CONGAS E JAZZ: FINALMENTE - Le Congas e Stefano di Battista Jazz Q.

Discussioni varie sullo strumento .... attualmente stiamo riorganizzando le precedenti discussioni nei nuovi forum creati nella nuova categoria Speciale Congas
shaddy
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Messaggioda shaddy » ven nov 25, 2005 10:03 am

Non so chi abbia visto ieri sera la nuova trasmissione di Bonolis "Il senso della Vita", ma chi lo avesse fatto avrà notato che finalmente un grande Jazzista italiano Stefano Di Battista, ha pensato bene di inserire il Percussionista e le Congas nel suo "Jazz Quintet"! Grande!!!
In effetti purtroppo in Italia le Congas spesso sono non dico "mal viste", ma senz'altro poco apprezzate e capite in vari ambiti, figuriamoci nel Jazz.
A me capita ancora oggi molto spesso, troppo spesso di incontrare Jazzisti (e non) che a causa della loro ignoranza, della loro mancanza di sensibilità, e perchè no, di cultura, guardano storto quando vedono le Congas montate sul palco.
Dunque sono molto contente che un Musicista di quel calibro abbia fatto una scelta di quel tipo, perchè penso che sia un'ottima vetrina per lo Strumento e un bel esempio per far capire, attraverso un personaggio di spessore elevato, che le Congas (ma anche alri Strumenti a Percussione ovviamente) si possono inserire tranquillamente in ambito Jazzistico.
Spero solo che chi dovesse farlo in futuro non lo faccia solo per "spirito di emulazione", ma anche perchè ci crede veramente, anche se so che già questo sarà più difficile. Comunque anche così è un passettino avanti.

Shaddy :;):
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enry777
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Messaggioda enry777 » ven nov 25, 2005 11:23 am

visto era anche molto bravo il conguero . e anche se come al solito non veniva inquadrato quasi mai si faceva sentire molto bene :)

pelledimucca
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Messaggioda pelledimucca » ven nov 25, 2005 11:52 am

Peccato che ieri sera non ho l'ho guardato!

siro1966
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Messaggioda siro1966 » ven nov 25, 2005 3:28 pm

peccato nn averlo visto......sigh sigh
simon

rinoleo
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Messaggioda rinoleo » ven nov 25, 2005 9:17 pm

mi associo al discordo di shaddy precisando però un cosa...

quando capita che molti jazzisti (e non) non vedono di buon auspicio il conguero è anche perchè ci sono molti pseudo percussionisti, ovvero percussionisti che non hanno ancora appreso quelle giuste dinamiche, quel giusto tiro o che addirittura hanno fatto uno studio superficiale della percussione spacciandosi per buoni percussionisti (e ce ne sono tanti).

Conosco addirittura un percussionista (ha circa 40 anni) che non ha mai avuto una lezione in vita sua e che non sa neanche come si suona lo slap sulle congas (è parlo seriarmente).

Ovviamente i musicisti se ne accorgono di questo e associano la percussione ad uno strumento di serie B perchè gli strumenti a percussione più usati sono strumenti ad uso immediato, quindi chiunque può metterci mani e far uscire qualcosa o perchè è difficile trovare validi maestri di percussioni, (basti pensare al conservatorio che da una preparazione solo parziale degli strumenti a percussione).

Questa ovviamente è solo la mia opinione. E' giusta secondo voi?

fabrizio
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Messaggioda fabrizio » ven nov 25, 2005 9:56 pm

