
DIARIO CUBANO A PUNTATE - ricordi freschi di 8 belle giornate.
QUARTA PUNTATA - matanzas
Dopo la sferzata di energia regalataci dalla pignacolada di Bacunayagua (questo è il nome corretto, chiedo scusa) arriviamo nel tardo pomeriggio di giovedì a Matanzas. Città povera, città africana, città intrisa di storia e di magia. Nonostante la vicinanza a Varadero, la Rimini cubana, qua la presenza turistica è marginale e ancora si conservano intatte le tradizioni legate alla musica di antecedente africano, a tutte le forme di rumba, alle forme di religiosità animistico-sincretiche portate dagli schiavi. Qua son tutti santeri o paleri, a volte entrambi, e tutti sanno, chi più chi meno, ballare, cantare e suonare tambores. La rumba non è spettacolo per turisti ma un autentico ritmo che segna la quotidianità sia essa in forma di guaguancò, di yambù o di columbia (quest'ultima si dice sia nata proprio quaggiù, nelle campagne circostanti); una vera e propria dimensione di vita. Ci siamo fermati tre giorni, vagando tra una festa di Santo, un toque, un bembè, un refresco a casa di un amico, una lezione di batà...ma il grande incontro che ha segnato questa breve vacanza... ancora non ve ne parlo.
Dopo la sferzata di energia regalataci dalla pignacolada di Bacunayagua (questo è il nome corretto, chiedo scusa) arriviamo nel tardo pomeriggio di giovedì a Matanzas. Città povera, città africana, città intrisa di storia e di magia. Nonostante la vicinanza a Varadero, la Rimini cubana, qua la presenza turistica è marginale e ancora si conservano intatte le tradizioni legate alla musica di antecedente africano, a tutte le forme di rumba, alle forme di religiosità animistico-sincretiche portate dagli schiavi. Qua son tutti santeri o paleri, a volte entrambi, e tutti sanno, chi più chi meno, ballare, cantare e suonare tambores. La rumba non è spettacolo per turisti ma un autentico ritmo che segna la quotidianità sia essa in forma di guaguancò, di yambù o di columbia (quest'ultima si dice sia nata proprio quaggiù, nelle campagne circostanti); una vera e propria dimensione di vita. Ci siamo fermati tre giorni, vagando tra una festa di Santo, un toque, un bembè, un refresco a casa di un amico, una lezione di batà...ma il grande incontro che ha segnato questa breve vacanza... ancora non ve ne parlo.

piero
juan felix che pratica il gioco nazionale, il domino. si divertono da matti, urlano, litigano, passano ore ed ore in battaglie interminabili...
Attachment: uploads_ikonb/post-23-57082-Immagine_190.jpg
Attachment: uploads_ikonb/post-23-57082-Immagine_190.jpg
piero
A casa del grande Pedro "Peyo" Tapanez, attualmente uno dei più grandi percussionisti viventi, fondatore e per anni direttore degli Afrocuba, gruppo storico e tra i più conosciuti nel mondo.
Da due anni ha lasciato l'esperienza Afrocuba per fondare un nuovo gruppo pieno di giovani, coltiva una musica ancora più di nicchia che è quella legata ai rarissimi Tambores Ararà dei quali è uno dei pochi studiosi e ha aperto una scuola di batà e bembè per bambini. Persona semplicissima e solare, domani ci farà una lezione concettuale sull'okonkolo e sul suo ruolo all'interno della famiglia dei Batà.
Attachment: uploads_ikonb/post-23-58282-Immagine_171.jpg
Da due anni ha lasciato l'esperienza Afrocuba per fondare un nuovo gruppo pieno di giovani, coltiva una musica ancora più di nicchia che è quella legata ai rarissimi Tambores Ararà dei quali è uno dei pochi studiosi e ha aperto una scuola di batà e bembè per bambini. Persona semplicissima e solare, domani ci farà una lezione concettuale sull'okonkolo e sul suo ruolo all'interno della famiglia dei Batà.
