Messaggioda shaddy » gio apr 27, 2006 10:27 am
Sono belle queste discussioni perchè spesso nascono sempre spunti interessanti di approfondimento. Tra l'altro possono anche essere utili perchè alla fine ognuno può trarre le proprie conclusioni e farsi un'idea di come procedere e che direzione prendere pescando qua e là tra le tante cosa che si dicono.
Credo che sia importante, quando qualcuno esprime un parere o asserisce un concetto, tener conto del “da che cosa” scaturiscono quel parere o quell'affermazione, da quali conoscenze, percorsi formativi, esperienze ecc. Questo semplicemente per meglio comprendere i motivi per cui a volte certi pareri o convincimenti possono essere diversi o, talvolta contrastanti.
Ognuno di noi, infatti, ha un proprio bagaglio di conoscenza ed esperienza che lo ha portato, col tempo, ad avere determinati convincimenti, a volte magari in contrasto con i convincimenti altrui, il che non significa che la ragione stia dall'una o dall'altra parte, ma semplicemente che le esperienze e le vicissitudini sia didattiche che Musicali, magari hanno portato Tizio a scegliere in una direzione piuttosto che in un altra, o Caio ad agire in un modo piuttosto che in un altro. L'importante, alla fine, credo sia sempre cercare di trasmettere un messaggio utile e positivo a chi legge per cercare di capire o di imparare qualcosa di nuovo.
Tornando a Bomba,
x Papakila:
tutte le volte che si è parlato delle Congas in merito al Set, al Ruolo ecc... ho sempre premesso che nutro profondo rispetto non solo per lo Strumento, ma anche per la Tradizione, per Paesi dai quali proviene ecc.
E sono il primo ad essere convinto che nessuno si possa permettere di prescindere da questi fattori, dal momento che sono quelli che hanno permesso la crescita, lo sviluppo e la divulgazione dello Strumento stesso.
Alcune mie affermazioni però sono dettate dal fatto che, col passare degli anni, mi sono reso conto che, alcuni pregiudizi e le stesse Tradizioni alle quali lo Strumento è legato a doppio filo, rischiavano (e rischiano tutt'oggi) di tenere allo stesso tempo lo Strumento legato ad un palo, frenandone la crescita, lo sviluppo e la maturazione.
Tutto questo, purtroppo, a causa dei troppi preconcetti Social-religioso-culturali che si tirano fuori quando si parla di Congas, magari utili per chi vuole operare in situazioni tradizionali, ma a mio avviso non sempre indispensabili per chi vuole approcciarsi allo Strumento in modo moderno a 360°.
Naturalmente sottolineo il fatto che rispetto senz'altro chi si approccia alle Congas legando a sua volta a doppio filo il proprio percorso didattico con la tradizione e tutti gli annessi e connessi. Come nutro il massimo rispetto e la massima ammirazione per chi approfondisce anche gli aspetti Culturali legati alle origini delle Congas, ma sono convinto che ai fini della tecnica e dell'imparare a suonare lo Strumento oggi come oggi abbia una rilevanza relativa sapere che:
"...quando la tumbadora entrò nel conjunto (una sola conga…) fu una piccola rivoluzione, per motivi musicali ma ancor di più razziali in quanto strumento legato fortemente all’afrocubano…
All’inizio era solo per accompagnamento…il conguero teneva essenzialmente il tempo…" ecc. ecc.
Tutte nozioni che possono far parte di un "bagaglio di cultura generale", ma la cui utilità è, a mio avviso, assolutamente relativa.
In effetti quando penso allo Strumento Congas, lo faccio considerandolo esattamente allo stesso livello della Chitarra, del Basso, della Batteria, del Pianoforte ecc.
E questo lo faccio anche quando penso allo Strumento dal punto di vista didattico.
Intendo dire che quando si va a scuola di Chitarra, Batteria, Basso ecc., nessuno comincia a parlarti del Liuto, della Lira, o di come erano composti i set a New Orleans città dalla quale la batteria trae origine!
Poi è vero che il discorso legato alle Origini per le Congas è più importante e meno prescindibile, ma è anche vero che è relativamente importante per imparare a suonarle se non appunto quando si vuole approfondire in modo quasi maniacale il lato "Tradizionale".
In poche parole resto del parere che si possa imparare a suonare le Congas come si deve, divertendosi, facendo Musica, acquisendo una buona tecnica ecc. anche senza approfondire all’esasperazione il lato Tradizionale.
“…Secondo me l’approccio ad uno strumento estraneo alla propria tradizione musicale deve avvenire per gradi….”
In parte è senz’altro vero, ma questo non deve avvenire in tempi biblici, e soprattutto precludere la possibilità di suonare e divertirsi in altri ambiti solo in nome del “rispetto della tradizione”!
”…Forse sarò eccessivamente interessato agli aspetti culturali…ma è la conoscenza di questa evoluzione che da musicalità…”
Ripeto che è sicuramente giustissimo, per chi lo vuole fare, approfondire gli aspetti culturali, ma a mio modestissimo avviso la Musicalità la danno 3 cose: la fortuna di essere nati con un buon orecchio e un buon istinto musicale, la capacità del Musicista di approcciarsi alla Musica e ad una Strumento nel modo corretto, e l’esperienza che ti fai man mano che procedi nel cammino Didattico/Musicale. E ne aggiungerei una quarta: la fortuna di avere delle buone basi date da qualcuno che pensa anche ad insegnarti a suonare oltre che a tenerti agganciato alle lezioni rallentando il percorso didattico con troppe nozioni teorico/culturali e poche pratiche.