Ciao, riguardo al fatto che ci sono tanti, troppi, percussionisti improvvisati che tengono basso il livello qualitativo e la credibilita' dello strumento e di chi sputa sangue per anni per riuscire a tirare fuori dei suoni decenti, ti do' pienamente ragione.
Per quanto riguarda il Conservatorio che da una preparazione soltanto parziale degli strumenti a percussione, direi che sei piuttosto fuori strada. Esistono migliaia di strumenti a percussione, il nostro universo non si risolve tutto in congas, bongo', timbales, darbukka e cajon; il Conservatorio e' una scuola che prepara percussionisti classici, quindi l'insegnamento si rivolge ai tantissimi strumenti utilizzati in musica sinfonica ed operistica.
E' anche vero che spesso si utilizzano strumenti molto moderni, basta vedere la produzione musicale classica dai primi del 900 fino ai giorni nostri, dove la sperimentazione e la ricerca di suoni "nuovi" ha spinto i compositori ad immergersi nell'universo della percussione etnica fino ad utilizzare anche le lavatrici (sic!). Anche se in questo modo gli strumenti vengono utilizzati fuori dal loro contesto filologico, e' importante il loro utilizzo per farli (se non altro) conoscere alla gente.
Si puo' anche obiettare (o obbiettare...boh!) che e' sbagliato studiare in Conservatorio strumenti soltanto "classici", pero' purtroppo la nostra vita e' mediamente troppo breve per riuscire ad allargare così tanto il gia' nutrito gruppo di strumenti con cui prendere confidenza, d'altra parte il diploma lo si ottiene dopo 8 anni ai quali se ne aggiungono altri 2 di tirocinio.....quanti ne servirebbero aggiungendo quelli tanto amati dal nostro Forum?
Non ho voglia di rileggere tutto questo mio intervento per vedere se fila liscio, se così non fosse non preoccupatevi: non sono dislessico, son solo un po' stanco e rincoglionito.

shaddy
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Messaggioda shaddy » sab nov 26, 2005 11:12 am

rinoleo ha scritto:mi associo al discordo di shaddy precisando però un cosa...

quando capita che molti jazzisti (e non) non vedono di buon auspicio il conguero è anche perchè ci sono molti pseudo percussionisti, ovvero percussionisti che non hanno ancora appreso quelle giuste dinamiche, quel giusto tiro o che addirittura hanno fatto uno studio superficiale della percussione spacciandosi per buoni percussionisti (e ce ne sono tanti).

Conosco addirittura un percussionista (ha circa 40 anni) che non ha mai avuto una lezione in vita sua e che non sa neanche come si suona lo slap sulle congas (è parlo seriarmente).

Ovviamente i musicisti se ne accorgono di questo e associano la percussione ad uno strumento di serie B perchè gli strumenti a percussione più usati sono strumenti ad uso immediato, quindi chiunque può metterci mani e far uscire qualcosa o perchè è difficile trovare validi maestri di percussioni, (basti pensare al conservatorio che da una preparazione solo parziale degli strumenti a percussione).

Questa ovviamente è solo la mia opinione. E' giusta secondo voi?

Carissimo Rinoleo, in effetti purtroppo hai toccato un tasto MOOOOLTO dolente, dal momento che sì, è vero, se certi Percussionisti (e le Percussioni in generale) sono poco accettati, apprezzati e utilizzati in certi ambienti, haimè è senz'altro anche colpa di quegli stessi Percussionisti che magari non sanno utilizzare i loro Strumenti o non li sanno inserire in modo appropriato in quei contesti. Comunque sappi che personalmente, nel mio piccolo, mi sto battendo con tutte le forze per far si che questo stato di cose cambi e dai risultati che sto ottenendo con alcuni allievi sia dal punto di vista Tecnico che della Mentalità, credo di essere sulla buona strada.
Temo che anche addentrandoti nei meandri del Conservatorio, tu abbia toccato un altro tasto MOOOLTO dolente, dal momento che purtroppo con le "nostre" Percussioni come direbbe Di Pietro, "C'azzecca ben poco"! E quasto lo ritengo un fatto abbastanza grave, al quale sembra che a breve dovrebbero cominciare a porre rimedio inserendo almeno la Batteria.
Poi è vero come dice giustamente Fabrizio che il Conservatorio prepara Musicisti che tendenzialmente andranno ad operare in un contesto Sinfonico o Operistico, ma è anche vero che avendo scelto come indirizzo "Percussioni", forse avrebbero il diritto di conoscere in modo più approfondito Strumenti come le Congas che indubbiamente si staccano un pochetto rispetto al panorama generale. Ma a questo punto effettivamente ci sarebbero 2 problemi non indifferenti:
1 la difficoltà a reperire brani Classici o Sinfonici sui quali inserire Le Congas o la Batteria
2 la difficoltà a reperire abbastanza insegnanti (seri e preparati) di Congas tanti quanti sono gli Atenei in Italia.

Dunque, ritornando a bomba, è senz'altro tanto giusto pretendere il rispetto, quanto è importante meritarselo, ma fino a quando non ci sarà un generalizzato cambio di mentalità nei confronti del nostro strumento, l'inserimento corretto dello stesso in contesti che esulano dall'Afrocubano rimarrà appannaggio di pochi.