Attachment: uploads_ikonb/post-23-58282-Immagine_171.jpg
piero
QUINTA PUNTATA il grande incontro
E' arrivò il giorno del grande incontro, il giorno della commozione, delle risate con gli occhi lucidi: la visita a Esteban Vega Bacallao, Chachà per il mondo. Chi non sa chi è (grave per chi suona le congas) si guardi le note biografiche in rete; dico solo che Chachà sta al Quinto come Jimi Hendrix alla chitarra, come Chopin al piano, come Neruda alla poesia ecc. ecc. Fondò nel 52 Los Munequitos de Matanzas, a tutt'oggi insieme a Yoruba Andabo il gruppo di Rumba più conosciuto e amato del mondo, e da allora decine di migliaia di percussionisti sparsi per il globo terracqueo, si sono formati ascoltando quel modo di quinteare e suonare le congas che ha fatto epoca; Chachà ha "battezzato" tutti i grandi nomi delle percussioni; la prima foto con Prieto e Juan Felix in piedi e scattata nel cortile della "casa" di Chachà: ebbene in quel solar sono passati quasi tutti da Michael Spyro, a Giovanni Hidalgo a Don Alias e non nomino tutti i cubani; tutti loro hanno preso almeno una lezione da questo grande musicista che oggi vive ammalato in un tugurio; quando ce ne siamo andati ero furibondo col governo cubano che permetteva che un grande artista passasse gli ultimi suoi anni in una condizione di tale indigenza; poi al rientro in Italia ho saputo da Roberto Evangelisti, suo buon amico, che lui ha sempre rifiutato qualsiasi generosa offerta di trasferimento per non abbandonare il luogo che lo ha visto nascere e ispirarsi, con i suoi Santi, i suoi tambores, i suoi amici e allievi. Quando lo abbiamo salutato, dovo 40 intensi minuti di racconti e aneddoti, gli ho detto: Hasta luego Chachà, eres una leyenda... lui, con il solo dente che gli è rimasto, mi ha sorriso e mi ha risposto: Yo una leyenda? Yo soy Esteban Bacallao Vega pero todos me llaman Chachà...
Attachment: uploads_ikonb/post-23-92581-Immagine_182.jpg
E' arrivò il giorno del grande incontro, il giorno della commozione, delle risate con gli occhi lucidi: la visita a Esteban Vega Bacallao, Chachà per il mondo. Chi non sa chi è (grave per chi suona le congas) si guardi le note biografiche in rete; dico solo che Chachà sta al Quinto come Jimi Hendrix alla chitarra, come Chopin al piano, come Neruda alla poesia ecc. ecc. Fondò nel 52 Los Munequitos de Matanzas, a tutt'oggi insieme a Yoruba Andabo il gruppo di Rumba più conosciuto e amato del mondo, e da allora decine di migliaia di percussionisti sparsi per il globo terracqueo, si sono formati ascoltando quel modo di quinteare e suonare le congas che ha fatto epoca; Chachà ha "battezzato" tutti i grandi nomi delle percussioni; la prima foto con Prieto e Juan Felix in piedi e scattata nel cortile della "casa" di Chachà: ebbene in quel solar sono passati quasi tutti da Michael Spyro, a Giovanni Hidalgo a Don Alias e non nomino tutti i cubani; tutti loro hanno preso almeno una lezione da questo grande musicista che oggi vive ammalato in un tugurio; quando ce ne siamo andati ero furibondo col governo cubano che permetteva che un grande artista passasse gli ultimi suoi anni in una condizione di tale indigenza; poi al rientro in Italia ho saputo da Roberto Evangelisti, suo buon amico, che lui ha sempre rifiutato qualsiasi generosa offerta di trasferimento per non abbandonare il luogo che lo ha visto nascere e ispirarsi, con i suoi Santi, i suoi tambores, i suoi amici e allievi. Quando lo abbiamo salutato, dovo 40 intensi minuti di racconti e aneddoti, gli ho detto: Hasta luego Chachà, eres una leyenda... lui, con il solo dente che gli è rimasto, mi ha sorriso e mi ha risposto: Yo una leyenda? Yo soy Esteban Bacallao Vega pero todos me llaman Chachà...
Attachment: uploads_ikonb/post-23-92581-Immagine_182.jpg
piero
Sono rimasto per giorni combattuto se postare o meno questa foto: Chi non mi conosce potrebbe scambiarlo per un atto cinico e voyeristico; poi ho deciso di metterverla a disposizione perchè Chachà, anche da ammalato, era felicissimo di essere fotografato e sta affrontando la degenza con leggerezza e senso dell'humor. Gli possiamo solo fare un augurio: pare che il Comune di Matanzas abbia avviato un serio lavoro di risanamento del quartiere La Marina, dove abita Chachà; inizierà i lavori prima dell'estate: speriamo che Lui riesca a passare gli ultimi anni nella sua stessa casa ma ripulita e nuova. Auguri Chachà
Attachment: uploads_ikonb/post-23-93217-Immagine_183.jpg
Attachment: uploads_ikonb/post-23-93217-Immagine_183.jpg
piero
Chachà da giovane nel 55; dalla copertina del primo disco de Los Munequitos: Lui è lo spilungone al centro.
Attachment: uploads_ikonb/post-23-93387-munequitos.jpg
Attachment: uploads_ikonb/post-23-93387-munequitos.jpg
piero
-
- Messaggi: 1137
- Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
- Località: Sassari
Questa volta metto da parte veramente i lazzi per ringraziare Caballero che ha ricordato a tutti i percussionisti che leggono il Forum una figura seminale come Cha Cha, forse non a tutti noto, ma a cui molti di noi si ispirano senza magari esserne pienamente consci; certo dispiace che simili personaggi stiano ormai fuori dai riflettori che magari illuminano musicisti famosi ma tutt'altro che indispensabili allo sviluppo della musica.
Sebastiano
Qundo salutammo Chachà ci diede una dritta per un Toque di Santo che si sarebbe svolto la sera in una casa del centro.
Era una cerimonia di Santeria della quale, per rispetto a questa antica e profonda forma di spiritualità, ho fotografato solo i Batà: sono degli anni 70 e li ha costruiti Chachà in persona; i tre ragazzini che li suonavano sono suoi allievi. E' impossibile rendere per racconto scritto l'intensità e l'energia che si sviluppa durante queste cerimonie: decine di persone che cantano in Yoruba e che ballano in un ambiente spesso ristretto e molto caldo. Succedono cose strane per un occidentale ma... scopritevele se ci andate!
Attachment: uploads_ikonb/post-23-26327-Immagine_202.jpg
Era una cerimonia di Santeria della quale, per rispetto a questa antica e profonda forma di spiritualità, ho fotografato solo i Batà: sono degli anni 70 e li ha costruiti Chachà in persona; i tre ragazzini che li suonavano sono suoi allievi. E' impossibile rendere per racconto scritto l'intensità e l'energia che si sviluppa durante queste cerimonie: decine di persone che cantano in Yoruba e che ballano in un ambiente spesso ristretto e molto caldo. Succedono cose strane per un occidentale ma... scopritevele se ci andate!
Attachment: uploads_ikonb/post-23-26327-Immagine_202.jpg
piero
All'indomani del Toque di cui sopra, la fortuna decise di non voltarci le spalle e fummo invitati ad un Bembè a Changò.
Avevo assistito a diversi altri toque ma il Bembè dal vivo mi mancava; sempre sentito da registrazioni d'epoca o durante degli stage come dimostrazione teorica sulle congas; ma, come per volerci fare un ultimo regalo d'addio, la fortuna fu ancora piu generosa e ci fece assistere ad una forma rara di Bembè: il Macagua. Nella forma classica l'esecuzione di questo ritmo avviene su tre tamburi cilindrici consacrati: mula, cachimba e caja; vengono suonati con palitos e mani, arricchiti da campane e/o attrezzi agricoli tipo zappe. Il Bembè Macagua, del quale avevo letto in internet, è uno stile inventato negli anni 20 e circostritto a Perico, un villaggio vicino a Matanzas e viene suonato con l'aggiunta di un quarto tamburo grande chiamato bajo. Ecco che quella sera mi ritrovo, non solo al mio primo bembè, ma addirittua con la particolarità. Che dire ancora? L'atmosfera del bembè è molto più "cattiva" rispetto al toque di batà. Ritmi più frenetici e incalzanti, sempre in 6/8 con canti, balli e anche in questo caso fenomeni di trance che, per i cubani, è il segno che la festa è ben riuscita e che i Santi hanno gradito.
I tamburi sono gli stessi di quasi 100 anni fa quando fu creato il Macagua. Ecco alcuni momenti:
Attachment: uploads_ikonb/post-23-32566-Immagine_229.jpg
Avevo assistito a diversi altri toque ma il Bembè dal vivo mi mancava; sempre sentito da registrazioni d'epoca o durante degli stage come dimostrazione teorica sulle congas; ma, come per volerci fare un ultimo regalo d'addio, la fortuna fu ancora piu generosa e ci fece assistere ad una forma rara di Bembè: il Macagua. Nella forma classica l'esecuzione di questo ritmo avviene su tre tamburi cilindrici consacrati: mula, cachimba e caja; vengono suonati con palitos e mani, arricchiti da campane e/o attrezzi agricoli tipo zappe. Il Bembè Macagua, del quale avevo letto in internet, è uno stile inventato negli anni 20 e circostritto a Perico, un villaggio vicino a Matanzas e viene suonato con l'aggiunta di un quarto tamburo grande chiamato bajo. Ecco che quella sera mi ritrovo, non solo al mio primo bembè, ma addirittua con la particolarità. Che dire ancora? L'atmosfera del bembè è molto più "cattiva" rispetto al toque di batà. Ritmi più frenetici e incalzanti, sempre in 6/8 con canti, balli e anche in questo caso fenomeni di trance che, per i cubani, è il segno che la festa è ben riuscita e che i Santi hanno gradito.
I tamburi sono gli stessi di quasi 100 anni fa quando fu creato il Macagua. Ecco alcuni momenti:
Attachment: uploads_ikonb/post-23-32566-Immagine_229.jpg
piero
Torna a “Le "Personal Gallery"”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite