la percussione e la danza... - ...possone essere separate?

Se non trovi un forum dedicato al tema di Tuo interesse utilizza questo forum per inserire il Tuo messaggio.
zumbi
Messaggi: 146
Iscritto il: mer ago 22, 2007 11:05 pm
Località: pianeta terra
Contatta:

Messaggioda zumbi » sab gen 26, 2008 9:55 pm

pace e ritmo!
prendo spunto da un interessante digressione di un altro topic: ci si chiedeva perche' in italia non ci fosse una quantita' di tumbadores di buon livello paragonabile al numero di buoni musicisti su altri strumenti...
e' stato fatto notare da vari interventi che le tumbas non sono presenti in molti dei generi piu' popolari e sono quindi, per forza di cose, uno strumento piu' di nicchia, per cosi' dire.
altri hanno lamentato il numero troppo ridotto di insegnanti e metodi di buon livello. e la piaga dei batteristi che si improvvisano insegnanti di congas quando non sono spesso neanche qualificati ad insegnare il loro proprio strumento.
tutto questo e' senz'altro vero ma il nodo cruciale e', a mio modesto parere, un altro.
le tumbadoras sono uno strumento sviluppatosi in un ambiente in cui musica e danza sono l'una al servizio dell'altra.
e' assai improbabile incontrare un musicista cubano (ma anche brasiliano, haitiano, jamaicano o africano in genere) che non habbia interesse per la danza.
non tutti sono dei ballerini provetti ma tutti sono in grado di muoversi in modo fluido e sensato perlomeno al ritmo dello stile musica che loro stessi suonano.
molti anni fa lessi un'intervista in cui il grande batterista omar hakim spiegava come quando si trovasse ad affrontare uno stile di musica per lui nuovo, andasse a ballare in un locale in cui si suonava (dal vivo o sui dischi) in modo autentico lo stile stesso. quando il corpo si abitua a muoversi su un certo groove, diceva omar, suonarlo nel modo "giusto" non e' piu' un grosso problema, ammesso di avere la necessaria tecnica.
questa intervista mi apri un mondo e mi fece capire perche', anche musicisti tecnicamente preparati, siano spesso incapaci di trasmettere quell'entusiasmo e quell'energia che sono elementi essenziali delle musiche di matrice africana:
non pensano a chi deve ballare perche a loro stessi non interessa ballare.
vorrei conoscere le opinioni della comunita' ed eventuali possibili soluzioni al problema...

Sbiccy
Messaggi: 427
Iscritto il: ven set 02, 2005 10:07 am

Messaggioda Sbiccy » dom gen 27, 2008 1:33 pm

Sono perfettamente daccordo!!! :D

Per quanto riguarda il discorso delle percussioni in generale, tradizionalmente appartengono a stili musicali che si sono sviluppati insieme alla danza. Ad esempio ,parlo per la mia esperienza con le perscussioni africane, le poliritmie de west africa sono ideate apposta per la danza, non c'e' distinzione, ma semplicemente è una cosa che tradizionalmente si dà insieme. Quindi diversi ritmi hanno cadenze particolari, un intenzione difficile da acquisire se non le si vive nel loro contesto originale...e questa cadenza particolare segue proprio i passi della ballerina generalmente.
Il massimo dell'espressione musica-danza è data dalla possibilità che il solista ha di improvvisare con la ballerina;l'ho visto più volte dal vivo ed è una cosa bellissima: si innesta una specie di sfida,la ballerina improvvisa ed il solista prova a seguirla, poi vicerversa così fino a quando...non si vince.
Insomma per suonare il djembe, ed anche le congas immagino, è imprenscindible quanto meno sapere che sono legati a musiche per far ballare, e quindi c'è un portamento, un intenzione, una cadenza che vanno assolutamente rispettati.
Per concludere mi viene in mente che ho visto anche molti insegnanti di danza caraibica che sapevano perfettamente cos'è la clave ed erano in grado di suonarla...proprio perchè la danza e la percussione sono strettamente legate. Allo stesso modo per un percussionista sarebbe indicato conoscere almeno dei passi basilari della musica che suona.