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chaworo
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Messaggioda chaworo » sab nov 26, 2005 2:41 pm

Bisogna comunque ammettere che congueri capaci di inserirsi adeguatamente in un contesto delicato come quello del jazz ce ne sono pochi...
Io personalmente vedo le congas più idonee alla musica afrocubana, che pullula di stili e situazioni differenti, ci vuole un sacco di tempo per sviluppare la sensibilità necessaria a suonare le congas in ambito folcloriko e popular, senza contare che comunque il tutto si evolve e quindi viene richiesta sempre più tecnica e gusto musicale...
Sinceramente credo che sia molto più idonea una batteria per accompagnare un quartetto jazz...però è sicuramente più appropriato un conguero di un percussionista classico uscito dal conservatorio a pieni voti...
Il jazz è uno stile che viene dalla musica africana e quindi anche afrocubana, se non si conosce bene il ruolo delle congas in questi ambiti, è meglio prima approfondire...ora potrete dirmi che per lavorare da percussionista "moderno" bisogna essere versatili e quindi adattarsi a tutti gli stili...ma questo lo capisco fino ad un certo punto...meglio essere soddisfatti della propria musica piuttosto che bramare ad inserirsi in altri contesti snaturando e sacrificando il proprio modo di intendere lo strumento...capisco di essere un po' purista ma sono uno di quelli che pensa che prima di studiare Giovanni Hidalgo bisogna farsi delle pere di Los van van di quaranta anni fa e magari passare da dischi di folklore vari...questo, per capire lo strumento...non si può iniziare a studiare la chitarra da un assolo di Jimy Hendrix...
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fabrizio
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Messaggioda fabrizio » sab nov 26, 2005 4:32 pm

Purtroppo tendiamo sempre a mettere lo strumento da noi preferito davanti a tutti gli altri: senza toglier nulla a nessuno non riesco proprio a dire che le congas siano piu' importanti delle timbales o i tamburi a cornice lo siano piu' del djembe'. Se proprio vogliamo andare a fare i pignoli, forse lo strumento "etnico" che piu' si addatta a tutti i generi sono le tablas indiane, perche' riescono, grazie alla duttilita' propria dello strumento, a non "stonare" nei vari generi musicali.
Cio' non significa che le altre percussioni non si possano utilizzare al di fuori del loro contesto musicale originale, siamo noi che dovremmo guardare il problema (che problema non e', i problemi son ben altri) un po' piu' dall'esterno, senza implicazioni sentimentali...dovremmo fare come un gatto che dalla sommita' di un tetto guarda gli umani ed i loro affanni.
Per il fatto che sia piu' appropriato un conguero rispetto ad un percussionista classico in un contesto jazz, lo direi a Lionel Hampton (che tra l'altro e' un pianista con le palle).
Ci sono tantissimi gruppi jazz (e non solo) che utilizzano con efficacia strumenti classici....siamo noi altri a non saperlo; anche Vic Firth (titolare dell'omonima fabbrica di bacchette e timpanista sinfonico) non si e' fatta scappare l'occasione di comporre brani jazz dove i timpani potevano fare sia l'accompagnamento che le parti soliste.....questo non vuol dire che dopo 3 brani non ci si rompa le p****!
Alcune parti di batteria vengono adoperate in ambito classico (Milhaud e Stravinskj tanto per dirne due), per cui lo studio ci deve essere, e' chiaro che non la si studia approfonditamente come farebbe uno che si dedica esclusivamente a questo strumento, ma sarebbe veramente impossibile potersi appropriare della tecnica giusta di tutte le percussioni esistenti.
Lasciando da parte i nostri egoismi: quale strumento a percussione dovrebbe essere messo in disparte nel caso di un Conservatorio "globale"? Qualunque sia la mia risposta, ci sara' sempre qualcuno che dira': "E perche' no? Io questo lo uso tantissimo".
Provate un po' ad acquistare "Le Percussioni" di Guido Facchin edito dalla EDT di Torino: sono 900 pagine di strumenti, uno diverso dall'altro e tutti importantissimi; forse servira' a mettere dei dubbi sul nostro mondo congacentrista (ostrega! ho inventato un termine!).

chaworo
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Messaggioda chaworo » sab nov 26, 2005 4:39 pm