“…Suonare 4-5-6 congas rispetto a 1-2 permette un approccio più melodico nel suonare le congas…ma se non si conosce il vecchio difficilmente si avrà tanto da dire…o si diranno le cose giuste…”
Per suonare con 4-5-6 Congas intanto bisogna essere capaci, e se non hai una buona base tecnica, o fino a quando si continua a predicare l’ utilizzo di soli 2 Tamburi, difficilmente puoi farlo con criterio, precisione e pulizia. Inoltre suonare 4-5-6 congas rispetto a 1-2 permette un approccio più completo anche dal punto di vista Ritmico, dei Pattern, dell’Esecuzione, dei Fraseggi, degli Assolie, ecc. e non solo più melodico.
”…Riguardo al povero conguero dei Los Van Van ribadisco quanto espresso in passato…faceva quello che doveva fare…suonava la sua parte.
In un orchestra non servono stelle…ognuno ha il suo ruolo, non può (non deve!) fare il fenomeno se non è richiesto (dal direttore, dall’arrangiatore,…)
Anche zio Giovannino in certe situazioni (l’ho visto così con zio Tito ad esempio) sta al suo posto e fa la sua marcetta…se è quello che gli viene richiesto…no?...”
Sul ruolo del Conguero del “Los Van Van”, ripeto, niente da dire, da bravo Conguero e da bravo Professionista ha fatto il suo come è giusto che sia, e questo l’ho sempre sostenuto.
Quello che ho trovato Triste come ho già detto, è il fatto che non si sentisse minimamente, e che addirittura le uniche Congas che si sentivano fossero quelle del Saxofonista che suonava, ripeto un Pad Roland.
X Sebastiano:
“…non amo particolarmente nella ritmica portata dalle congas una eccessiva ridondanza melodica degli open tones e cerco di concentrarmi di più sul drive, la spinta ritmica, senza troppe concessioni allo spettacolo…”
In effetti questa in genere è la posizione di chi vuole semplicemente suonare come è giusto che sia, “al servizio della Musica”, ma anche di chi non concede troppo allo spettacolo semplicemente perché non è in grado di farlo.
Inoltre ti garantisco che al pubblico piace proprio tanto quando il Percussionista è in grado di suonare in modo spettacolare, peccato solo che per colpa dei convincimenti e dei pregiudizi di cui sopra in giro non ci siano molti in grado di suonare in modo spettacolare.
“…credo che sia molto importante comunque non perdere mai di vista che quando si suona in un gruppo il primo obiettivo da perseguire è quello di aggiungere qualcosa all'esecuzione e di valorizzarla, chiedendosi sempre se un suono in più migliori l'effetto musicale complessivo o... serva solo a dimostrare che si è bravi.
Quindi il discorso sul numero di tamburi del proprio set è soggettivo e legato al tipo di musica che si suona, ne più ne meno che nel caso della batteria: esistono batteristi preparatissimi ( ricordo una fantastica esibizione di Steve Gadd) che suonano con set ridotti tirando fuori una pulizia, una spinta, una musicalità straordinarie; altri, ugualmente bravissimi, che per esprimersi hanno bisogno di set ampi ( più spesso nel rock, dove, a volte, le esigenze spettacolari superano quelle musicali...)…”
Ricordo che il discorso è nato semplicemente da una mia affermazione nella quale asserisco che è meglio iniziare da subito suonare con almeno 3 Tamburi, e questo semplicemente perché in questo modo si prende subito confidenza con il Tamburo di sinistra e si evita di dover ricominciare da capo trovandosi in difficoltà quando lo si dovesse inserire nel set.
Il fatto che gadd, come tutti gli altri grandi Batteristi, sia in grado di sostenere un gran Groove anche con un set ridotto, non significa che non sappia dominare un set più completo e complesso.
Non capisco perchè lo stesso discorso non possa valere per le Congas? Se un benedetto ragazzo non comincia ad utilizzare più di 2 tamburi e a mettere in pratica Pattern su più Tamburi, mi spiegate come farà quando si troverà nell'esigenza di doverlo fare?
”…Ritornando al nostro strumento, è chiaro che un multipercussionista che suona funky, rock o fusion ha esigenze molto diverse da chi suona un repertorio afrocubano, ma questa è una scelta che non ha niente a che vedere con la preparazione del musicista…”
? ???
“…il fatto di invitare uno studente che ha il suo primo approccio alle congas a concentrarsi su un solo tamburo, oltre alle ragioni "storiche", ha una motivazione tecnica: sappiamo benissimi quanto sia ostico ottenere dei buoni suoni ( abbiamo tutti dato sangue, sudore e lacrime...) per cui mi pare ovvio utilizzare tutto il tempo iniziale di studio per raggiungere questo obiettivo, sotto lo stretto controllo di un insegnante qualificato…”
Si…, ma… quanto tempo?
"...secondo me soltanto dopo sarà il caso di dedicarsi allo sviluppo di combinazioni melodiche di toni aperti ed ai ritmi più complessi, cosa che spesso richiede, più che un buon maestro, molta musicalità e grande umiltà nell'ascoltare gli altri, "rubando" a destra e a sinistra..."
? ???
Sha' :;):
P.S: fino a qualche anno fa anche i Bassisti erano convinti che il loro ruolo fosse quello del "gregario" che doveva fare il suo compitino li fermo da bravino, buono buono, poi, per fortuna è arrivato Pastorius e... qualcuno si è svegliato...
Shaddy
Ag vol dal capes...