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yalla!
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Messaggioda yalla! » gio ago 21, 2008 6:57 am

Innanzitutto benvenuto!
Dunque, scusami la schiettezza ma le due cose che dici del tuo insegnante non mi convincono per niente.
Primo: il Dante Agostini è un ottimo metodo teorico ma dovrebbe essere un complemento (peraltro avanzato) allo studio del bongò, non la base. La base sono i suoni, la clave, il martillo, l'applicazione sui ritmi tradizionali, il cambio con la campana. Inutile saper fare mille paradiddle se non si sa portare un martillo "con sabor".
Secondo: non c'è nessun bisogno del secondo bongò, non ne vedo proprio l'utilità.
Scusami, ma temo che ancora una volta siamo in presenza di un insegnante di batteria "prestato" alle percussioni, di cui sa poco o niente. :(
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Messaggioda yalla! » gio ago 21, 2008 1:11 pm

Beh... è già qualcosa, anzi parecchio. Io ti consiglierei di approfondire bene il martillo, studiare bene i suoni oltre che la pura meccanica delle dita, imparare ad applicarlo sui vari ritmi e, come dicevo, "con sabor", dargli l'intenzione giusta. Ad esempio, più il tempo è veloce, più devi stare attento a marcare il 2 e il 4 (cioè i due colpi chiusi sul macho). Poi bisogna imparare anche a inserire piccole variazioni senza perdere la fluidità del ritmo. Inoltre, capire l'incastro con gli altri strumenti. Poi, l'utilizzo della campana - spero che il tuo insegnante ti abbia spiegato che uno dei compiti del bongocero è mollare il bongò e passare alla campana a mano quando il pezzo lo richiede.
Altra cosa, molto importante: storia e cultura dello strumento, quando è nato, come si è evoluto sia tecnicamente che stilisticamente, chi sono e come suonano i bongoceros più importanti, eccetera.
Secondo me le varie applicazioni alle percussioni di metodi come il Dante Agostini vengono dopo di queste cose.
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Messaggioda yalla! » gio ago 21, 2008 1:17 pm

Ehm... una cosa che mi preoccupa molto è che il tuo insegnante in 5 mesi ti abbia solo accennato alla clave, che è il fondamento della musica afrocubana... dovrebbe avertene fatto una testa così! :)
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Sebastiano
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Messaggioda Sebastiano » ven ago 22, 2008 11:38 am

Scusate l'intromissione, ma mi sorgono spontanee alcune domande:
1)Quali sono i rudimenti per bongos a cui allude Fabio?
2)Come sono impostate queste lezioni?
Scusate la curiosità da scimmia che mi contraddistingue, ma vorrei capire come si arriva all'uso del D. Agostini per lo studio del bongò, considerando anche che l'ottimo italo-francese penso non conoscesse neanche l'esistenza del bongò cubano.
Sebastiano

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Messaggioda enrico74 » ven ago 22, 2008 1:29 pm

Ciao ragazzi e ciao Fabio,si in effetti io che stò studiando anche il bongos sinceramente il mio insegnante,dante agostini nn me lo ha neanche nominato!!!!!Quello che mi stà facendo studiare è il martillo e qualche accenno d'improvvisazione sui pezzi che mi piacciono,e ogni tanto inseriamo qualche fraseggio con una conga mis. 11 cioè un quinto visto che è un tamburo solista.Se devo dire ,cmq il dante agostini lo uso per le congas e nn tutti sono di quel parere.Io Fabio sono di legnano se vuoi info sulla mia scuola io sono qui ogni tanto nel forum!! Pure io cmq accetto consigli e dritte grazie a tutti Enrico ciaooo

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Messaggioda yalla! » ven ago 22, 2008 1:49 pm

Ciao dottore! Io penso che un metodo come il D.Agostini possa essere utile (utile, non indispensabile) per padroneggiare bene qualsiasi divisione ritmica e quindi "aprire" la mente e le mani.
Ma va applicato con criterio e, come dicevo prima, deve venire eventualmente DOPO aver studiato, praticato e approfondito le basi VERE del bongò cubano (in questo caso).
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Sebastiano
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Messaggioda Sebastiano » ven ago 22, 2008 3:30 pm