Dreadlocks-Time
Messaggi: 110
Iscritto il: ven dic 29, 2006 1:55 pm
Località: provincia di Milano

Messaggioda Dreadlocks-Time » dom gen 27, 2008 1:47 pm

Rincalzo la dose:

A Konakri, a Bolomakote ma anche in Senegal i percussionisti è difficile che suonano se non ci sono ballerini.
Tradizionalmente è il percussionista che accompagna la danza non il contrario. Quindi si suona se c'è qualcuno da far muovere se non non serve.

yalla!
Messaggi: 1887
Iscritto il: ven ago 22, 2003 8:18 am
Località: verona
Contatta:

Messaggioda yalla! » lun gen 28, 2008 8:46 am

Decisamente, pienamente, perfettamente d'accordo!
Per me è impensabile che un percussionista non ami la danza. Intendiamoci, non è che debba saper ballare perfettamente, ma se la musica non muove il tuo corpo prima del cuore e del cervello, non sei un percussionista. Di conseguenza, un minimo di interesse per le basi della danza di quello che suoni ci deve essere.
L'interazione tra musica e danza c'è anche nella nostra tradizione di balli popolari, o meglio c'era fino a quando i gruppi e le orchestre vere hanno buttato alle ortiche il gusto di suonare gli strumenti, e pensato di fare più soldi e meno fatica con le basi (un bell'esempio è un'orchestra di liscio che poco tempo fa ha chiesto al mio bassista di andare a far finta di suonare)
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » lun gen 28, 2008 10:31 am

In effetti è un topic senz'altro interessante che offre diversi spunti d'approfondimento.
Premetto che oltre a non saper muovere un passo, non sono mai andato a ballare nemmeno in discoteca quando avevo 16 anni, ma per quanto mi riguarda, per quella che può essere la mia personalissima esperienza sia come musicista che come didatta, la danza può, e sottolineo può, avere una sua importanza, ma non è fondamentale al fine di suonare o imparare a suonare le Percussioni. In effetti è vero che Musica, percussioni e Danza spesso possono andare a braccetto e che in taluni contesti sono imprescindibili, ma al fine di fare bene il proprio lavoro di Percussionista non sono assolutamente fondamentali. Al massimo può essere interessante un approfondimento ed un intreccio Musica/Danza per motivi personali, o di approfondimento culturale, ma credo che si possa essere degli ottimi Percussionisti (sensibili e perfettamente in grado di interagire con ballerini ecc.) senza necessariamente dover approfondire un discorso sulla danza o addirittura essere dei ballerini provetti.
Non solo, ma vi dirò di più, ci sono fior di ballerini (talvolta anche professionisti) che non solo a volte hanno dei problemi a comprendere le Clave, ma certi non ci saltano proprio fuori. Eppure ballano, e bene, lo stesso.
Comunque mi capita spesso di far lezione a Ballerini che vogliono, giustamente, approfondire la loro conoscenza delle varie Clave e degli Strumenti che accompagnano la Musica che ballano. E talvolta si appassionano tanto che arrivano persino a voler approfondire gli Strumenti in particolare le Congas.
Tra l'altro ho lavorato diverse volte con Ballerini o coreografi (ovviamente non solo in ambito Afrocubano) e mi sono sempre trovato a mio agio lavorando in perfetta sintonia e armonia, senza, ripeto, saper muovere un passo. L'ultima volta è stato qualche mese fa in occasione di una serie di date a teatro con una ballerina che danzava per circa 1 ora accompaganta da 3 Percussionisti toccando vari generi Musicali dall'Afro, al Latino passando per Orientali e Moderni. E' stata senz'altro una bellissima esperienza ed è stato senz'altro piacevolissimo interagire con lei, dal momento che si è creata da subito grande sintonia e grande feeling.
Naturalmente, ripeto che questo è un mio personalissimo pensiero, e che nulla vuole togliere all'importanza della fusione Musica/Danza e all'interessantissimo argomento del Topic.

Shaddy :;):

P.S: comunque resta il fatto che, purtroppo, non è certo con il connubbio Musica/Danza che si risolve il problema della carenza di Tumbadores di buon livello in Italia... i problemi, come ho già detto più volte, temo stiano ben altrove...




