lo confesso, in genere il jazz non mi fa "vibrare",
sia con le congas che senza, quindi, come dire, ho un problema i meno

però penso che un musicista, dal dilettante al professionista, non possa prescindere da esso.
nel jazz serve comunque una buona preparazione tecnica, ti educa all'interscambio di stimoli con gli altri musicisti, stò famoso "interplay" di cui si sente sempre parlare nei corsi jazz,
ti mette quasi sempre di fronte all'assolo, che ovviamente non deve essere sempre uguale a se stesso, ti chiede di saper leggere la musica (non tanto la tua ma gli spartiti degli altri strumenti), inoltre ti permette di sperimentare "cose e linguaggi" tra i più diversi ed apparentemente lontani dal jazz.
non dico che qst fattori siano esclusivi del jazz, ma nel jazz raggiungono livelli alti, quasi "allo stato dell'arte".
il rovescio della medaglia è che in un concerto jazz molto spesso sono i musicisti che si divertono molto di più degli ascoltatori, ma.. nn si può avere tutto dalla vita

PS
ho un cd dove le congas vengono inserite in ambito jazz e zone limitrofe, è un cd bello e istruttivo, le congas sono suonate da un maestro di tamburi molto bravo, di cui ora però non ricordo il nome... e neanche il cognome...