Ciao Yalla
Si, posso essere d'accordo, nel senso che può essere utile come qualsiasi altro metodo di solfeggio ritmico e di tecnica percussiva (rudimenti etc) per sviluppare controllo, velocità e coordinamento. Stiamo comunque parlando di cose che servono a uno che ha ottimi suoni e concetto dello strumento!
Basare le lezioni sul bongò per un principiante su questi metodi mi pare riveli che l'insegnante non ha idea del modo in cui a Cuba e Portorico si sono allevati per un secolo i migliori bongoseros del mondo, ma tant'è, ormai abbiamo fatto il callo a queste cose.
A proposito di metodi, molto interessante "The conga drummer's guidebook" di Michael Spyro, che sto leggendo in questi giorni.
Sebastiano

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Messaggioda shaddy » lun ago 25, 2008 8:50 am

yalla! ha scritto:...temo che ancora una volta siamo in presenza di un insegnante di batteria "prestato" alle percussioni, di cui sa poco o niente. :(

Sottoscrivo!

Sha' :;):
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Messaggioda shaddy » mer ago 27, 2008 8:40 am

Caro Fabio 74, premesso che naturalmente tutto è possibile, è vero anche che ci sono regole, tecniche e studi ormai acquisiti che andrebbero rispettati prima di entrare nel campo della sperimentazione o simili.
Imparare a suonare bene, conoscere e dominare certi Strumenti sia, come abbiamo detto più volte, abbastanza ostico e richieda senz'altro un programma di studio con un minimo di criterio e alcune priorità. Studiare questo o quello Strumento alla rinfusa o su metodi che con la tradizione hanno poco a che fare, temo che alla fine rischi di portare a scarsi risultati e ad avere semplicemente tanta confusione in testa.
Dunque credo che la cosa migliore sarebbe imparare a fondo e correttamente (e con qualcuno in grado di insegnartela) la tecnica di base dei vari Strumenti, delle Congas, dei Bongos ecc. Imparare i ritmi di base e le varie tipologie di fraseggio e linguaggio degli stessi, e poi iniziare il percorso "Hidalgo style" applicando i rudimenti della Batteria alle Congas.
Poi, come ho detto all'inizio, tutto è possibile, e dunque si può anche pensare alle Congas, al Quinto o ai Bongos come semplici Tamburi fine a se stessi e suonarli prescindendo dalla tradizione (ma questo lo si può fare anche con Djembè, Darbukka, e alre centinaia di aggeggi) e magari il risultato può essere anche piacevole, ma temo che porti veramente poco lontano.

Sha' :;):

P.S: a proposito, il Quinto da 11" può esserti utile, ad esempio, per studiare i fraseggi ed il linguaggio della Rumba, ma purtroppo non ti può essere utile per studiare in generale la tecnica delle Congas, anzi, al contrario, può risultare persino penalizzante...




Edited By shaddy on 1219826607
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Sebastiano
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Messaggioda Sebastiano » mer ago 27, 2008 10:27 am

mi vengono in mente parecchie osservazioni: intanto vorrei ribadire che andare a lezioni di percussioni cubane da un insegnante di batteria è più o meno come andare a lezioni di chitarra da un contrabassista o a lezioni di tromba da un sassofonista: le affinità sono le stesse e, in pieno 2008, mi aspetterei che un batterista avesse l'onestà intellettuale di ammettere i propri vuoti di preparazione.
Per ciò che riguarda quello che si può fare con una sola conga (possibilmente con pelle da 28-30 cm di diametro) è tantissimo: pensa, Fabio, che fino agli anni 50 il tumbador delle orchestre (cubane o jazz band che fossero) suonavano con una sola conga, di diametro medio e, spesso, di candela; parlo di gente come Chano Pozo, Colorao etc; furono pionieri nell'uso di due e più congas Candido e Patato.
Suonare con una conga è un fantastico esercizio per differenziare e sviluppare bene i suoni, e si possono eseguire molti ritmi di base (tumbao, afro, bolero, columbia, bembè, nonchè figure adatte per samba, funky etc), sfruttando bene anche i pressionaos e i bassi.
Quindi lo consiglio a tutti; certo un diametro di 11 pollici è un pò piccolo e potrebbe (dico potrebbe perchè dipende dal tamburo) scarseggiare di basse frequenze e creare qualche problema di posizionamento corretto delle mani, specialmente se sono mani grandi.
Sebastiano


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