Edited By shaddy on 1201516767
Shaddy

Ag vol dal capes...

zumbi
Messaggi: 146
Iscritto il: mer ago 22, 2007 11:05 pm
Località: pianeta terra
Contatta:

Messaggioda zumbi » lun gen 28, 2008 11:23 am

pace e ritmo!
grazie a tutti per gli interessantissimi contributi.
caro shaddy sono certo che si possa essere degli ottimi percussionisti senza saper o voler ballare.
la separazione tra musica e danza e', pero', alla base di un fattore culturale che preclude la possibilita' che in italia le tumbas (e le altre percussioni) acquistino quella popolarita' che produrrebbe, in un secondo momento, piu' percussionisti e meglio preparati.
e' una questione di grandi numeri: su migliaia di batteristi ce ne devono essere un buon numero di competenti ma su poche dozzine di percussionisti...?
anch'io crescendo non ho mai ballato, vittima di una cultura di sinistra molto ideologica che vedeva il ballo come superficiale cosi' come certe giacche o scarpe erano "da fasci" !
quando poi vedevo gente "ballare" erano, spesso, movimenti rigidi e goffi perdipiu' completamente slegati dalla musica che stava suonando. quindi da musicista non mi sembrava affatto interessante.
ho dovuto aspettare il mio primo viaggio in africa (senegal) nel lontano 1992 per finalmente capire che la danza e la musica erano una cosa sola e che ballare ci fa crescere come musicisti cosi' come suonare ci fa crescere come ballerini.
da allora mi sono rifatto del tempo perduto e ballare mi da la stessa gioia (e a volte di piu' vista l'assenza di responsabilita') del suonare.
credo che per suonare un certo stile in modo autentico e credibile si debba entrare nello spirito di chi quello stile lo ha sviluppato.
faccio l'esempio del reggae che mi e' molto familiare visto che ho (insieme a due partner jamaicani) una casa di produzione ed etichetta discografica in jamaica.
il reggae e' una musica piuttosto semplice dal punto di vista tecnico eppure raramente in italia l'ho sentita suonare con la giusta intenzione. questo perche' i jamaicani danno ad ogni nota il peso del giorno del giudizio mentre qui' spesso l'aspetto spirituale e' del tutto assente o marginale ed il reggae e' spesso visto come una musica per "ragazzini che si fanno le canne"
non dimentichiamoci che la tecnica e' il vocabolario ma dobbiamo prima di tutto avere qualcosa di sensato da dire.
one love!

Sebastiano
Messaggi: 1137
Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
Località: Sassari

Messaggioda Sebastiano » lun gen 28, 2008 12:31 pm

Non c'è dubbio che si possa essere dei buoni percussionisti anche se non si sa ballare, ma mi pare di capire che il discorso di Zumbi sia un pò diverso; in realtà tutte le culture musicali derivate da quella africana devono fare i conti con il ruolo centrale che il movimento e la danza occupano in tutte le popolazioni nere. E' per me altrettanto certo che un percussionista che abbia origini africane, ancorchè ormai lontane centinaia di anni, avrà in genere un approccio diverso al tamburo, più istintivo, più fisico, a volte più "animalesco" e viscerale, mentre spesso il bianco e l'europeo in genere, vi si avvicina in maniera più cerebrale, studiata, forse meno spontanea. Spesso si assiste ad una grande differenza di risultati, non necessariamente dal punto di vista tecnico, ma da quello relativo alla comunicazione del messaggio quasi magico e ancestrale che il tamburo può creare in chi ascolta, balla o partecipa in qualche modo.
Sebastiano

nenè
Messaggi: 33
Iscritto il: lun gen 14, 2008 7:44 pm
Località: milano

Messaggioda nenè » lun gen 28, 2008 3:23 pm

ciao a tutti,dopo aver letto tutte le interessanti risposte che condivido pienamente posso solo dire cio che un mio maestro di ballo jorge santana mi spiego una volta ci sono ballerini che non sanno cuonare e ci sono musicisti che non sanno ballara per essere bravi in una e in un altra arte coc e cecessario praticarle entrambe..la musica disse nasce dalle sensazioni del musicista ed il ballerino con la sua sensibilita le interpreta...un mio ulteriore pensiero puo essere che se per esempio analiziamo la santeria possiamo dire che le musiche rappresentano le divinita e che coloro che le ballano ne interpretano le gesta e cosi credo che sia per tanti balli ancestrali dove chi balla interpreta movimenti e gesta o semplicemente teatraliza una storia in danza e la musica fa uguale una sorta di miusicol...le cose si legano semplicemente per questioni religiose e perche sicuramente la musica e la danza sono un modo di espressivita che ci appartiene fin dalla nascita...la conseguenza poi dei popoli che hanno mantenuto intatto la cultura alle radici e il fatto di unire alla musica l'esspressione della danza ossia del corpo dove se non e per questioni religiose vi e sempre una sorta di corteggiamento verso la donna o abilita nei movimenti per l'uomo vedi guaguanco o columbia ma in tutte le danze che conosco non esiste una vera dstinzione tra ballo e musica ma nascendo prima la musica il ballo ne e una conseguenza espressiva che parallelamente nasce dal popolo e poi magari si codifica da ballerini professionisti....diciamo cosi...ed in molte danze afro o latine le percussioni che non sono solo la base ritmica ma anchge la struttura bella musica ballata ce una sorta di legame tra il solista e il o la ballerina vedi bomba portoricana o plena o forme di rumba quello che secondo me manca qui da noi e il fatto che non propinando musica nelle radio ne dal vivo ne in tivu che facciano abbituare le percone almeno ad ascoltare e le scuole e i maestri improvvisati che insegnano passi su passi figure sempre piu azzardate senza dare importanza alla musica..cosi si creano singole persone che fanno movimenti apresi anche a fatica fuori tempo e inespressivi senza riconoscere un merenge da un mambo concludo dicendo che forse chi balla e necessario conoscere la musica mentre per chi la suona e necessario conoscerne le radici e la tecnica senza per forza saperla ballare saper ballare per un musicista forse puo essere un motivo in piu per fantasticare su un motivo da incidere vedi roberto roena gran ballerino e musicista saluti a tutti
suerte

