisco un'ulteriore variazione dell'utile esercizio che hai postato: oltre ad alternare Pattern in 4/4 come possono essere appunto il Tumbao (e le sue infinite variazioni) la Bossa o il Guaguanco', potete provare ad alternare ritmi in 4/4 e in 6/8, pratica appena un po' più complicata, ma a sua volta molto utile ed interessante. Dunque si può passare da Tumbao ad Abakuà, poi a Guaguanco', poi tornare ad Abakuà, poi a Tumbao, poi a Bembè, come ad altri numerosi pattern di 6/8.


Sha':;):
Shaddy

Ag vol dal capes...


Torna a “La tecnica, i ritmi e gli esercizi”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti