Guarapachangueo - Tanta tanta confusione

Forum interamente dedicato allo strumento.
miki
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Messaggioda miki » mar ott 18, 2005 6:35 pm

Ciao Riki, purtroppo mi trovo un pò isolato, e non sapendo con chi suonare mi è stato impossibile mettere in pratica Yakota, Niongo e Chachalokpafun, salvo aver imparato una trasposizione di quest'ultimo toque sulle tre congas postata da Mario (tecnica) a suo tempo.

Tra l'altro sto studiando i timbales oltre alle congas, e naturalmente a settembre ho ripreso a frequentare i corsi di perfezionamento di balli cubani quali salsa, rumba, son, ecc. quindi siccome il tempo libero è poco capirai le difficoltà.

Se organizzate uno stage fammelo sapere che cerchero' di venire, altrimenti magari un sabato o una domenica si torna al"castello" per un tre o quattro ore di sonido coi Batà, cosi' con l'occasione ti porto il video che ti interessava.

Voglio ringraziare ancora una volta te ed i tuoi amici per l'accoglienza che mi avete riservato la volta scorsa, non capita spesso di trovare persone disponibili a condividere il loro sapere e disinteressate come voi.



:D

chaworo
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Messaggioda chaworo » mer ott 19, 2005 6:40 am

Grazie miky,
sai che sei sempre il benvenuto....
Per quanto riguarda gli stage, ce ne sono un po in programma, se capita di farne uno dalle tue parti ti contatto.
Stammi bene
Ricky :p
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dimanga
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Messaggioda dimanga » mer ott 19, 2005 9:52 pm

Santa Pupa quanta polvere s’è sollevata in questa discussione!
E che non vi posso lascià un pochino da soli che subito scoppiano le (sempre amorevoli, sennò non saremmo musicisti) polemiche?
Comunque, al di là delle forzature in cui definire l’essenza di uno stile, mi pare che la descrizione della rumba guarapachanga sia stata ben sintetizzata da Tecnica: è giusto dare qualche indicazione scritta di alcuni fraseggi, ma questo non esaurisce il discorso, anzi.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza: gli inventori di questo stile erano in quattro, mancava un percussionista per arrivare al numero canonico della rumba classica: Salidor, Segundo o Tres Dos, Quinto, Palito y Clave (che di solito è anche il cantante solista).
Che fanno i Chiniti? Ne chiamano un altro? No. S’adeguano. Buttano le tumbe (o forse non se le potevano permettere), si fanno un paio di cajones con diversi timbri, il palito lo fanno suonare ad un vero e proprio treno, il cantante fa il suo mestiere e Pedro e Iriàn Lopez cominciano ad improvvisare sul canto, tutti e due contemporaneamente in stile call and response (come poi è il “Capetillo” o “Montuno” della rumba in chiave vocale): il cajòn più grande sintetizza (sempre improvvisando) le funzioni di Salidor e Segundo, la cajita fa la parte del quinto dialogando sempre e comunque con il collega major.
Man mano che il loro stile si affina vengono memorizzate alcune frasi (quelle che di solito troviamo scritte) che poi diverranno “classiche” e serviranno a loro volta a dare una base ai percussionisti che intendono percorrere la difficile arte del Guarapachangueo.
Frasi classiche quindi ce ne sono, ma non sono cellule ripetute come nel Guaguancò tradizionale, intervallate da variazioni: sono tutte variazioni, e qualcuna di esse ha avuto il culo di diventare classica!
In sintesi, la Guarapachanga è un po’ il Jazz della rumba.
In questo senso, definire Guarapachangueo tutta l’espressione della rumba moderna è un po’ una forzatura. Clave y Guaguancò, per esempio, sono una grande espressione di evoluzione rumbera, ma i loro pezzi sono arrangiatissimi, gli obbligati si sprecano, l’unico che improvvisa davvero è il solito quintero.
Yoruba Andabo si avvicina di più al concetto di Guarapachanga, rimane però il fatto che i Chinitos hanno fatto un grande gioco a togliere (metabolizzando, credo senza saperlo, il concetto del valore del silenzio in musica espresso da Miles Davis) invece Yoruba Andabo è un continuo fuoco d’artificio fatto da un esercito di percussionisti.
Se invece andiamo a Matanzas sentiamo ancora il vecchio classico Cun-chin-chin-cun, che, anche se ingenuo (ma io non credo che sia tale), non è certo privo di sentimento, anzi.
Come si fa a suonare il Guarapachangueo?
Con tanta passione, applicazione e pazienza.
La Guarapachanga non si insegna, se si è rumberi la si lascia crescere dentro di sé, sennò diventa uno sterile esercizio tecnico, questa volta sì privo di sentimenti.
Prendiamo l’esempio degli allievi di Roberto “Mamey” Evangelisti, il laboratorio di rumba della scuola Timba è cresciuto enormemente, dalle rumbette miserelle che si facevano sette otto anni fa si è passati ad una Guarapachanga cazzutissima così divenuta grazie a diversi fattori, soprattutto all’insegnamento propedeutico di Mamey: dalla base, alle variazioni, alle variazioni delle variazioni fin su all’improvvisazione completa. Ovviamente tutti gli studenti migliori si sono fatte le loro brave lezioncine a La Korea.
Il rapporto tra Guaguancò classico e Guarapachanga è lo stesso rapporto che passa tra un quadro di un pittore pre-espressionista e un quadro di un pittore dedito all’astrattismo puro.
Mi spiego meglio: il Guaguancò tradizionale è un affresco di Michelangelo, ad imitazione della natura, è tutto riconoscibile; il Guarapachangueo è un quadro di Mirò, non ci si capisce un tubo, sembra tutto un gran casino e ci si potrebbe azzardare a dire: ma quello lo so fare pure io!
“Sembra” un gran casino, in realtà ogni linea, ogni forma, ogni coloritura ha la sua logica di chi ha metabolizzato il linguaggio tradizionale per andare oltre.
Non si può dipingere come Mirò se prima non si impara a fare i ritratti a matita come Michelangelo.
Ora, fatte tutte queste chiacchiere, non vorrei che credeste che io sia un guarapachanguista, sono solo un “teorico” che si è avvicinato a questa disciplina ma poi ha incontrato i Batà e arrivederci e grazie: non suono più una rumba da troppo tempo ormai per potermi anche solo definire Conguero (ed oltretutto la mia strana esperienza professionale, anzi, semi-professionale, mi ha portato a studiare e suonare ben altri tipi di strumenti).
Tanti saluti a tutti.