zumbi
Messaggi: 146
Iscritto il: mer ago 22, 2007 11:05 pm
Località: pianeta terra
Contatta:

Messaggioda zumbi » lun gen 28, 2008 5:47 pm

grande intervento nene'! grazie per aver illustrato con grande efficacia il legame tra le due cose.
per una volta mi trovo, invece, non daccordo con il dr. sebastiano:
la mia esperienza in giro per il mondo della diaspora africana (non ancora purtroppo a cuba, pero') mi ha insegnato che non c'e' differenza tra l'europeo e l'africano se non quella che l'europeo proietta nella sua smania di classificare, dividere, vivisezionare la creazione.
bob marley diceva: "nel petto di ogni uomo batte un cuore" scontato diranno in molti...
beh, se fosse cosi' scontato non vivremmo nel mondo governato da pazzi criminali in cui viviamo.
e' solo ritornando uno con il battito del nostro cuore, con il nostro respiro, soffio divino, che possiamo ritrovare la naturale fluidita'. nel suonare, nel danzare, nel vivere...
e' davanti agli occhi di tutti il fatto che le popolazioni africane e di origine africana godono molto piu' spesso delle altre di questa speciale benedizione.
ma questo non vuol dire che cio' sia precluso ai cosidetti "bianchi" purche' uno non stabilisca per se i suoi propri limiti, quella soglia, secondo lui, invalicabile convincendosi' a suon di "quello suona cosi' perche' e' nero, c'ha la musica nel sangue"
nel sangue ha globuli bianchi e rossi, piastrine etc...
ma nel cuore ha -in genere- piu' amore per il Creatore e la sua creazione e piu' coscienza del suo spirito e del suo corpo.
one love!

nenè
Messaggi: 33
Iscritto il: lun gen 14, 2008 7:44 pm
Località: milano

Messaggioda nenè » lun gen 28, 2008 8:46 pm

grazie zumbi,vorrei dirti l'ultima cosa che un giorno mi sentii dire da un latino di puertorico ovviamente ballerino...sai qualè il primo ballo che noi facciamo mi disse.....camminare...ed il primo ritmo che seguiamo..il battito del cuore...(che è potrei dire percussivo) ed e per questo che condivido il tuo concetto ogniuno ha un cuore e puo sicuramente esprimere le emozioni attraverso musica o forme d'arte a prescindere da dove proviene certo gli anni ed il contesto influiranno poi sul risultato :)
suerte

Sebastiano
Messaggi: 1137
Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
Località: Sassari

Messaggioda Sebastiano » mar gen 29, 2008 7:53 am

Beh, in realtà non mi pare che io e Zumbi diciamo cose molto diverse! Il mio era ovviamente un discorso generale, ma certamente non è detto che non ci possano essere eccezioni; il fatto è che, secondo me, l'approccio complessivo alla musica del musicista nero è diverso, per motivi etnologici che approfondisce molto bene don Fernando Ortiz in "Africania de la musica cubana". Un fenomeno simile accade anche nel jazz, dove, in linea di massima, un ascoltatore attento è in grado di riconoscere uno strumentista afroamericano da un bianco, o, più ancora, da un europeo. Questo non significa che uno sia meglio dell'altro, ma sicuramente ognuno ha le sue peculiarità.
Sebastiano

Sebastiano
Messaggi: 1137
Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
Località: Sassari

Messaggioda Sebastiano » mar gen 29, 2008 7:58 am

Voglio fare un esempio di quelle rare eccezioni a cui mi riferivo: Roberto Evangelisti è l'unico percussionista europeo che conosco che si è talmente compenetrato nella cultura cubana da suonare generi molto ostici come Abakuà, Rumba in vari stili, Iya in un toque batà o Palo in maniera assolutamente e profondamente ...nera e cubana.
Sebastiano

zumbi
Messaggi: 146
Iscritto il: mer ago 22, 2007 11:05 pm
Località: pianeta terra
Contatta:

Messaggioda zumbi » mar gen 29, 2008 12:04 pm

pace e ritmo!
che ci siano in generale delle differenze tra musicisti di diversa estrazione, non c'e' dubbio.
quello che volevo sottolineare e' che non e', a mio avviso, una questione "genetica" quanto una culturale.
se prendiamo un bambino svedese e lo affidiamo alle cure di una mamma senegalese o cubana che lo fara' crescere in un clima denso di sabar o di rumba ....
di contro, e ne conosco vari esempi, un bambino africano, o brasiliano nero, cresciuto in italia sara' del tutto simile ad un suo coetaneo italiano a meno che non riesca a riconnettersi con la propria cultura.
la barriera da abbattere e' quel autolimitarsi pensando che in quanto si e' cosi' e non cola' non si potranno mai raggiungere certi livelli in un certo modo. vivere e respirare musica in modo totale.
hai citato il maestro evangelisti e ci sono molti altri esempi in italia e nel mondo.
nel jazz che tu citi, per esempio, non dimenticare che alcuni dei gruppi piu' radicalmente afro-americani come il quartetto di ornette coleman, i gruppi di miles davis, archie shepp etc avevano uno o piu' elementi "bianchi".
e' che dave holland o charlie haden o joe zawinul o altri non vedono se stessi come musicisti "bianchi" ma come musicisti e basta.
la cultura europea e' per natura analitica ed assegna al pensiero un ruole predominante.
ma con la musica se non si libera la mente dai continui pensieri e si lasciano scorrere le sensazioni in modo fluido il risultato sara' rigido e non coinvolgente.
e' quello che succede quando gli europei vogliono suonare la musica degli africani senza fare lo sforzo di assorbirne anche la cultura e lo spirito.
quello spirito e' l'essenza dell'essere umano come dicevo in precedenza, quindi c'e' in tutti gli uomini.
solo che l'europeo, per motivi storici e culturali, deve scavare piu' a fondo ed impegnarsi di piu' per riportarlo alla luce.

Sebastiano
Messaggi: 1137
Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
Località: Sassari

Messaggioda Sebastiano » mar gen 29, 2008 12:47 pm

Per Zumbi
Entriamo in un discorso difficile e controverso: contano di più nella costruzione di una personalità le influenze genetiche e antropologiche o quelle dell'ambiente in cui si cresce? Io penso entrambe, non credo che l'ambiente in cui si sviluppa la propria cultura possa sostituirsi del tutto alle basi genetiche, ma, chissa? Il tuo discorso è comunque interessante e largamente condivisibile. certo è che se un percussionista europeo riesce a ridimensionare un approccio eccessivamente razionale allo strumento tamburo e a raggiungere nel profondo del suo quegli elementi istintivi e viscerali che sicuramente tutti possediamo sicuramente la qualità della sua musica se ne gioverà più che con mille esercizi di tecnica e velocità, io per il momento non ci sono riuscito mica tanto, ma spero ancora...
Sebastiano

nikmm
Messaggi: 776
Iscritto il: lun apr 15, 2002 3:10 pm

Messaggioda nikmm » mer gen 30, 2008 11:45 am

Forse sono un po' off topic...quando iniziai ad ascoltare la musica con la M , i miei gruppi preferiti erano Pastorius,W.Report,Steps ahed,e altri dell' area fusion come Corea ,Brecker ecc..
I percussionisti di questi gruppi erano ,come li chiamo io,ibridi.
M.Cinelu,Badrena,Thorton,Acuna,Alias suonavano abbastanza " free",alcuni di loro erano difficilmente riconducibili ad una matrice folklorica specifica.
Mi ricordo che Cinelu disse che per lui era un vantaggio aver attinto da diverse culture,alla fine era Mino Cinelu che suonava la "sua " musica.


Torna a “Discussione aperta”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti