
Comunque in merito al concerto devo ammettere che, se come era prevedibile Hidalgo & C. non hanno affatto tradito le aspettative, purtroppo mi ha un po’ deluso il tipo di concerto improntato molto sulla Salsa e poco sul Latin Jazz.
In effetti mi aspettavo uno spettacolo un po’ diverso.
Certo per quel tipo di show basato soprattutto sulla Salsa, a tratti quasi da “balera”, forse una sezione ritmica di quel calibro è sovradimensionata, ma i momenti solistici e naturalmente non solo quelli (il dialogo Flauto/Congas è stato esaltante) valevano senz’altro la pena di fare quasi 1000 KM in giornata per vedere all’opera l’Extraterrestre ed i suoi amici.
Tra l’altro ho rincontrato Tata Guines dopo 30 anni e questo mi ha dato molta emozione.
Comunque venendo al lato “tecnico” dello show, ho capito che in un certo senso tutto il mondo è paese. D’ora in poi non mi lamenterò più con i fonici se le Congas non saranno amplificate proprio alla perfezione, dal momento che anche quelle di Hidalgo e compari qualche problema lo avevano: il Quinto di Giovanni a tratti non si sentiva, le Congas di Tata spesso non si distinguevano, e il Quinto dell’altro Conguero raggiungeva quasi la soglia dell’inudibilità.
Venendo alla formazione, tutti senz’altro molto bravi, non sono d’accordo sul fatto che il Flautista nonostante fosse il “capogruppo”, fosse davanti (soprattutto a Tata e Changuito coprendoli) ma che più in generale desse le spalle a tutti e tre.
Credo che nonostante l’indubbia bravura dell’elemento, quando viaggi con 3 autentici mostri sacri come quelli, dovresti metterli più in risalto chiunque tu sia, anche visto l’assurdo palco della “Fiesta” posto a circa 2 metri e ½ e forse più d’altezza e per giunta spesso popolato di fotografi invadenti che coprivano ciò che già si faticava a vedere.
Inoltre è indubbio che molti degli avventori fossero percussionisti venuti per vedere all’opera i loro idoli, e credo avessero, anzi, avessimo, il diritto di poterceli “gustare” più da vicino.
Tra l’altro all’inizio i Congueri hanno faticato un po’ a sistemare l’intonazione dei Tamburi e Tata si è pure visibilmente un po’alterato, perché probabilmente (come succede ad esempio con i chitarristi professionisti che hanno l’addetto all’accordatura dello strumento) prima dell’inizio qualcuno avrebbe dovuto provvedere a dare una tiratina alle Congas.
Comunque mi rincuora il fatto che anche questo disguido (Congas lente per l’umidità prima del concerto) non capita solo a noi poveri mortali, ma anche agli Dei.
Alla fine mi ha fatto piacere riscontrare una grande disponibilità di tutti i musicisti che si sono concessi abbondantemente a chi li attendeva all’uscita.
Nel pomeriggio mi era successo un fatto singolare.
Stavo cercando un negozio di percussioni di Roma che alla fine è risultato introvabile. Dopo aver girato in lungo ed in largo la città (Roma non è proprio un paesino di periferia) eravamo abbastanza provati e delusi.
Quando stavamo per desistere, durante l’ultimo tentativo, abbiamo chiesto informazioni ad un ragazzo che ci ha detto che non sapeva dove fosse il negozio, ma che in zona c’era solo una Sala Prove che si chiamava “Timba”. Quando ho capito che quella “Sala Prove” era in realtà la famosa scuola di Roberto Evangelisti & C. seguendo anche il consiglio di Dan, abbiamo pensato bene di andargli a dare un’occhiata.
Li ho incontrato due ragazzi che mi hanno invitato a “tirare di Rumba” con loro. Devo ammettere che è stato divertente, fra l’altro ho saputo che partecipano al forum, dunque se leggono questo messaggio li saluto.
Shaddy