P.s. Grazie Chaworo per l’alta considerazione che manifesti per il sottoscritto, pizza pagata quando verrò a Genova :-)

chaworo
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Messaggioda chaworo » gio ott 20, 2005 7:14 am

Grande Dimanga, prezioso intervento...
Hai trovato parole azzeccate.
Concordo con te quando dici che per suonare guarapachangueo purtroppo ci vuole tanta pratica e studio di frasi complesse, il tutto va al di la del virtuosismo...Non bisogna essere dei virtuosi, bisogna avere una grande sensibilità alla musica, al canto e alla clave.
Vorrei sottolineare che per me il Guaguancò classico non è freddo o spento, il problema è che credo che nella maggior parte dei casi lo si insegni in modo meccanico e ho visto molti ragazzi suonarlo in modo pesante, slap troppo marcati a scapito della melodia che di conseguenza non risulta fluida...
Resta però il fatto che io ho sempre amato il Guaguancò e lo suonerò sempre alla nausea...
Voglio però aprirmi verso il Guarapachangueo...
Per mè è una delle espressioni più evolute e interessanti della musica cubana insieme a Abakua con il suo complicatissimo Bonko-enchemiya (spero di averlo scritto bene).
Per quanto riguarda la pizza, caro Dimanga, se vieni tu a Genova non avresti il tempo di ingurgitarla, in quanto ti dovresti occupare di batà e al massimo dopo, due trenette al pesto...
:;): :laugh:
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shaddy
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Messaggioda shaddy » gio ott 20, 2005 7:22 am

ERA ORA!
Grazie Dimà, hai evitato che si continuasse a trattare (trattare?) l'argomento basandosi sull'aria fritta.
In effetti prima del tuo intrvento non sapevo se essere sempre più perplesso o "affascinato" dalla piega che stava prendendo la discussione.
Oltre a quelli che ho citato nel corso del Topic, e a quelli indicati nel tuo intervento, sapresti dirmi il nome di qualche formazione (i cui CD siano rintracciabili anche in Italia) che suoni il Guarapachangueo?
Grazie ancora per la completezza del tuo intervento, avara di "misteri" e piena di concretezza.

Shaddy :;):
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chaworo
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Messaggioda chaworo » gio ott 20, 2005 9:17 am

1….Ho scritto il giorno 1-9-05: “Mi è stato spiegato da Pedro che in quel periodo (che corrisponde a circa l'inizio degli anni settanta, i fratelli Lopez erano in 4 mentre per eseguire una rumba in tutte le sue parti c'era bisogno di 5 persone 1 clave ,1 palito e tre parti di congas....
Con l'invenzione del guarapachangueo erano sufficenti 4 persone essendoci solo due parti di congas, avevano così la possibilità di fare rumba senza la quinta persona....”
Dice dimanga ieri: “Proviamo a fare un po’ di chiarezza: gli inventori di questo stile erano in quattro, mancava un percussionista per arrivare al numero canonico della rumba classica: Salidor, Segundo o Tres Dos, Quinto, Palito y Clave (che di solito è anche il cantante solista).
Che fanno i Chiniti? Ne chiamano un altro? No. S’adeguano…”

2….Ho scritto io qualche giorno fa .“Quello che voglio dire è che non sempre si può spiegare tutto buttando li una figurazione da eseguire para para...
E' FUORVIANTE PENSARE CHE ESEGUENDO QUELLA FIGURAZIONE SI STIA SUONANDO RUMBA E TANTOMENO GUARAPACHANGUEO!!
Dice rimanga: “Come si fa a suonare il Guarapachangueo?
Con tanta passione, applicazione e pazienza.
La Guarapachanga non si insegna, se si è rumberi la si lascia crescere dentro di sé, sennò diventa uno sterile esercizio tecnico, questa volta sì privo di sentimenti…”


3…Dice rimanga:”il Guaguancò tradizionale è un affresco di Michelangelo, ad imitazione della natura, è tutto riconoscibile; il Guarapachangueo è un quadro di Mirò, non ci si capisce un tubo, sembra tutto un gran casino e ci si potrebbe azzardare a dire: ma quello lo so fare pure io!
“Sembra” un gran casino, in realtà ogni linea, ogni forma, ogni coloritura ha la sua logica di chi ha metabolizzato il linguaggio tradizionale per andare oltre.


Ho scritto il 1-9-05:”In tutto quello che vedevo riuscivo a estrapolare giusto qualche fraseggio, ma il tutto era complesso, probabilmente troppo complesso per essere compreso e apprezzato da uno Yuma in vacanza che non aveva mai visto una rumba...l'energia che sprigionava quell' insieme di figurazioni e invenzioni estemporanee era grande. “

4…Dice dimanga:“il cajòn più grande sintetizza (sempre improvvisando) le funzioni di Salidor e Segundo, la cajita fa la parte del quinto dialogando sempre e comunque con il collega major…

Dissi io il lontano 18-2-05”In realtà trovo che sia molto difficile definire guarapachangueo con un unica figurazione, è quasi un quadro folklorico , cambia il modo di cantare , cambia il ruolo del quinto....”

Per concludere….

5…Dissi il 21-2-05:” Per me è stata una figata, per altri puo non esserlo e comunque non ho abbastanza esperienza per dare dei giudizi chiari....”


Evidentemente ci sono dei punti in cumune fra quello che ho scritto io e quello che ha scritto dimanga…è vero, lui avendo più esperienza di me, è riuscito a dare un servizio migliore ai forumisti…è stato più diretto e più chiaro.
Mi piacerebbe però venga riconosciuto il mio sforzo comunicativo, infondo la discussione ha preso una piega avvincente no?
Eshu oh , Elegguara eh.

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shaddy
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Messaggioda shaddy » gio ott 20, 2005 5:15 pm

Alla grande, come vedi ognuno nel suo piccolo ha qualche merito, e alla fine, quello che conta è che chi ha letto o chi leggerà tra Polemiche, Ritmi, Figurazioni, Cenni storici e quant'altro, avrà (spero) capito qualcosa in più del Guarapachangueo, (me compreso) e questo è ciò che conta!

Sha' :;):
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dimanga
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Messaggioda dimanga » gio ott 20, 2005 7:33 pm

Le trenette al pesto le preferisco alla pizza…
Riuscirò mai a scendere da sotto il mio quasiquintale?
Rispetto al tuo ultimo intervento, caro Chaworo, non posso che darti ragione, hai tutta la riconoscenza dei forumisti.
Io ho ripetuto e forse ho un po’ ampliato le nozioni che sappiamo esserci comuni, avendo studiato tutti e due alla stessa fonte.
L’importante è essere arrivati ad un grado di comunicazione sufficiente, il forum serve a questo.
La chiosa della risposta di Shaddy è poi veramente esaltante: un maestro della sua levatura che ascolta e comprende due come noi che non siamo esattamente dei supermegaprofessionisti è il massimo che si può ottenere dal mezzo di comunicazione elettronico: pari opportunità per tutti, basta avere qualcosa da dire e un po’ io e un po’ te qualcosa l’abbiamo detta.
Tornando a noi caro Shaddy, purtroppo la Guarapachanga “very original extra” si ascolta solo dalle mani di chi l’ha inventata, solo ascoltando i Chinitos si può capire l’inizio della modernizzazione della rumba.
Ripeto, è Guarapachanga anche Yoruba Andabo, anche le ultime cose registrate da John Santos (bellissimo il CD “Para Ellos”), praticamente quasi tutta la nuova rumba che si suona a La Habana è Guarapachanga.
Ma solo ascoltando “Tocandolo guarachandolo” dei fratelli Lopez si coglie la totale assenza di cellule ritmiche ripetute, il senso del fraseggio prima rarefatto e poi forsennato, la tensione che cresce in continuazione fino al climax.
Ovviamente trovare queste registrazioni è difficilissimo, soprattutto in Italia.
Se conosci qualcuno che va a Cuba potresti farti riportare un CD molto ben fatto ed esplicativo: “Historia de la rumba” di Gregorio “El Goyo” Hernandez, Ed. Unicornio. Su internet lo trovi sul sito www.descarga.com ma costa un botto di spese di spedizione.
In pratica è un vero e proprio excursus sull’evoluzione della rumba, dai primi Cantos y Clave degli inizi del secolo (risuonati per l’occasione, non sono originali), al Guaguancò, al Guarapachangueo (suonato proprio dai Chinitos che però non erano in gran forma quel giorno) fino alle ultime schifezze rumba-rap.
Il sito su cui puoi trovare il CD di John Santos è www.cdbaby.com ma anche lì c’è solo un esempio di Guarapachanga, oltretutto molto “suonata”, non molto fedele all’originale. Comunque c’è molto Yambù, un Abakuà, Guiros, un paio di Columbias, addirittura Ararà e così via. E’ sicuramente un grande disco di “quasi Folklore” (dico quasi perché il folk è stato elegantemente arricchito da linee di basso, sax, flauti ecc.).
Forse Chaworo ne sa più di me su quali CD rintracciare, visto che è stato a La Habana di recente.
Comunque voglio fare tre precisazioni riguardo al mio precedente intervento: parlando di Matanzas ho commesso una gaffe: Cun-chin-chin-cun è la melodia habanera, la matancera toglie il secondo chin e suona pressappoco come Cupachìn-cun.
Ho citato i cajones autocostruiti dai fratelli Lopez, mi sono dimenticato di aggiungere che sono cajones speciali, con una o due aggiunte ai lati che permettono un ulteriore gamma di suoni, oltretutto nelle ultime evoluzioni di rumba sono state aggiunte anche congas, senza una particolare preferenza per numero, dimensioni e disposizione (in casa Lopez hanno l’abitudine di usare un’orribile mezza conga il cui suono assomiglia al verso della foca, ma per loro quello che conta è il groove, l’olio).
E poi parlando del laboratorio del Timba mi sono infervorato nel discorso dimenticandomi di chiudere l’argomento.
Parlavo del lasciar crescere lo stile dentro di sé “se si è rumberi”.
Ribadisco che gli allievi del Timba fanno una rumba strepitosa, molti di loro, nei viaggi a Cuba, hanno suonato come guest musicians con i gruppi più famosi, però quando il Goyo (sempre quello del CD di cui sopra) venne a fare uno stage a Roma disse che “Esta gente toca verdaderamente muy bien pero no son rumberos”.
E qui si potrebbe aprire un’altra discussione: si dev’essere per forza rumberos per suonare bene? Mah. Io credo che il talento unito ad una dura disciplina di studio faccia cadere qualsiasi barriera nazionale, la cultura musicale non può avere confini. E che vuol dire essere rumberos? Forse il Goyo voleva intendere una accezione culturale che travalica il solo saper suonare, il rumbero proviene da un ambiente poverissimo, non conosce altro che la cultura di strada, campa di rhum, se non suona, canta, se non canta balla, fa il vacunao alle ragazze e se qualcuno gli si mette di traverso finisce a coltellate.
I ragazzi del Timba, finito il loro turno alle congas, si mettevano a fare i cori, magari con una certa convinzione ma sempre con la schiena dritta e senza mai muovere il piedino, probabilmente questo atteggiamento da stoccafissi intimiditi ha tratto in inganno il Goyo.
Oltretutto lui stesso vive una piccola contraddizione culturale: El Goyo è probabilmente il più grande insegnante di danza di Folklore Yoruba (danze di Santeria) che esista al mondo, ma non è santero e non è neanche Yoruba, è di etnia Congo!
Questo non vuol dire che non sia un grandissimo artista e quindi, per proprietà transitiva, anche i ragazzi del Timba sono rumberi pur non essendolo, ovvero non facendo finire ogni rumba a cazzottoni.

tecnica
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Messaggioda tecnica » gio ott 20, 2005 9:35 pm

grande dimanga!se vieni a genova ci si rinfresca subito un bel rumbone sù alla saletta con batalata incorporata(ovviamente)
e ci ascoltiamo un bel discone dei chinitos(che dio li benedica)
.............di guarapachanga,ovviamente
ciao mario






chiarezza ???

shaddy
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Messaggioda shaddy » ven ott 21, 2005 10:26 am

dimanga ha scritto:E qui si potrebbe aprire un’altra discussione: si dev’essere per forza rumberos per suonare bene?

Ovviamente no! La Rumba, pur con i suoi annessi e connessi socio/spiritual/cultural/religiosi, alla fine rimane pur sempre un genere Musicale come possono essere il Jazz o il Rock. E come non è necessario essere Jazzisti per dire di suonare bene ad esempio il Sax o il Pianoforte, allo stesso modo non è necessario essere Rumberi per dire di suonare bene gli Strumenti legati e utilizzati anche, ma non solo, in quel contesto. Personalmente ad esempio so di non essere e che probabilmente non sarò mai un "Rumbero", come ho già detto non sono mai stato a Cuba, ma questo non toglie che 2 o 3 cosettine con le Congas o con altri Strumenti le so fare e so di essere in grado di inserire il mio Strumento in qualunque contesto Musicale divertendomi e facendo divertire anche senza essere depositario del segreto del Guaguanco' o del Guarapachangueo.
E qui in effetti si potrebbe effettivamente aprire un nuovo Topic, dal momento che (prendendo in prestito la frase del grande chaworo:
...la rumba si evolve e noi siamo ancora li a suonare Guaguancò tradizionale probabilmente pure nel modo più ingenuo e privo di sentimento...)

probabilmente si potrebbe ampliare il discorso dicendo che:

Le Congas come Strumento, si sono evolute e si stanno evolvendo sempre più facendosi strada nei più svariati generi Musicali, e molti stanno ancora li a suonare Rumba
trovandosi a volte in difficoltà di fronte a stili più comuni e moderni.

Credo che alla fine forse sia solo una questione di mentalità più o meno aperta, c'è chi preferisce studiare ed esplorare (o far studiare e far esplorare) a fondo solo gli stili e i generi più tradizionali in tutte le loro sfaccettature, e chi magari (anche per necessità dovendo suonare in diversi ambiti) preferisce invece esplorare attraverso il proprio Strumento stili e generi differenti magari fondendo entrambe le cose e dando vita spesso a situazioni Musicali Straordinarie e magari anche più comprensibili per tutti.

Poi sono il primo ad ammettere di avere probabilmente commesso un errore "di chiusura mentale" nel non aver approfondito ad esempio maggiormente l'Indipendenza e scegliendo di suonare, anche se il meglio possibile, quasi esclusivamente le Congas. Adesso infatti invidio molto i "Multipercussionisti" perchè so che anche attraverso tanto esercizio e pratica difficilmente potrei raggiungere certi livelli per ovvia mancanza di "freschezza mentale" e sopraggiunti limiti di età :D

Comunque ripeto, credo che sia un argomento altrettanto interessante e che meriterebbe un Topic a parte.

W la Rumba, W il Guarapachangueo, ma anche W il Funky, il Rock, il Jazz il Blues e compagnia bella.

Sha' :;):
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chaworo
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Messaggioda chaworo » ven ott 21, 2005 11:01 am

Che dire, i ragazzi della timba, anche se non hanno il diploma di rumberi fanno la loro porca figura...
Poi infondo non credo che sia così importante essere definiti rumberos...
Come io non sono un tamborero nonostante suoni i batà per una quantità di ore paragonabile a quella di un tamborero giurato cubano ecc.
Questa è musica che si suona perchè c'è un attrazione sentimentale che ti porta a volerla approfondire, a voler ricercare e a volerne comprendere la forza...
Sono sicuro che così facendo si possa trasmettere la bellezza che vi è celata dentro...
Ogni percussionista deve prendere la sua strada, c'è quello a cui piace suonare il suo tamburo su tutti i generi musicali, e c'è chi invece decide di proporre quelli che sono i contesti originari in cui si è sviluppato lo strumento che sta studiando...
Io personalmente, non amo suonare le congas con il jazz, il funky e blues quanto amo suonare una conga in un contesto folklorico...
A cuba i percussionisti si dividono in rame, esiste la rama folklorika e la rama popular...Non si possono fare le due cose contemporaneamente ai massimi livelli, ci vorrebbero due vite...o bisognerebbe avere due cervelli...
C'è grande rispetto tra le diverse categorie ma ci si ritrova a parlare lingue diverse, pur trattandosi della stessa cultura di origine...
Che ci volete fare, le percussioni sono una cosa straordinariamente grande e arricchita dal gusto di migliaia di persone che praticano e hanno praticato in passato...
buon studio a tutti.
:;):
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Messaggioda tecnica » ven ott 21, 2005 12:11 pm

se si è rumberi la rumba viene meglio :laugh:
:laugh:
ciao mario

chaworo
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Messaggioda chaworo » ven ott 21, 2005 12:57 pm

Aggiungerei che se si è genovesi vengono meglio le trenette al pesto!! :cool:
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shaddy
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Messaggioda shaddy » ven ott 21, 2005 3:37 pm

chaworo ha scritto:Aggiungerei che se si è genovesi vengono meglio le trenette al pesto!! :cool:

A proposito vecchio, sai che mia suocera fa un pesto alla genovese da paura con basilico coltivato direttamente dal suo orto? Mangio le trenettine almeno un paio di volte alla settimana (sai com'è mi vuole tenere leggero e in forma dunque... :D ) le ha assaggiate anche un Ligure e ha detto che in effetti non sono niente male. Non so se rispetta la ricetta originale al 100%, ma sono prorpio gustose.

Sha' :;):
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Messaggioda tecnica » ven ott 21, 2005 6:25 pm

mitico,comunque nel mio caruggio,a grandi linee,in giuste dosi(che non conosco):
parmigiano pecorino aglio e basilico e chi s'è visto s'è visto;stasera oserei aggiungere che la mia compagna mi prepara ragù alla bolognese,quello old scool tripla trita sedano carote cipolla,e chi s'è visto s'è visto;aprire un topic tipo conga cook book.....mica male

:p

ciao mario


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