Un poeta delle percussioni sei !
Per esempio io metterei i batà nella musica classica!!
Nel jazz gia fatto...
Detto questo mi rendo conto che sia un po' fuoriluogo suonare i batà al di fuori del contesto afrocubano...:D
Sono un malato batàcentrico!!
:laugh:
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fabrizio
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Messaggioda fabrizio » sab nov 26, 2005 6:18 pm

eh! eh! eh! Gia' fatto anche quello! Anni fa abbiamo fatto a teatro "morte a Venezia", servivano 3 suoni di pelli differenti, non acuti come i bongos, non scuri come le congas: ho portato 3 bata' (quelli di Roberto-L'altra spiaggia).....PERFETTO! ha detto il direttore d'orchestra.
Avevamo anche fatto due opere di Berio: 126 strumenti a percussione, con pure cuica a pedale, peccato che mi tocchi mettere le foto su "il mio set"...vabbe' andate a vederle.

fabrizio
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Messaggioda fabrizio » sab nov 26, 2005 6:26 pm

...no, niente. Sono foto troppo pesanti, 600-700 KB.
C'e' qualcuno che sa come togliere un po' di peso ad una foto? Funziona anche con la mia pancia?

dimanga
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Messaggioda dimanga » sab nov 26, 2005 11:09 pm

Jazz e percussioni è un bel connubio, quando nella musica moderna si avverte la presenza di un tamburo che non sia la solita batteria, o si coglie il fruscio ritmico di qualche chicco e granaglia, allora improvvisamente appare il colore: ho sempre pensato che la percussione sia in technicolor, mentre la "solita musica" è uno scipito bianco e nero.
Il mio percussionista "Jazzofilo" preferito è senza dubbio Don Alias, i suoi fraseggi sono sempre originali e "rotolanti", non ti fa capire se sia più "cubano", "brasiliano" o "africano", è veramente un grande. Da avere il CD "Dream Keeper" fatto con la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden.
Il percussionista del Di Battista Jazz Quintet lo vidi già all'opera all'Auditorium romano mentre accompagnava il melenso Jazz Pop della Signora Di Battista, Nicky Nicolai; non mi piacque molto, a dir la verità, buona tecnica ma tanta confusione.
Rivedendolo in tivù invece ho decisamente cambiato giudizio, evidentemente è più ispirato dal Jazz che dal Pop (e te credo!).
Per quanto riguarda i conservatori italiani qualcosa finalmente si sta muovendo, a Lecce ci sono regolarmente seminari di Percussione Cubana (Massimo Carrano) e Tamburi a Cornice (Arnaldo Vacca), a Salerno c'è Paolo Cimmino che organizza corsi di Tamburelli e Tammorra e quest'anno ha organizzato una master class di Kanjira con Ganesh Kumar (mi pare...), a Latina si sta pensando di replicare le esperienze di Lecce e così via.
Comunque avete straragione quando parlate di percussionisti impreparati! E il peggio è che questa ignoranza della cultura "etnicopercussiva" è anche di molti musicisti che non distinguono un conguero maturo da un cazzone improvvisato.
Bisogna ancora lavorare molto per introdurre correttamente i tanti concetti percussivi e per far dimenticare i "bonghi".
Un saluto a Chaworo:
capisco di essere un po' purista ma sono uno di quelli che pensa che prima di studiare Giovanni Hidalgo bisogna farsi delle pere di Los van van di quaranta anni fa e magari passare da dischi di folklore vari...

Io e te siamo fatti proprio con lo stampino, eh?

shaddy
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Messaggioda shaddy » lun nov 28, 2005 10:15 am

shaddy ha scritto:....comunque sappi che personalmente, nel mio piccolo, mi sto battendo con tutte le forze per far si che questo stato di cose cambi....

...ma evidentemente temo che ci sia ancora mooolto da fare!

Sha' :;):
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BICIO
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Messaggioda BICIO » lun nov 28, 2005 11:49 am

Interessante questa discussione, anche se quando si parla di jazz,si parla poi di una zuppona mica da ridere.

se si parla di Bpop, temo che le percussioni siano destinate a restarsene un po' in disparte, se si parla di fusion intesa, come fusione tra jazz e samba, jazz e cubano, jazz e india, jazz e africa, tutto puo' rientrare.
per come intendo io il jazz, penso che sia prima di tutto improvvisazione, esprimere il massimo dal proprio strumento al fine di improvvisare non solo in maniera fine a se, ma creando un interplay con gli altri.
direte: ma non bisognerebbe fare questo in qualsiasi ambito ambito musicale?
dipende non tutti gli schemi folklorici o classici lo permettono, in maniera cosi' sistematica.
fabrizio


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